giovedì 20 giugno 2013

Nelle vallate di Santa Cruz


Qualche settimana fa mi chiamò Monsignor Sergio Gualberti, attuale Arcivescovo di Santa Cruz, per chiedermi se volevo accompagnarlo ad inaugurare una nuova chiesa in una località situata in una delle vallate presenti attorno a Santa Cruz. Spinto dalla voglia di conoscere una realtà diversa da quella urbana, dalla curiosità e dalla necessità di staccare per un po' la spina non me lo feci ripetere due volte: purtroppo però il viaggio non si concretizzò all'epoca per le manifestazioni, con relativi blocchi stradali, dirette a chiedere una revisione della legge sulle pensioni.
La settimana scorsa ecco che si ripresenta l'occasione e questa volta si parte: direzione Postervalle, a circa 200 chilometri da Santa Cruz, 60 dei quali su sterrato a tratti accidentato. Dopo un'ora di viaggio il paesaggio cambia: lasciato il traffico caotico della città, ci ritroviamo immersi nel verde della campagna e poi pian piano si comincia a salire... Le strade lungo i monti non presentano guard rail o lampioni e soprattutto sul sterrato bisogna fare molta attenzione in quanto ci sono tratti sconnessi.
Veduta di Postervalle
Dopo all'incirca 4 ore di viaggio eccoci arrivati a Postervalle, posta in una vallata a circa 1800 metri di altezza: qui il Vescovo viene accolto con gioia dalla gente ed io faccio la conoscenza di Massimo e Wanda, una coppia di Sondrio che è qui in Bolivia da 25 anni che, nel paese, si occupa della parrocchia e di una casa famiglia, dove vengono accolti dei ragazzi che vivono nella foresta. Seguono inoltre una piccola azienda agricola e una falegnameria, in cui viene insegnato agli adolescenti come lavorare il legno rilasciandogli poi un attestato riconosciuto dallo Stato: i lavori riguardano soprattutto il mobilio delle chiese (altari, sedie, croci) e, prima di dar loro inizio, si legge e si commenta la pagina della Bibbia che più si attiene all'opera che ci si appresta a realizzare.
Parlando con Monsignor Sergio e i due volontari apprendo le varie problematiche della zona: il trasporto, che risulta deficitario nei collegamenti con la città e tra le varie case sparse nella zona, comportando il sostenimento di costi elevati; il fatto che le case sono molto distanti le une dalle altre e sono più che altro un ammasso di assi di legno, piene di spifferi e con il pavimento fatto della terra in cui sono sorte; l'esodo dei giovani, abbagliati dal fascino delle città che offre tutto quello che la vallata non riesce a dare, a partire dal divertimento per passare ad una formazione professionale o universitaria, e il miraggio di trovare un lavoro meno faticoso del contadino o del falegname; il diffuso alcolismo, di cui si avvantaggiano i grandi proprietari terrieri e che interessa la stragrande maggioranza dei maschi.
La Chiesa di Mosquera
Il giorno dopo ci rechiamo a Mosquera, un villaggio di 20 persone dove verrà inaugurata la Chiesa costruita da Massimo e Wanda assieme alla popolazione locale ed agli studenti della scuola di falegnameria: sebbene da Postervalle dista soltanto 55 chilometri, ci abbiamo messo circa 3 ore e mezzo a causa di una strada sterrata molto disconnessa, con pietre che affioravano dal terreno! Lì, oltre ai locali, ci hanno raggiunto gli abitanti di Postervalle che hanno utilizzato dei camion per il bestiame per arrivare mentre altra gente è giunta a piedi: ho conosciuto una signora con tre figli, (il più grande avrà avuto 7 anni) che è arrivata dopo aver camminato per 2 ore e mezzo in mezzo alla foresta! Vengo a sapere che qui i bambini sono abituati a camminare per lungo tempo poichè molti di loro impiegano 3 o 4 ore per arrivare a piedi a scuola.
La Chiesa è molto semplice ma bella ed è interamente in legno: dopo la benedizione e la Messa, mi sono stupito che durante il pranzo per festeggiare l'evento molte donne del villaggio spontaneamente sono rimaste al suo interno per pregare, segno che qui c'era veramente bisogno di un posto dedicato alla fede. 
Altra cosa che mi ha impressionato è stato l'atteggiamento del Vescovo Sergio: oltre al fatto che ha sempre guidato lui, durante il tragitto è sempre stato disponibile e abbiamo parlato del più e del meno, rispondendo alle mie tante domande e soprattutto si fermava a parlare con tutti, nessuno escluso, preoccupandosi di trovare una soluzione a quanto gli veniva chiesto e mostrando sempre una grande attenzione ed umanità. Lo ringrazio molto per l'esperienza che abbiamo condiviso, mi ha arricchito moltissimo.
Har baje



 



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