Eccomi finalmente a fare due passi per
il centro! Era da più di un mese che non ci andavo ma le cose non
sono cambiate molto, non è mancato neppure il ragazzo che si stava
sniffando la colla come per darmi il benvenuto in città: a
ricordarmi il motivo per cui fosse passato così tanto tempo sono
stati i calcinacci ed i pneumatici disseminati ai lati delle strade,
resti di quei posti di blocco che hanno caratterizzato lo sciopero ad
oltranza più lungo della storia di Santa Cruz e che, nonostante sia
passata una decina di giorni dalla fine delle proteste, sono ancora
lì in attesa di essere raccolti.
Per le vie c'è un clima strano, i
pochi addobbi in giro non mi aiutano di certo a ricordarmi che manca
poco a Natale così come il caldo torrido di questi giorni, talmente
forte che anche l'acqua che sale dai rubinetti scotta. Guardandomi
meglio intorno noto come sia aumentata la povertà, c'è più gente
che dorme per strada e chiede qualche spicciolo, tanti visi tristi e
stanchi, negozi che hanno chiuso: non ne ho la certezza ma credo che
ci sia anche lo zampino del paro in tutto questo.
Oggi però non voglio parlare di strade
bloccate, di violenze, di difficoltà nei rifornimenti ma di quello
che è stato, per me, il lato positivo del paro visto che, nonostante tutto, di cose belle ce ne sono state. La prima è che le donazioni
sono continuate: qualche vicino è venuto a portare dei vestiti
oppure mi ricordo la vecchina che mi ha portato della yuca appena
raccolta o ancora una famiglia che ci ha dato qualche borsa di pane.
Non dimentico il fatto che alcune
educatrici, che vivono lontano, hanno deciso per qualche giorno di
dormire qui per aiutare i ragazzi: vanno solo ringraziate perchè con
la situazione che stavamo vivendo non era facile stare lontano dai
propri affetti ed hanno fatto un grande gesto di amore e generosità.
Mi ha sorpreso come, mentre camminavo
per andare a comprarmi frutta e verdura per risparmiare benzina, più
di qualcuno mi ha offerto gentilmente un passaggio fino all'hogar: è
stata una felice sorpresa! Non mi conoscono di persona ma sanno che
vivo qui: la cosa mi ha fatto piacere ed ho pensato che è
proprio vero che quando fai del bene ne ricevi proprio quando meno te
l'aspetti! Ricordo infatti che quel giorno ero andato a comprare una
decina di chili di pomodori per fare la salsa per la pizza che avrei
preparato ai ragazzi, al ritorno faceva davvero caldo e come per
incanto una coppia si è fermata con la sua auto, mi ha invitato a
salire e mi ha portato fino al cancello del centro, ringraziandomi
per quello che faccio! Se non è Provvidenza questa, spiegatemi
cos'è!
E poi c'è sempre lei, quella mano
dall'alto che non ci abbandona mai: è difficile acquistare del cibo
ed i prezzi sono alle stelle? Ecco allora che sono cresciute delle
zucche nella parte dove portiamo a pascolare le pecore: ne conto una, poi due ed infine arrivo a quota cinque. Erano un po' nascoste e belle grandi, il mio pensiero è stato "perchè proprio qui, dove
nessuno se ne prende cura, e non nell'orto?". Vabbè, intanto là
coltivo spinaci a volontà, ma provavo un po' di rabbia mista a quel
senso di rassegnazione per non riuscire a far crescere altro ma ben
presto veniva una sorta di gioia a spazzarla via: questo ci sarebbe
bastato per qualche settimana e non ci sarebbe costato nulla! E poi
finalmente ero riuscito, dopo vari tentativi, ad ottenere prezzemolo
e sedano, cosa chiedere di più? La cosa strana è che una volta
raccolte tutte le zucche ed è stato proclamato la fine del paro,
complice il gran caldo la pianta si è seccata così tanto che ad oggi
non vi è più traccia: non può essere una coincidenza, sorrido
pensando che ancora una volta la Provvidenza ci ha messo del suo,
lassù Qualcuno ci ama, soprattutto questi ragazzi che hanno il cuore
schiacciato da grandi sofferenze, e non si dimentica mai di loro
soprattutto nei momenti più complicati.
Har baje
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