E' passata circa una settimana dal mio ritorno qui in hogar ma ne sono successe di cose! Prima fra tutte, la grande accoglienza che i ragazzi mi hanno riservato: martedì mattina alcuni di loro mi avevano intravisto dalle finestre del mio soggiorno/sala da pranzo e subito si è verificato un brusio e via vai di facce desiderose di salutarmi e di sincerarmi che fossi veramente tornato. Avendomi scoperto, non mi è rimasto che uscire dalla cucina per poterli salutare: non ho fatto ora a mettere entrambi i piedi fuori dall'uscio che ero circondato da una settantina di ragazzi strafelicissimi di rivedermi e che volevano abbracciarmi, baciarmi sulla guancia e darmi il bentornato tra loro. Tutti volevano parlarmi e stare con me: è stata una cosa meravigliosa, in precedenza mi ero immaginato la loro gioia nel rivedermi ma la realtà aveva superato ogni mia fantasia!
Ho subito notato chi purtroppo se n'è andato senza che potessi salutarlo e mi sono presentato ai nuovi che subito si sono avvicinati e stanno cercando di instaurare qualche legame con me: i più piccoli dopo la preghiera serale vengono da me per un abbraccio mentre i due più grandi mi seguono e già mi vedono come qualcuno a cui far riferimento, cosa che già fanno tutti gli altri e che un mese di lontananza non ha cancellato. Ogni occasione è buona per stare in mia compagnia, non lasciandomi un secondo e non importa se dovranno darmi una mano in quel che sto facendo: quel che importa è stare con me! La cosa da un lato è appagante, condividere qualcosa con i ragazzi non ha prezzo ma c'è anche il rovescio della medaglia: a volte non riesco a portare avanti le faccende che dovrei sbrigare, ogni giorno c'è qualcosa di nuovo a cui far fronte!
C'è da dire che queste giornate le vivo come i primi giorni di scuola: oltre a rivedere vecchi amici ed incontrarne di nuovi, è l'occasione di togliersi di dosso la ruggine accumulata durante le vacanze, informarsi sulle novità ed osservare per capire cosa migliorare o sistemare. Mi son subito accorto che le vecchie abitudini son dure a morire come ad esempio il personale che si assenta senza avvisare ed i ragazzi che vanno in giro per la struttura senza che nessuno li sorvegli. Ai vecchi problemi, ahimè, se ne sommano di nuovi: grazie anche alle pioggie di questi giorni, si nota che la struttura necessita molto di più dei piccoli e quotidiani lavori di manutenzione che si fanno. I tetti cominciano a cedere e qualche calcinaccio comincia a cadere, chiazze di umidità cominciano a comparire sempre più evidenti nei soffitti e nelle pareti (c'è la possibilità che alcuni tubi di ferro si siano rotti) e dalle finestre chiuse entra acqua quando piove: tutti segni che rende evidente di quanto l'edificio vada ristrutturato ma si dovrà attendere perlomeno i primi di marzo, periodo in cui si pensa terminerà la stagione delle piogge, sperando che la situazione non vada a peggiorare e vedendo come coprire le spese. Non è che ciò mi spaventa, tutt'altro: sono solo preoccupato perchè vorrei offrire ai miei ragazzi qualcosa di meglio e non so se ce la farò, so soltanto che per il momento dovrò accantonare alcuni progetti, che la Provvidenza è dalla nostra parte e non ci abbandonerà e che qualcosa si riuscirà a fare, soltanto che ad oggi non ho la più pallida idea sul come. Ora l'unica cosa che davvero conta è affidarsi, abbandonandosi nella mani di Qualcuno che non ci tradirà mai e non ci farà sentire soli, sorprendendoci sempre della sua bontà.
Har baje
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