mercoledì 30 gennaio 2019

Ritorno a casa

Due settimane fa, al mio rientro all'hogar, ho potuto conoscere due tipi di calore: quello che mi ha accolto scendendo dall'aereo con temperature intorno i 35 gradi, accompagnato da tassi di umidità elevati, e quello travolgente dei ragazzi che, una volta superata la sorpresa nel rivedermi, sono venuti a salutarmi. 
C'era chi non nascondeva la sua gioia e cercava un abbraccio, chi mi veniva incontro con un sorriso stampato in faccia, qualcuno un po' più timido aspettava che gli altri se ne andassero per salutarmi, non mancava quello che veniva da me con le braccia aperte o che mi informava delle novità successe in mia assenza: nel rivederli ero felice, mi erano davvero mancati!
Nei primi giorni me la sono presa un po' comoda, guardandomi intorno per riabituarmi alla vita del centro e per capire eventuali cambiamenti e problemi, ed ero sempre in buona compagnia visto che avevo sempre con me qualche fanciullo, forse desideroso di recuperare il tempo in cui non siamo stati assieme: la cosa che forse più mi ha sorpreso è che abbiamo cominciato a parlare, a ridere ed a scherzare come se non fossi mai andato via mentre la mia assenza si era protratta per un mese e mezzo! Mi sono divertito a parlare ed a giocare con loro, non potevo sottrarmi a questa loro piccola richiesta perchè so che faceva bene sia a loro che a me, e mi sono ritrovato spesso a lavorarci fianco a fianco, stupendomi una volta di più della fila di volontari che mi si presentavano davanti quando chiedevo una mano per fare qualcosa.
L'emozione più grande forse è quella che mi hanno regalato i più piccoli, subito pronti a prendere la palla al balzo per farmi diventare il loro compagno di gioco e per stare con me: un paio di giorni fa mi sono allontanato da loro per qualche istante e subito tre di loro mi sono corsi incontro gridandomi “Papà, papi!” per circondarmi ed abbracciarmi sotto gli occhi di qualcuna delle ragazze più grandi che a stento trattenevano un sorriso di fronte a questa scena.... Difficile descrivere quello che ho provato, il cuore mi si è riempito di allegria ed era come se avessi toccato il cielo con un dito! Che dire poi dei nuovi arrivi? Qualcuno mi viene incontro e mi abbraccia, altri mi fissano e poi sorridono, c'è chi non perde un secondo per starmi vicino e chi è un po' diffidente: ci vuole pazienza, non ancora non ci conosciamo però il tempo è dalla nostra parte e ci permetterà di farlo.
Non sono però tutte rose e fiori: c'è qualche grana da risolvere come l'erba che per le piogge frequenti è cresciuta a dismisura o qualcosa che si è rotto e va aggiustato; gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo per cui si scopre che le batterie delle camionette sono da cambiare al più presto o in piena notte mi sveglio di soprassalto perchè un pezzo del soffitto del corridoio ha ceduto. Quel che più mi preoccupa però è il comportamento di alcuni ragazzi: uno dei più piccoli ha dei momenti di rabbia così forti che è capace di distruggere tutto quello che gli capita a tiro e urla come se lo stessero picchiando, l'altro è un po' più grande ma si comporta come se avesse 6 o 7 anni, gli piace disturbare gli altri imbeccandoli spesso con epiteti pesanti, grida e si mette a piagnucolare se gli altri fanciulli rispondono alle sue provocazioni. Più vedo questi atteggiamenti e più mi interrogo su quale sia il miglior modo per rapportarsi con loro, è chiaro che soffrono un disagio e che questa condotta è il frutto di qualcosa ma a volte è davvero difficile sapere come intervenire: ci vuole davvero tanta pazienza e tanto amore per prendersene cura. L'unica certezza che ho nei loro confronti è che rappresentano le prime sfide di quest'anno, so che ne verranno altre e vanno tutte affrontate senza paura, con la serenità e la convinzione che non sarò mai solo nel tentativo di fare sempre il bene dei bambini: a rafforzare questa mia idea è stata la comparsa di un arcobaleno sopra l'hogar la sera stessa del mio ritorno, il miglior segnale che potessi ricevere e mi dà un'ulteriore conferma circa i motivi che mi hanno riportato ancora una volta qui.
Har baje

stampa la pagina

Nessun commento:

Posta un commento