Finalmente i lavori sono terminati! Un piccolo sogno
finalmente è diventato realtà: per i ragazzi è stata realizzata una nuova
cancha, ovvero un campo da gioco, con tanto di tetto per proteggersi dal sole e
dalla pioggia. Oggi è stata messa la parola fine ad un opera che si è iniziata
a maggio e sembrava non arrivare a conclusione, complici il maltempo e qualche altro imprevisto.
Perché una nuova cancha, visto che ne abbiamo già una? Per
avere un luogo al riparo dalle intemperie e dal sole caldo di alcuni periodi
dell’anno dove i ragazzi potessero giocare tranquillamente: non era
percorribile la soluzione di dotare di una copertura quella già esistente perché
la scuola ce la occupa per tutta la settimana privandocene l’utilizzo e sarebbe
stato fatto uno sforzo inutile perché i nostri fanciulli non ne avrebbero
beneficiato.
Ad onor del vero quest’idea Liliana ed io ce l’avevamo da
parecchio tempo ma, complici le diverse necessità dell’hogar ed i contrattempi sempre dietro l’angolo, non aveva mai trovato realizzazione… Ma cos’è accaduto
per rendere reale questo nostro sogno? E’ successo che Padre Minghetti, il
fondatore del centro, ci ha voluto dare una mano ancora una volta destinandoci
una parte della somma che era depositata in un suo conto corrente in una banca
locale. Cifra poi che è stata rimpinguata con un importo che ci è stata
destinato dall’Arcidiocesi di Santa Cruz attraverso una lotteria i cui
beneficiari erano gli hogar.
A realizzare l’opera è stato un gruppo di operai, guidato da
Don Jorge, che ha provveduto a livellare il terreno destinato alla cancha e a
realizzare il pavimento, il palco e dei piccoli spalti dove sedersi: devo
ammettere che hanno fatto molto bene il loro lavoro mettendoci un gran impegno
e la massima precisione possibile, fermandosi soltanto per il freddo ed il
brutto tempo, anche se in varie occasioni abbiamo avuto dei piccoli screzi. Il
tetto, l’illuminazione e le porte sono il frutto di un'altra ditta che però
non ci ha soddisfatto completamente.
Non sono mancati gli imprevisti come quello di dover
deviare il sistema fognario realizzato lo scorso anno per evitare che le
compromettesse la base dei pilastri che sostengono la copertura del campo da
gioco: praticamente abbiamo dovuto rifare gli ultimi 20/30 metri con un esborso
non proprio economico.
Anch’io ho dato il mio modesto contributo: oltre ad aiutare
Liliana a verificare l’avanzamento dei lavori, con Don Claudio e qualcuno dei
ragazzi più grandi abbiamo tagliato ed estratto le radici delle palme e degli
alberi che erano presenti nell’area dove sarebbe sorto il campetto. Non è stata
una passeggiata perché abbiamo fatto il tutto con ascia e machete ma almeno
così abbiamo risparmiato un bel po’ di soldi: il momento più difficile è stato
quello in cui abbiamo fatto uso di una delle camionetta per cercare di spostare
uno dei tronchi più pesanti e la fune con cui l’avevamo legato si
era spezzata per il peso!
Ci sono poi le ultime due settimane in cui ho dipinto tutto
quello che c’era da imbiancare: colonne, panchine, palco…. Il tutto mentre i
muratori stavano ancora lavorando per cui dovevo aspettare che finivano una
cosa per iniziare a pennellare: a volte mi veniva una rabbia perché ritardavano
la consegna! Visto che il tempo stringeva ho arruolato altri ragazzi per
aiutarmi e ricompensandoli per il buon lavoro fatto con qualche dolce: anche
qui una gran faticata vista che iniziavo con l’alba e finivo a volte dopo il
tramonto e poi si è messo anche il caldo con picchi di 38/39 gradi! Mentre
svolgevo il mio compito, tutti i fanciulli provvedevano a sistemare e ripulire
la zona dei lavori in modo da non trovarsi con un sacco di cose da fare all’ultimo
momento perché tra pochi giorni, il 2 ottobre per la precisione, festeggiamo l’anniversario del
centro e si è pensato di sfruttare quest’occasione per fare una grande festa di
inaugurazione della cancha!
Alla fine la cosa più importante è che tutti hanno dato il
proprio contributo e si può dire che questo campo di gioco è il frutto dell’impegno e dello sforzo comune a realizzare questo traguardo, certo non sono mancati i momenti
difficili ma rimanendo uniti si è raggiunto l'obiettivo! Permettetemi però di
ringraziare ancora una volta Padre Minghetti: senza il suo aiuto questo non
sarebbe stato possibile ed è bello sapere che pensa ancora ai suoi ragazzi
nonostante sia in Italia da più di qualche anno… Grazie Padre a nome mio e di
tutti i bambini dell’hogar!
Har baje
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