mercoledì 21 dicembre 2022

Una lezione a sorpresa

Rieccomi in città, è il mio giorno libero e ne approfitto per alcune commissioni, le posso fare senza fretta: il tempo per una volta è dalla mia parte e lo voglio sfruttare per passeggiare e senza pensare troppo all'hogar. Con me ho portato una scatola di cd vuoti da dare a Wily, il mio amico peruviano che gestisce una videoteca, per scambiarli con dei film per i ragazzi.
E' da tanto che non lo vedo, complice il paro, e quando ho chiesto alla sua commessa se fosse in negozio sono rimasto un poco deluso dalla sua risposta: era uscito ma a breve sarebbe tornato. Ho deciso di aspettare, ingannando l'attesa sbirciando quale film potessi scegliere, e sono stato premiato: saranno passati dieci minuti circa quando la ragazza mi dice che è arrivato. Lo vedo scendere dall'auto, scaricando tutto ciò di cui aveva bisogno per la sua attività, che oltre ai cd si occupa di vendere frullati di frutta e verdura: appena si rende conto della mia presenza il suo volto si illumina del suo inconfondibile sorriso e mi saluta, mi chiede come stanno i bambini e mi stringe forte la mano. 
Tempo di mettere a posto quanto comprato e cominciamo a raccontarci su come vanno le cose, inoltre mi consiglia qualche altro film che è sicurissimo piaceranno ai miei piccoli amici. Non mi dice quanto gli devo, quello che gli avevo portato basta ed avanza. Mentre parliamo passa una signora che vende i suoi ciambelloni fatti in casa, capisco che la conosce da molto e vedo che ne compra due, le fa i complimenti perchè i suoi dolci sono migliorati e fa una battuta circa il fatto che ormai non siano più ricoperte dalle formiche come accadeva in passato. Quello che mi colpisce è che, una volta conosciuto il prezzo, non cerca di contrattare come si usa da queste parti, si limita a pagare quanto richiesto senza proferire una parola, soltanto le sorride ed esprime il desiderio di rivederla prima di Natale per acquistare ancora qualcuno dei suoi deliziosi prodotti.
Noto che ha posto uno dei suoi dolci sopra i cd che ho scelto ma cerco di non farci caso, siamo nel mezzo di una bella chiacchierata e stiamo parlando dei mondiali: non so bene come ma arriviamo a parlare di quanto guadagnino i giocatori e c'è chi si distingue dagli altri perchè destina parte di quanto prende all'anno a chi ha bisogno, magari lo fa in silenzio o i media non ci danno il giusto peso perchè non interessa. Meglio così, probabilmente si risparmiano commenti un po' scontati: è dell'avviso che è importante che ci siano ricchi che pensino ai poveri, possono essere degli esempi come possiamo esserlo noi stessi. Mi racconta un piccolo aneddoto che lo riguarda da vicino: la donna da cui aveva comprato pochi minuti fa lo aveva aiutato in precedenza, poi i ruoli si sono invertiti. Essendo sola, deve occuparsi dei suoi figli e cerca di sbarcare il lunario vendendo quello che mette in forno all'alba: ricorda ancora il primo ciambellone che aveva comprato, talmente pieno di formiche da finire nel cestino, ma ogni volta che la vedeva ne prendeva uno, facendole i complimenti e dandogli dei suggerimenti su come impacchettarli per proteggerli, stando sempre ben attento a non svelare il destino del suo primo acquisto. Ora non vede l'ora di acquistarli e mangiarli con le sue figlie, sa che coi suoi gesti l'ha aiutata a non demordere: non è una cosa di cui vantarsi ma è cercare di offrire qualcosa di se stessi all'altro che ha bisogno senza farglielo pesare, aggiunge, e sa per certo che è con questi gesti, magari non così eclatanti come quelli di un calciatore, che si può cambiare il mondo. E' arrivato a questa conclusione grazie a suo padre, che nei giorni di Natale andava per le strade, portava a casa dei senzatetto e pranzava con loro assieme a tutti i suoi figli: questo perchè è importante condividere quel che si ha con altri, anche se è poco, solo così l'uomo può migliorare altrimenti ritorneremmo all'età della pietra, dove tutti si interessano solo di se stessi e non esiste più l'empatia, c'è il rischio che l'altro diventi soltanto un disturbo ai propri interessi e non un'opportunità.
Continua ricordandomi come non sia credente ma reputa che gli esempi, quelli buoni, siano più importanti delle parole: questo l'ha imparato da suo papà ed ora lui lo sta facendo con le sue figlie. Mi coglie impreparato quando si scusa perchè per il momento non può mantenere la promessa di venire con tutta la sua famiglia in hogar e proiettare un film offrendo popcorn e coca cola a tutti i presenti. Il paro ha colpito forte anche lui ma dal suo volto non traspare tristezza, c'è quella serenità e quel sorriso che semplicemente mi spiazzano: non ha nemmeno tempo di trovare una nuova casa, non sa se gli toccherà passare il Natale dormendo lì in negozio con le figlie oppure in casa di qualche conoscente. Non c'è preoccupazione nelle sue parole: l'importante è che passerà le feste accanto alle sue figlie, la notte della vigilia starà con loro mangiando un panettone e raccontandosi i progetti per l'anno nuovo, questo per lui è quello che conta.
Prima di salutarmi, mi racconta un fatto accadutogli proprio nei giorni del paro: un amico gli aveva dato un passaggio in moto quando, avvicinandosi ad un posto di blocco, ha visto una donna in bici carica di borse e con una figlia piccola essere aggredita a parole da uno degli incaricati. Vedendo che le cose stavano peggiorando, è sceso dal veicolo e di corsa è andato in soccorso della malcapitata: si è trovato accerchiato da quattro energumeno ma in suo aiuto è comparso un gruppo di persone che potevano testimoniare come ad avere torto fosse il responsabile del blocco che aveva approfittato della sua posizione. Ammette di essere stato fortunato ma è convinto che chi fa del bene viene premiato e, nonostante le tante prove del cammino, non gli succederà mai niente di male. 
Detto questo prende una borsa e ci infila, oltre i cd, la torta che aveva acquistato: “dividila coi ragazzi”, mi dice, “e grazie per quello che fai, è qualcosa di straordinario. Se hai tempo passa di qua la prossima settimana, facciamo un brindisi per l'anno nuovo”. Sono senza parole, dovrei essere io quello che dovrebbe ringraziarlo perchè le sue parole mi hanno regalato più di un brivido, mi hanno scaldato il cuore e dato forza: sono un regalo prezioso per il Natale, una riflessione migliore di tante prediche che ho ascoltato nella mia vita! Grazie di cuore Wily per il dono che sei per chi ti conosce, continua ad essere sempre così!
Har baje


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