martedì 24 maggio 2022

Coraggio

C'è qualcosa che accomuna tutti i ragazzi ed invidio non poco: il loro coraggio.
Mi lascia di stucco la fiducia che mi è stata data da subito da qualcuno dei nuovi arrivati: appena mi guardano ecco che nel loro volto si illumina un sorriso oppure cominciano a raccontarmi un po' di sé, di com'era la loro vita prima di arrivare qua... Eppure mi conoscono da poco più di un mese, è come se per loro ci fossi sempre stato: è qualcosa che mi sorprende soprattutto se penso alle ragioni sul perchè si trovano qui. Oggi una di loro mi ha fatto un regalo grande: mi ha detto che vorrebbe che fossi il suo papà, una parola che trovo sempre molto forte soprattutto se indirizzata a me, proprio lei che mi ha raccontato di come i suoi genitori l'abbiano abbandonata così su due piedi. Mi ha impressionato non tanto il modo ma il coraggio di dire queste parole a me, uno che fino a poco tempo fa era un perfetto sconosciuto: proprio lei che dai grandi ha ricevuto soltanto delusioni, a partire da chi l'ha messa al mondo, ha avuto il coraggio di rimettersi in gioco e di scegliere di dare fiducia nuovamente agli adulti! Penso a me, soprattutto alla mia difficoltà a credere un'altra volta a chi mi ha fatto qualche sgarro: che lezione mi ha dato!
Penso alla forza di mettersi in gioco di una fanciulla che inizialmente avevo escluso dal catechismo in quanto viene da una famiglia appartenente ad una chiesa evangelica: essendo un hogar cattolico, impartiamo un certo tipo di educazione sempre nel rispetto delle altre religioni per cui era naturale in questo caso evitare di interferire nella sfera spirituale. Un giorno mi ha sorpreso quando mi ha chiesto perchè non potevo essere il suo catechista: così su due piedi non sapevo che risponderle, non era proprio il massimo dirle che il suo papà non avrebbe gradito visto che questo poteva crearle un certo attrito con la famiglia. Passato qualche giorno la ragazza, dopo la visita col genitore, mi si avvicina e mi confessa che ha chiesto al papà il permesso di essere battezzata e di frequentare la catechesi per prepararsi alla prima comunione: non potevo credere che ne aveva ottenuto il consenso! Me l'ha detto con un entusiasmo che non le avevo mai visto prima: ero contento per lei e l'ammiravo per un gesto così forte, dove c'era un rischio concreto di conseguenze negative, ma dall'altra un poco la invidiavo in quanto non so se a parti invertite avrei fatto la stessa cosa. Ogni volta che la vedo nella mia “aula” mi si riempie il cuore di orgoglio e di gioia visto l'interesse che mette in ogni argomento che affrontiamo e nel guardarla non posso fare a meno di pensare che anche lei mi ha insegnato qualcosa, nonostante la sua giovane età: se davvero credi in qualcosa, fai almeno un tentativo e non farti vincere dalla paura.
Har baje

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