Dopo i battesimi ecco le prime Comunioni: erano due anni che
non si facevano poiché l’anno scorso le lezioni erano state saltuarie ed i
ragazzi non erano pronti. Per me doppia emozione visto che ero padrino ma anche
catechista, una novità assoluta per il sottoscritto.
Devo dire che ero un po’ teso prima dell’inizio della
cerimonia perché volevo che tutto fosse perfetto e non mancasse nulla: quando
Padre Ottavio mi ha consegnato i fogli per la cerimonia subito ho cercato i
lettori, spiegandogli per filo e per segno cosa dovevano fare. La cappella era
stata preparata ed adornata in modo che entrando si respirasse l’aria delle
grandi occasioni: qui devo ringraziare il gruppo della pastorale del centro, di
cui faccio parte, che l’ha resa davvero molto bella per quest’evento.
Anche i bambini che dovevano ricevere la prima Comunione
erano nervosi, mi cercavano per chiedermi quando si mettevano la tunica, a che ora cominciava la Messa, su come dovevano ricevere l’ostia e c’era chi mi
prendeva per mano forse per avere qualche sicurezza in più… In qualche modo me
l’aspettavo: li ho accompagnati fin lì e non potevo certo mollarli sul più
bello, abbiamo fatto un percorso insieme da febbraio che ci ha permesso di
conoscerci e crescere entrambi nella fede. Non sono state tutte rose e fiori: avevo
una classe di 15 ragazzi di età differenti, alcuni non sapevano leggere ed
avevano difficoltà a scrivere, ed a volte peccavo nel dare alcune cose per
scontate quando non lo erano affatto, per cui mi trovavo a fare delle
correzioni in corsa… Molte volte mi sono ingegnato, trovando dei giochi che li
aiutassero a comprendere meglio un concetto, e non ho avuto timore nel fargli
alcune domande perché mi serviva per sapere se avevano capito oppure sapevano
di che cosa si stesse parlando. Non ho mai pensato di dargli qualcosa da fare
per la prossima lezione di catechismo, l’avrebbero vista come una delle tante materie
che studiano a scuola ma cercavo di farli riflettere e nell’incontro successivo
cercavo di farmi ripetere quanto visto la volta precedente. Ho camminato
assieme a loro, vedendo sotto una nuove luce cose che già conoscevo, e gli
ultimi sabati di preparazione al sacramento li abbiamo passati ripassando, in
un’atmosfera serena e di complicità dove non mancava la voglia di scherzare.
Ora mi trovavo con loro nel momento che tanto aspettavano:
nelle loro tuniche bianche sembravano degli angioletti, alcuni ridevano, altri
erano un poco nervosi, altri assorti in chissà quali pensieri. Ero lì assieme a
loro come lo sono stato qualche giorno prima per la loro prima Confessione: gli
stessi volti, la stessa tensione, le mille e più domande su cosa dovessero dire, io che gli rispondevo e poi mi sono trovato a giocare con loro per
rilassarli un poco, raccontando loro qualche storiella per farli sorridere… In
quell’occasione non era necessaria la mia presenza ma erano stati gli stessi
ragazzi a volermi lì perché gli davo sicurezza, almeno così dicevano.
Non potevo non osservarli durante la cerimonia, ricordandomi
di quanto fatto insieme, ed ero fiero di loro perché era arrivato il momento che avevano
aspettato da tanto e per il quale si erano preparati: i loro occhi facevano
trasparire il loro stato d’animo, a volte cercavano il mio sguardo e quando lo
incrociavano compariva un bel sorriso. Mi hanno riempito d’orgoglio nel vederli
fare quanto gli avevo suggerito negli ultimi incontri, soprattutto nel gesto
con il quale ricevevano l’ostia per la prima volta: sembrava l’avessero fatta
già altre volte e mi hanno veramente sorpreso in positivo!
Alla fine della cerimonia li ho visti contenti e questo mi
appaga molto perché vuol dire che sono riuscito a trasmettergli qualcosa di
importante in questi mesi: non male per un catechista novello! La cosa che più
mi ha colpito è che qualcuno ha voluto farsi una foto con me perché a suo dire
è anche grazie a me se ha potuto viere questo momento… Il tempo di rilassarmi e
godere di questo momento però non è ancora arrivato perché non è finita: sabato
prossimo ci sono le Cresime e il mio ruolo sarà maggiore rispetto a questa
volta!
Har baje
Bello ...quando si accompagnano i bimbi al primo incontro con Gesù. ...improvvisamente li vedi con occhi diversi, li vedi adulti, ricevono Gesù proprio come noi...una emozione davvero forte.
RispondiEliminaAntonella, san Nicolò, mira