Era uno dei miei propositi dell'anno passato ma tra una cosa e l'altra non ero riuscito a realizzarlo: ora, approfittando del fatto che la scuola deve ancora cominciare (qui l'anno scolastico inizia a febbraio e finisce a novembre) e del periodo delle piogge, sto riuscendo a dar seguito ad un'iniziativa nata e sviluppata da un'intenzione del diacono Tiziano e del guardiano notturno (in spagnolo sereno) don Eliseu e che mira a realizzare un piccolo orto all'interno dell'hogar. Nelle mie intenzioni, come in quelle di chi l'aveva pensato per primo, la sua creazione dovrebbe portare ad una diminuzione dei costi per l'acquisto di verdura ed insegnare ai ragazzi a coltivare qualche ortaggio, oltre a renderli maggiormente responsabili.
Grazie ai discreti risultati ottenuti nel 2013, in cui nonostante la poca attenzione dedicata si sono ottenuti peperoni, radicchio, cetrioli e yuca (una specie di tubero allungato), in queste prime settimane ho voluto riprendere l'idea ed assieme ai ragazzi più grandi sto sistemando l'area che sarà adibita ad orto: è la prima volta che mi cimento in questo per cui sto prendendo spunto da libri in materia e dai preziosi consigli di parenti e del personale dell'hogar, che ringrazio di cuore per la pazienza. L'idea è di procedere per piccoli passi nel realizzare la cosa, iniziando e terminando prima da una parte per poi cominciare da un'altra.
Già all'inizio la cosa non si è presentata semplice in quanto il terreno è ricoperto da erbacce ed è duro e compatto da scavare: per questo ho pensato di zappare e rivoltare il terreno avanzando per piccole aree che più o meno coincideranno con le aiuole dedicate alla coltivazione. Si è cominciato col sistemare quelle che era state delineate in precedenza, delimitandole con dei pali di legno che giacevano inutilizzati e poi procedendo a vangare il terreno al loro interno in previsione di seminare carote ed insalata.
Successivamente, chiedendo consiglio a don Claudio e a don Eliseo, abbiamo indirizzato i nostri sforzi su un area soleggiata e lontana dagli alberi di mandarini e limoni presenti: con picconi, zappe, pale e rastrelli abbiamo tolto le erbacce e le loro radici e rivoltato la terra per una profondità di circa 30/ 40 centimetri, dandoci cambi regolari visto lo sforzo ed il caldo afoso di questi giorni, e rimosso mattoni, pietre e rami che trovavamo in corso d'opera. Qui nei primi giorni della prossima settimana provvederemo a piantare la yuca, pianta che necessita di molto sole, e devo ringraziare don Eliseu che ha provveduto a fornirmi i rametti da interrare.
Un piccolo obiettivo è già stato raggiunto e devo dire che, se da un lato mi ha stupito, dall'altro mi dà la carica giusta per continuare con maggior convinzione: all'inizio ho dovuto scegliere 4 ragazzi con cui iniziare, ora all'incirca una quindicina si sono offerti spontaneamente, tutti entusiasti dell'idea di poter coltivare qualcosa con le loro mani! Spetta a me non far venire meno questo loro interesse ed ho apprezzato la bellezza e l'importanza di chiaccherare e scherzare con ciascuno di loro durante il lavoro, cogliendo così anche l'occasione per poterli conoscere di più.
Har baje
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