Ho subito notato chi purtroppo se n'è andato senza che potessi salutarlo e mi sono presentato ai nuovi che subito si sono avvicinati e stanno cercando di instaurare qualche legame con me: i più piccoli dopo la preghiera serale vengono da me per un abbraccio mentre i due più grandi mi seguono e già mi vedono come qualcuno a cui far riferimento, cosa che già fanno tutti gli altri e che un mese di lontananza non ha cancellato. Ogni occasione è buona per stare in mia compagnia, non lasciandomi un secondo e non importa se dovranno darmi una mano in quel che sto facendo: quel che importa è stare con me! La cosa da un lato è appagante, condividere qualcosa con i ragazzi non ha prezzo ma c'è anche il rovescio della medaglia: a volte non riesco a portare avanti le faccende che dovrei sbrigare, ogni giorno c'è qualcosa di nuovo a cui far fronte!
C'è da dire che queste giornate le vivo come i primi giorni di scuola: oltre a rivedere vecchi amici ed incontrarne di nuovi, è l'occasione di togliersi di dosso la ruggine accumulata durante le vacanze, informarsi sulle novità ed osservare per capire cosa migliorare o sistemare. Mi son subito accorto che le vecchie abitudini son dure a morire come ad esempio il personale che si assenta senza avvisare ed i ragazzi che vanno in giro per la struttura senza che nessuno li sorvegli. Ai vecchi problemi, ahimè, se ne sommano di nuovi: grazie anche alle pioggie di questi giorni, si nota che la struttura necessita molto di più dei piccoli e quotidiani lavori di manutenzione che si fanno. I tetti cominciano a cedere e qualche calcinaccio comincia a cadere, chiazze di umidità cominciano a comparire sempre più evidenti nei soffitti e nelle pareti (c'è la possibilità che alcuni tubi di ferro si siano rotti) e dalle finestre chiuse entra acqua quando piove: tutti segni che rende evidente di quanto l'edificio vada ristrutturato ma si dovrà attendere perlomeno i primi di marzo, periodo in cui si pensa terminerà la stagione delle piogge, sperando che la situazione non vada a peggiorare e vedendo come coprire le spese. Non è che ciò mi spaventa, tutt'altro: sono solo preoccupato perchè vorrei offrire ai miei ragazzi qualcosa di meglio e non so se ce la farò, so soltanto che per il momento dovrò accantonare alcuni progetti, che la Provvidenza è dalla nostra parte e non ci abbandonerà e che qualcosa si riuscirà a fare, soltanto che ad oggi non ho la più pallida idea sul come. Ora l'unica cosa che davvero conta è affidarsi, abbandonandosi nella mani di Qualcuno che non ci tradirà mai e non ci farà sentire soli, sorprendendoci sempre della sua bontà.
Har baje
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