Alla mezzanotte di oggi finisce
ufficialmente il paro indefinido, che ha bloccato Santa Cruz per tre
settimane! Tutto questo grazie alla nomina a Capo dello Stato di una
donna: non è stata facile quest'elezione dopo le dimissioni di
Morales e di tutte le cariche costituzionali che potevano ambire alla
nomina e per il fatto che i senatori ed i deputati del Mas, partito
dell'ex presidente, non si erano presentati in aula sebbene
rappresentassero i due terzi della stessa.
Spero tanto che sia la volta buona per
un lento ritorno alla normalità: la rinuncia alla carica
presidenziale da parte di Morales non aveva sortito l'effetto
sperato, anzi i gruppi che lo sostengono avevano cominciato a saccheggiare ed a distruggere tutto ciò che gli capitava a tiro a La Paz ed in altre parti della Bolivia, come la stazione radio e
televisiva che i Salesiani hanno ad una ventina di chilometri circa
da qui. La controparte non è stata da meno, visto che si è resa
protagonista di saccheggi ed atti vandalici nelle case dei maggiori
esponenti del Mas: a due chilometri del centro è stata letteralmente
presa a sassate la casa dell'ormai ex sindaco, molto vicino al
presidente dimissionario. In generale c'è una caccia ai responsabili
dei brogli elettorali, gran parte dei quali sono già in carcere in
attesa di processo.
L'atmosfera non poteva, quindi, non
essere che tesa: nei vari posti di blocco i controlli erano massicci, come mi
conferma Jones che vi è stato trattenuto a lungo prima di poter
venire a lavorare, e si arrivava a fermare la gente con intimidazioni,
come è successo a due lavoratrici del centro che sono state
minacciate di botte e quindi hanno rinunciato al tentativo di venire
all'hogar. Correvano voci che i sostenitori di Morales erano pronti
per delle imboscate e volevano approfittare del calare delle tenebre
per scatenare la loro rabbia: visto quel che era successo la notte
prima a La Paz, i timori erano fondati. Oggi Jones mi ha detto che è
stato sveglio fino alle 5 di mattina perchè nel suo quartiere era
stato dato l'allarme di un possibile arrivo di gruppi vicini al Mas
che volevano saccheggiare e mettere a ferro e a fuoco la zona: mi
racconta che c'era un continuo scoppiare di petardi, manco fosse
capodanno, e la polizia era al loro fianco, pronta a fermare i
possibili assalitori... Per fortuna non è successo nulla e le voci
sono rimaste tali, anche se la paura è stata molta.
Nonostante la tensione che si
respirava oggi ho voluto uscire dal centro, approfittando del mio
giorno libero: ormai ero stanco di non poter andare in città, così
ho voluto fare una passeggiata che mi portasse lontano dai ragazzi e
dai problemi che viviamo al centro. Ho passato la piazza principale
di Valle Sanchez e non potevo non notare l'interminabile fila che
aspettava di comprare le bombole di gas, un'immagine che spero
rimanga un ricordo grazie agli ultimi avvenimenti. Mi dirigo verso il
mercato, volevo comprarmi un po' di verdura e di frutta ma mi tocca
desistere per la moltitudine di gente che ho davanti: vedrò al mio
ritorno di fermarmi, sperando sia rimasto qualcosa da acquistare.
Passo davanti alla dimora dell'ex sindaco, mi fermo per la curiosità
visto che mi era giunta voce che per protesta era stata presa
d'assalto: vedo le finestre rotte, i segni indelebili dei sassi
tirati sulle vetrate... Mi chiedo che senso abbia prendersela con le
cose, che colpa ne hanno? Capisco la rabbia repressa della gente che
ha dovuto sopportare in silenzio ed a lungo ma non mi spiego un atto simile. Noto sul cancello l'ordine di sequestro dell'abitazione
per i reati commessi dal suo proprietario: giustizia è fatta, penso
tra me, perchè pagherà per tutti i mali che ha fatto, visto che ora nessuno lo proteggerà più.
Arrivo alla strada che porta a Santa
Cruz e comincio a muovermi in direzione della stessa: i chilometri
passano e la strada per lunghi tratti è deserta, per me è una
situazione irreale visto che l'ho sempre vista trafficata. Incontro
qualcuno che cammina come il sottoscritto, incrocio biciclette, moto
e quei pochi veicoli e camion che hanno il permesso di circolare...
Mi pare di essere in un altro mondo! Qualcuno mi chiede se voglio un
passaggio ed alla fine accetto, almeno potrò riposarmi qualche
attimo e ripararmi dal sole che di mattina già picchia forte. Decido
di scendere all'ottavo anello, il penultimo di cui è costituita
Santa Cruz: l'autista mi chiede 10 boliviani e glieli do, nonostante ritenga si tratti di un furto vero e proprio visto che per la tratta da
Valle Sanchez al centro della città pago 2,5 boliviani. Passo la barriera a piedi senza problemi, anzi saluto i manifestanti che
contraccambiano con un sorriso: c'è un aria più distesa, non c'è
la tensione dei giorni scorsi, è come se si sappia con certezza che
le cose stanno per migliorare. Vedo uno sportello automatico e la
tentazione è quella di prelevare un po' di offerte che mi sono
arrivate: rimango deluso quando il monitor mi segnala che al momento
non si può ritirare del contante perchè non ne ha a disposizione.
Proseguo a piedi fino al cavalcavia del
settimo anello: rimango stupito che ne hanno bloccato l'accesso con
pneumatici e quant'altro. Vorrei proseguire ma il caldo e la fatica
si fanno sentire, ho già fatto una decina di chilometri ed è meglio
tornare indietro in quanto non so come sarà la situazione più
tardi. Poco dopo mi fermo in un chiosco improvvisato per bere
qualcosa: è uno dei tanti che si trovano durante il tragitto, soprattutto in prossimità
dei posti di blocco è un modo come un altro per guadagnare qualcosina,
visto che per tutti è difficile recarsi al lavoro e bisogna comprare da mangiare. C'è anche chi
lungo la strada si offre di riparare le biciclette o di gonfiarne le
gomme: sorrido ed apprezzo l'iniziativa. Quello che proprio non
riesco a sopportare sono le richieste dei tassisti, che siano in auto
o in moto: sono cifre esose, partono dal doppio per arrivare al
quadruplo del normale e mi sembra un modo per lucrare sulle necessità
delle persone. Poichè la vedo come un'ingiustizia e tengo tutta la
giornata a mia disposizione decido di tornare a piedi verso il
centro, anche se la strada è molta: prima però faccio tappa ad un
supermercato... Una meraviglia! A differenza di quello di Valle
Sanchez, che ha gli scaffali ormai vuoti, questo è rifornitissimo:
vorrei comprarmi un po' di tutto ma desisto per il fatto che le borse
della spesa le avrei portate con me per chilometri.
La mia passeggiata continua, sono in
buona compagnia visto che sono in molti che camminano verso la mia
destinazione, facendo orecchia da mercante a chi proponeva un
passaggio a pagamento in moto o in auto. Ci sono tante bici e i
veicoli sono un po' di più rispetto a prima, sarà il fatto che
ormai è mezzogiorno, ma mi sembrano lontani i giorni in cui
rimanevo a lungo bloccato nel traffico. Attraverso un altro punto di blocco,
accolto da un sorriso, e mi convinco che qualcosa sta cambiando in
bene, passo dopo passo cerco di convincermi che le cose miglioreranno
mentre l'occhio sembra dirmi il contrario, osservando che l'accesso alle strade laterali è inibito con rami, fusti di metallo e di
cemento e da pneumatici.
Dopo una piccola pausa al mercato,
ritorno al centro e mi butto a letto: sono stanco, il calore mi ha
letteralmente sopraffatto ma mi sento soddisfatto perchè
ho potuto capire almeno in parte le difficoltà che ogni giorno la gente deve
affrontare per il paro indefinido. Adesso finalmente si potrà tornare poco a poco alla
normalità, sperando che la nuova presidente riesca a portare pace e
serenità per tutti.
Har baje
Nessun commento:
Posta un commento