C'è sempre gente buona in giro, di
quella che è disposta a spendere il suo tempo e quanto ha per
aiutare i più sfortunati: il caso del nostro hogar ne è l'esempio.
Vengono aiuti dall'estero ma anche dai
dintorni: c'è qualche azienda che periodicamente ci regala da
mangiare, una comunità ci porta una volta al mese del pane appena
sfornato, un gruppo ha iniziato a offrire la colazione del sabato,
chi viene di raro a lasciare qualcosa (principalmente cibi o vestiti)
e chi viene a visitarci proponendo qualche attività per i ragazzi.
Personalmente ho una piccola preferenza per questi ultimi perchè si
mettono più “in gioco” ovvero stanno in compagnia dei fanciulli
interagendo con loro attraverso il gioco ed il divertimento: i
bambini sono felici perchè qualcuno è venuto per stare con loro e
non si tratta delle solite facce che vedono ogni giorno.
Negli ultimi mesi poi ho conosciuto
grazie a Liliana e a Luis, suo marito, una nuova realtà di cui sono tra i portagonisti: “Mision
vida”, un gruppo di boliviani che cerca di aiutare in qualche modo
i loro connazionali più sfortunati di cui avevo parlato di sfuggita
in un post di luglio (clicca qui per leggerlo). Partita l'anno scorso
con un'attività svolta nel carcere di Warnes, ora l'attenzione di
queste persone è rivolta soprattutto nella zona di Gutierrez, i cui
abitanti vivono in situazioni molto precarie. Qui, nel luglio di
quest'anno, hanno svolto una grande missione umanitaria appoggiati
dagli amici dell'omologa associazione di Porto Rico fornendo
assistenza sanitaria, visto che la maggior parte delle persone che
hanno aderito a quest'iniziativa sono medici, e distribuendo farmaci,
viveri, vestiti e quanto hanno raccolto nei mesi precedenti grazie ad
un efficace passaparola.
Ho avuto la fortuna di parteciparvi,
anche se in forma defilata: con Luis sono andato a fare una
perlustrazione delle zone dove si sarebbe svolto il tutto ed ho
aiutato a riempire il camion con qualcosa che sarebbe stato utile
alla gente del posto e che ho visto che nel centro non sarebbe
servita più di tanto come vestiti per adulti ed i vecchi letti in
ferro che, sebbene non in perfette condizioni, sarebbero stati
sicuramente utili. Anche i ragazzi hanno avuto un ruolo decisivo:
oltre ad aiutare a mettere le cose nel camion, hanno aiutato a
piegare le magliette e i pantaloni destinati alle comunità di
Gutierrez ed hanno imbustato qualche sacco di farina e qualche
barattolo di latte che avevamo che avevamo in più in dispensa... Un
po' di loro è arrivato fino a quella gente: è importante averli
fatti partecipare perchè vanno cresciuto col principio che se ricevo
qualcosa con generosità è giusto che doni nella stessa misura.
Da parte mia posso dire che
quest'esperienza mi ha dato uno scossone e fornito una marcia in più,
ricordandomi il motivo di questa scelta: spetta a me ora alimentare
la scintilla che è scattata in quest'occasione, non so ancora come
ma è solo questione di tempo.
Vi lascio ora con un piccolo filmato
che racconta i tre giorni trascorsi dagli amici di “Mision Vida”
a Gutierrez: vi consiglio di guardarlo perchè a volte le immagini
dicono molto di più delle parole.
Har baje
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