In attesa di sapere ad aprile quale
sarà il mio destino in terra boliviana, sto cercando di dare il
meglio di me qui all'hogar “Santa Maria de los Angeles”.
Come già raccontato nel post
precedente, mi si chiede soprattutto la presenza in mezzo ai bambini,
a cominciare dal pranzare con loro e col finire con la preghiera
serale, passando per il gioco, gli scherzi e le risate. E' in questi
momenti che cerco, nel mio spagnolo un po' stentato, di far capire
loro quanto sia importante chiedere le cose con gentilezza (e pare
che pian piano ci stia riuscendo), rispettare le regole anche se
non le si condivide e risolvere i litigi parlandosi e non picchiandosi (e qui devo lavorarci sopra: il più delle volte mi
tocca separare fisicamente i due litiganti creando una certa distanza
fra loro e facendomi aiutare dagli altri bambini).
Oltre a questo porto i ragazzi più grandi in città a prendere il pane, che ci viene regalato da un forno grazie all'intervento di un'associazione giovanile apartitica ed aconfessionale di volontariato internazionale; vado a buttare via la spazzatura facendomi aiutare dai bambini (l'unico cassonetto della zona è a circa due chilometri dall'hogar); ho avuto l'incarico di ricordare i compleanni, cosa qui molto sentita e gradita, regalando un sacchetto di caramelle al festeggiato e facendogli ricevere gli applausi e gli auguri da tutti i suoi compagni prima di entrare nel refettorio per il pranzo, mentre la festa vera e propria avviene ogni due mesi e raggruppa tutti i compleanni avvenuti in quell'arco di tempo.
Oltre a questo porto i ragazzi più grandi in città a prendere il pane, che ci viene regalato da un forno grazie all'intervento di un'associazione giovanile apartitica ed aconfessionale di volontariato internazionale; vado a buttare via la spazzatura facendomi aiutare dai bambini (l'unico cassonetto della zona è a circa due chilometri dall'hogar); ho avuto l'incarico di ricordare i compleanni, cosa qui molto sentita e gradita, regalando un sacchetto di caramelle al festeggiato e facendogli ricevere gli applausi e gli auguri da tutti i suoi compagni prima di entrare nel refettorio per il pranzo, mentre la festa vera e propria avviene ogni due mesi e raggruppa tutti i compleanni avvenuti in quell'arco di tempo.
Nei momenti in cui non sto con i
ragazzi, mi metto a disposizione delle varie necessità: stampo
documenti col computer, faccio fotocopie e aiuto don Claudio, il tuttofare
dell'hogar, in alcuni lavori. A volte ci sono degli imprevisti in cui
spesso ci si deve ingegnare per trovare una soluzione, come ieri:
qualcuno aveva lasciato le luci della camionetta accese e non c'era
modo di aprirne le porte con le chiavi per poterle spegnere. Dopo
alcuni vani tentativi, io e don Claudio abbiamo notato che, tirando
la porta verso l'esterno, si riusciva ad ottenere una piccola fessura
da dove far entrare un filo di ferro, in modo da riuscire ad aprire lo sportello
dall'interno: dopo un po' di prove, finalmente siamo riusciti ad
entrare in macchina e spegnere le luci, con soddisfazione da parte di
entrambi!
L'altro giorno, invece, mi capita
nell'ufficio del direttore un'educatrice che chiede se posso
stampargli il foglio dei compleanni del mese salvato su una chiavetta USB: siccome non ci sono
computer e dovevo collegare il mio portatile, gli dico se può
aspettare cinque minuti perchè lo collegassi con una delle due
stampanti presenti. Con la prima purtroppo non sono riuscito in
quanto non ho trovato alcun driver per installarla, nemmeno in
internet; con la seconda invece sono riuscito nell'intento ma
l'inchiostro del nero era finito: ho cominciato a cercare nei
cassetti un'eventuale cartuccia, trovando soltanto delle siringhe ed
una bottiglietta piena di inchiostro. Poco male, pensai, sfrutto
quello che ho a disposizione: dopo essermi imbrattato le mani di
nero, finalmente riuscivo a ricaricare la cartuccia ma nel frattempo
vengo a scoprire che il computer si era spento per lo scarico della
batteria! Ah, dimenticavo: il documento da stampare era
salvato con un programma che non avevo, per fortuna ho trovato in
internet un'applicazione che mi ha consentito di aprirlo lo stesso!
Morale della storia: una cosa che pensavo di fare in cinque minuti,
l'ho fatto in circa quaranta ma vuoi mettere la soddisfazione di
avercela fatta lo stesso!
Ora in questi giorni mi è stato
chiesto di aiutare il personale con i ragazzi, seguendoli nei saloni
di studio e durante la doccia e svegliandoli la mattina: questo
perchè, per la prossima settimana, a turno un educatore dovrà
andare ad assistere in ospedale Pablo, un ragazzo disabile ospite
della struttura che ha una malattia ai reni. Speriamo di essere
all'altezza del compito!
Har baje
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