venerdì 31 gennaio 2014

Pizza!!!

Da quando son qui, ogni tanto i bambini mi chiedevano di mangiare la pizza, memori di quando Silvia, una giovane veneziana, gliela cucinava: a malincuore, dovevo dire loro che non sapevo farla e non avevo idea di quando sarebbe successo. Ora, approfittando del mio rientro italiano, mi sono fatto dare consigli ed i passi da seguire per fare l'impasto e ieri mi sono cimentato in cucina.
Il primo problema che ho trovato è che da queste parti non si trova il lievito di birra, per cui ho optato per il lievito in polvere: la mattina presto ho provveduto a fare l'impasto ed a lasciarlo riposare perchè lievitasse. La cosa è stata difficile perchè ho utilizzato circa 5 chili di farina, visto che a cena siamo circa ottanta, e durante la mattinata ero preoccupato perchè vedevo che il volume della massa non aumentava granchè. Soltanto a cottura avvenuta son venuto a sapere che le istruzioni riportato sulla busta di lievito non erano corrette e mi son fatto consigliare sulle dosi da adottare in futuro: la prossima volta non sbaglierò!
Poichè era la prima volta che facevo la pizza e vista la quantità che si doveva preparare, ho optato per una specie di pizza bianca farcita con sole patate e nel pomeriggio mi son fatto aiutare da 6 ragazzi e da una delle due cuoche, la signora Gina. C'era chi si occupava di pelare, chi doveva pulire le teglie dove riporre la pizza, chi era incaricato di accendere il fuoco nel forno a legna e stare attento che non si spegnesse: io e Gina collocavamo l'impasto nei vassoi. In questa operazione mi son accorto che la pasta veniva sottile ma non me ne sono preoccupato, sopra i ragazzi ci mettevano le patate con una certa soddisfazione ed avevano già l'acquolina in bocca. Nel frattempo c'era sempre qualcuno che si avvicinava alla cucina per vedere come stavano andando i preparativi.
Abbiamo infornato e, soltanto una volta tirate fuori le teglie, mi sono accorto che il risultato non era quello che volevo: la pizza era bruciata ed era molto sottile. Essendo un po' perfezionista e sapendo che questa doveva essere la cena, un qualcosa di speciale per i ragazzi, ero sopraffatto da una profonda tristezza, non riuscivo a capacitarmene e mi veniva da piangere... Nel vedermi così afflitto, il mio “team” cercava di rincuorarmi perchè le patate erano ben dorate e si odorava un profumino delizioso.
Prima di far entrare i bambini alla cena, ho sentito la necessità di scusarmi con tutti loro per quello che avrebbero trovato in tavola e che, nonostante i miei sforzi, non rispecchiava i loro desideri: a mia sorpresa la risposta è stata un forte ed inatteso applauso, che pensavo fosse più di incitamento a non abbattermi che di riconoscenza. Concluso il pasto, ragazzi e personale mi venivano a dire che quello che avevano appena mangiato era ottimo e mi ringraziavano di quanto avevo fatto per loro: non potevo credere alle mie orecchie! Come poteva essere possibile? La pizza ottenuta era più simile ad una spianata di patate e molto lontana dalla mia idea di qualcosa di soffice e di bell'aspetto! Tuttavia ha avuto inaspettatamente successo ed ora mi chiedono quando sarà la prossima volta... Mi son ripromesso di cercare di farla ogni mese perchè è una cosa che gli piace: farò sicuramente tesoro degli errori fatti e sono certo che già dalla prossima volta i risultati saranno migliori!
Har baje

P.S: un ringraziamento particolare a Marinella per i consigli e la lezione su come fare la pasta!



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