14 anni son un bel traguardo ed è un buon motivo per festeggiare:
proprio oggi ricorre il compleanno del centro e non posso non pensare a quanti
ragazzi sono passati di qua, cercando aiuto e qualcuno che li accetti per così
come sono! Credo che questo traguardo dimostri come l’hogar sia riuscito a
compiere pienamente alle promesse di
fare qualcosa per aiutare i fanciulli in difficoltà e che stanno alla base della sua esistenza, nonostante non sia andato
sempre tutto liscio e grazie agli sforzi del suo fondatore, di chi gli è
succeduto nella direzione e di chi vi ha lavorato e continua a lavorarci.
Per festeggiare la ricorrenza si sono fatte le cose in
grande: si è pensato di inaugurare e benedire il nuovo campo da gioco e di
invitare altri hogar, i professori della scuola dove vanno i nostri bambini ed
alcuni esponenti dell’ente preposto alla loro difesa per condividere con loro
quest’occasione per noi importante. Per agevolare la loro partecipazione
Liliana ha anticipato la festa domenica scorsa ed ammetto che è stata una
scelta azzeccata: in tutto eravamo all’incirca 200 persone! Non è stata una
passeggiata perché il personale si è fatto in quattro per preparare il pranzo,
per adornare gli ambienti dove si sarebbe svolto il tutto e per verificare che
tutto si svolgesse alla perfezione: a me è toccato il compito di allestire le
sale da pranzo dove i nostri ospiti avrebbero mangiato e sistemare i posti a
sedere all’interno della nuova cancha, che sarebbe stata il luogo dove si
sarebbero concentrate tutte le attività previste per la giornata.
Poco prima dell’inizio arriva l’unico intoppo della
giornata: alla camionetta più vecchia, mentre stava portando un gruppo che
avrebbe animato la Messa, si rompe una ruota e provoca un po’ di preoccupazione
ed un piccolo ritardo nel programma ma la cosa che più conta è che nessuno si
sia fatto male.
Quando tutti i nostri invitati sono arrivati si comincia con
la Messa, presieduta da Padre Ottavio, il nostro direttore, e da Padre Ysrahel,
il parroco della nostra comunità. E’ un momento importante e lo percepisco,
sebbene vada di qua e di là per scattare le foto, rimanendo impressionato dal
numero di persone che è presente. Quasi mi sento svuotato ma non riesco a fare
a meno di essere felice e di sorridere, finalmente tutto quello per cui si è
lavorato negli ultimi mesi è giunto al termine e vedere i miei ragazzi contenti
per quest’opera mi ripaga moltissimo, e non mi pareva vero poter guardare i due
sacerdoti fare il giro del campo benedicendolo con acqua benedetta passando tra
i volti allegri di tutti. Sento un brivido quando Padre Ottavio, nell’omelia,
parla di chi ha reso possibile il suo sogno nonostante qualche contrattempo,
ovvero di Padre Minghetti, e di chi lo ha continuato dedicando tutta se stessa
come Liliana e poi, a mia sorpresa, fa anche il mio nome: vorrei quasi
nascondermi, il vedermi accostato a tali nomi mi mette in imbarazzo perché cerco
di dare il mio contributo, di fare il massimo per questi ragazzi e non sono
sicuramente al loro livello… Una marea di emozioni mi travolge mentre sentivo
gli occhi di tutti, soprattutto dei fanciulli vicino a me, puntarmi addosso:
giuro che volevo farmi piccolo piccolo in modo che nessuno mi potesse notare!
Al termine della celebrazione Liliana prende la parola per
ringraziare i nostri invitati ed i benefattori che ci hanno aiutato per l’occasione:
mi fa cenno di venire a parlare al microfono ma gli dico di no, da un lato è
che non saprei proprio cosa dire, dall'altra la timidezza la fa da padrona e
poi non vorrei farmi troppo vedere, già Padre Ottavio mi ha menzionato e questo
basta… Chi mi conosce sa che preferisco i fatti alle parole: penso che il mio
comportamento possa raccontare molte più cose che mille discorsi!
Dopo la merenda spazio alle danze preparate dai nostri
saloni di studio e dagli hogar ospitati: i nostri si cimentano in balli tipici
ed il risultato è ottimo! Subito dopo il gruppo Kerigtma, che aveva animato la
celebrazione eucaristica, fa scatenare tutti: veramente bravi e coinvolgenti
visto che anche i più grandi, di solito restii a ballare, lo fanno senza farsi
pregare! Una grande soddisfazione vedere così tante persone muoversi facendosi
guidare dal ritmo di una buona musica!
Terminato il pranzo è il momento dei pagliacci e poi dei
saluti: alla fine rimaniamo solo noi a ridere e scherzare come in una grande
famiglia, così da dimenticare la stanchezza di una dura giornata ricca di
soddisfazioni. C’è voglia di stare insieme, qualcuno vorrebbe fare una
partitella a calcio per inaugurare al meglio la cancha ma lo facciamo desistere
perché in fondo abbiamo tutti bisogno di riposare… E poi ce ne saranno di
occasioni per poter sfidarci a pallone, tanto ormai il sogno di avere un campo
coperto è diventato realtà e nessuno ce lo potrà più togliere!
Si va a dormire e vedere i ragazzi andarci stravolti ma
felici mi strappa un sorriso, l’ennesimo della giornata: è andato tutto per il
verso giusto ed è stata una gran bella festa… Il centro proprio se lo meritava,
visto per quanto è riuscito a dare in questi anni ai più indifesi: il mio
augurio è che possa fare altrettanto e, perché no, poter migliorare in futuro
per offrire sempre qualcosa di più ai suoi piccoli ospiti. Buon anniversario
Hogar Santa Maria de los Angeles!
Har baje
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