martedì 6 dicembre 2022

Il bello del paro

Eccomi finalmente a fare due passi per il centro! Era da più di un mese che non ci andavo ma le cose non sono cambiate molto, non è mancato neppure il ragazzo che si stava sniffando la colla come per darmi il benvenuto in città: a ricordarmi il motivo per cui fosse passato così tanto tempo sono stati i calcinacci ed i pneumatici disseminati ai lati delle strade, resti di quei posti di blocco che hanno caratterizzato lo sciopero ad oltranza più lungo della storia di Santa Cruz e che, nonostante sia passata una decina di giorni dalla fine delle proteste, sono ancora lì in attesa di essere raccolti.
Per le vie c'è un clima strano, i pochi addobbi in giro non mi aiutano di certo a ricordarmi che manca poco a Natale così come il caldo torrido di questi giorni, talmente forte che anche l'acqua che sale dai rubinetti scotta. Guardandomi meglio intorno noto come sia aumentata la povertà, c'è più gente che dorme per strada e chiede qualche spicciolo, tanti visi tristi e stanchi, negozi che hanno chiuso: non ne ho la certezza ma credo che ci sia anche lo zampino del paro in tutto questo.
Oggi però non voglio parlare di strade bloccate, di violenze, di difficoltà nei rifornimenti ma di quello che è stato, per me, il lato positivo del paro visto che, nonostante tutto, di cose belle ce ne sono state. La prima è che le donazioni sono continuate: qualche vicino è venuto a portare dei vestiti oppure mi ricordo la vecchina che mi ha portato della yuca appena raccolta o ancora una famiglia che ci ha dato qualche borsa di pane.
Non dimentico il fatto che alcune educatrici, che vivono lontano, hanno deciso per qualche giorno di dormire qui per aiutare i ragazzi: vanno solo ringraziate perchè con la situazione che stavamo vivendo non era facile stare lontano dai propri affetti ed hanno fatto un grande gesto di amore e generosità.
Mi ha sorpreso come, mentre camminavo per andare a comprarmi frutta e verdura per risparmiare benzina, più di qualcuno mi ha offerto gentilmente un passaggio fino all'hogar: è stata una felice sorpresa! Non mi conoscono di persona ma sanno che vivo qui: la cosa mi ha fatto piacere ed ho pensato che è proprio vero che quando fai del bene ne ricevi proprio quando meno te l'aspetti! Ricordo infatti che quel giorno ero andato a comprare una decina di chili di pomodori per fare la salsa per la pizza che avrei preparato ai ragazzi, al ritorno faceva davvero caldo e come per incanto una coppia si è fermata con la sua auto, mi ha invitato a salire e mi ha portato fino al cancello del centro, ringraziandomi per quello che faccio! Se non è Provvidenza questa, spiegatemi cos'è!
E poi c'è sempre lei, quella mano dall'alto che non ci abbandona mai: è difficile acquistare del cibo ed i prezzi sono alle stelle? Ecco allora che sono cresciute delle zucche nella parte dove portiamo a pascolare le pecore: ne conto una, poi due ed infine arrivo a quota cinque. Erano un po' nascoste e belle grandi, il mio pensiero è stato "perchè proprio qui, dove nessuno se ne prende cura, e non nell'orto?". Vabbè, intanto là coltivo spinaci a volontà, ma provavo un po' di rabbia mista a quel senso di rassegnazione per non riuscire a far crescere altro ma ben presto veniva una sorta di gioia a spazzarla via: questo ci sarebbe bastato per qualche settimana e non ci sarebbe costato nulla! E poi finalmente ero riuscito, dopo vari tentativi, ad ottenere prezzemolo e sedano, cosa chiedere di più? La cosa strana è che una volta raccolte tutte le zucche ed è stato proclamato la fine del paro, complice il gran caldo la pianta si è seccata così tanto che ad oggi non vi è più traccia: non può essere una coincidenza, sorrido pensando che ancora una volta la Provvidenza ci ha messo del suo, lassù Qualcuno ci ama, soprattutto questi ragazzi che hanno il cuore schiacciato da grandi sofferenze, e non si dimentica mai di loro soprattutto nei momenti più complicati.
Har baje

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