Trascorsi i primi tre mesi dell’anno è giusto fermarsi e
dare conto di quanto ho ricevuto e sono stato in grado di realizzare grazie
alle offerte arrivate. Prima di iniziare va però fatta una piccola precisazione:
questo resoconto non tiene conto delle cifre raccolte dall’Ufficio Missioni di
Venezia tramite le adozioni a distanza, gestite direttamente da Liliana per
soddisfare le necessità di base dei ragazzi, ma soltanto delle offerte che mi
arrivano nelle modalità indicate nella sezione “Come aiutarmi” presente nella
pagina iniziale del blog.
Le entrate di questo trimestre ammontano a 500 euro.
In questi mesi, oltre alle spese legate alla manutenzione
ordinaria della struttura, si sono registrate voci ammontare consistente: è il
caso della realizzazione di una nuovo pozzo cieco per la cucina in quanto
quello già esistente, che non era stato interessato dai lavori precedenti, non era
più in grado di assolvere alla sua funzione provocando più di qualche problema
e la sistemazione dell’impianto idraulico della lavanderia per lo scolo dell’acqua
sporca. Gli importi sostenuti ammontano rispettivamente a circa 1300 euro ed a
220 euro.
Restando tra i costi per il mantenimento della struttura vanno ricordati 40 euro spesi per acquistare delle ruote in ferro per il
carrello usato per trasportare oggetti pesanti all’interno del centro; 10 euro
per duplicazione di chiavi; 15 euro per un nuovo lavamano in quanto il
precedente si era rotto; 25 euro per cambiare i vetri rotti delle finestre; 110
euro per realizzare delle mensole necessarie per organizzare un magazzino e 35
euro nell’acquisto di nuovi neon per rispondere in parte ai problemi di sicurezza
che si sono verificati nel periodo.
Per aumentare le misure di difesa a febbraio si è deciso di
comprare un nuovo cane: la scelta è caduta su un pastore tedesco e la somma
investita è di 210 euro, spese veterinarie incluse.
A gennaio si è dovuto far fronte
all’emergenza delle zecche: oltre a provocare la morte di uno dei due cani che
avevamo all’epoca, cominciavano a diffondersi per tutto l’hogar. Una volta che ci siamo resi conto di non riuscire a risolvere il problema da soli si è optato per chiamare una ditta
specializzata, il cui onorario è stato di 115 euro: sono stati soldi ben spesi
in quanto la questione non si è più ripresentata fino ad oggi.
Visto l’obbligo di indossare una
divisa per fare educazione fisica a scuola sono riuscito a far quadrare i
conti ed a comprarla per tutti i nostri ragazzi: l’importo sostenuto è stato di
660 euro circa.
A fine marzo ho cominciato le
pratiche per rinnovare il mio permesso di soggiorno e mi hanno chiesto un
anticipo, pari a 145 euro.
Per quanto riguarda il
rifacimento del tetto, ho dovuto pagare 30 euro per uno dei preventivi che mi
hanno proposto ma c’è una buona notizia: due settimane fa ho incontrato un
sacerdote boliviano, che aveva studiato a Venezia e si ricordava di me, e mi ha
riferito che aveva dei soldi per l’hogar, raccolti dalla Parrocchia Maria
Assunta di Bibione dove ha prestato servizio. Con questa cifra, che ammonta a
6000 euro, sono stati avviati i lavori per riparare il tetto solo nella parti
più danneggiate, affidandoli ad uno specialista della zona che ci ha assicurato
che non è necessario provvedere ad una ristrutturazione completa. Come non
credere che la Provvidenza non ci abbia messo lo zampino?
Har baje
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