Domenica è venuto a trovare i suoi
fratelli Gilberto, che pochi mesi fa è stato trasferito presso un
altro centro: la cosa mi ha fatto molto piacere e mi ha spinto a fare
qualche riflessione su una delle caratteristiche dell'hogar che è
quella di ospitare molti ragazzi imparentati tra loro, in modo da
evitare che il legame familiare si spezzi.
In questi mesi ho potuto osservare che
i ragazzi sono più restii a ricercare il contatto coi propri
fratelli, salvo preoccuparsi quando uno di loro non stia bene, mentre
accade il contrario tra le sorelle: è il caso, ad esempio, delle
sorelle Dibibay che sono inseparabili, lavorano sempre in coppia e
non le mai viste separarsi per più di 5 minuti, o delle sorelle
Hurtado che giocano spesso assieme e, quando è in giornata, Anyi,
la maggiore delle tre, dedica del tempo alle più piccole per
aiutarle nello studio e nell'igiene personale.
La cosa che più mi intenerisce ed
apprezzo è il fatto che alcune sorelle si occupano del fratellino
minore: ne è un esempio Lidia, di 11 anni, con Teodoro, di 8, che la
va a cercare per giocare o per stare in sua compagnia. Quando il
piccolo non vuole mangiare ecco che la ragazzina occorre in suo aiuto
e resta con lui finchè non termina oppure lo invita, lo sprona a
giocare con lei quando lo vede un po' giù di corda. Vedere come a
volte Teodoro la aspetta e come Lidia lo accoglie e lo prende per
mano con un sorriso mi rallegra perchè la vede come un rifugio dove
trovare riparo, una specie di seconda mamma in grado di dargli un po' di quell'affetto che gli manca.
Altra dimostrazione è data dai fratelli Capy, inseparabili nei
momenti di gioco e che vedo sempre assieme quando se ne presenta
l'occasione: poiché quando sono in compagnia sono un proprio
terremoto e non c'è verso di farsi ascoltare, si è scelto di
separarli nelle ore di studio ponendoli in due saloni differenti,
seppur frequentano lo stesso anno di scuola. Dà altrettanta tenerezza che
Abigail a volte cerchi il fratellastro maggiore Alexander per dargli
la sua merenda quando non ha fame o per informarsi su come sta quando
viene a sapere che sta male.
Non sono però tutte rose e fiori:
spesso bisticciano fra loro e si fanno i dispetti per poi venire da
me a dirimere la questione, capita che i più grandi picchino i più
piccoli o che confabulino tra loro per fare qualche marachella.... ed
in questo mi ricordano me e mio fratello quando eravamo più
piccoli. Un poco li invidio quando li vedo assieme, ridendo, dandosi
consigli e a volte spidocchiandosi a vicenda, forse perchè sono
lontano da casa e questo legame mi manca ma basta qualche istante per
rendermi conto che, per i ragazzi, avere vicino il proprio fratello o
sorella è un punto di forza, è l'unico legame familiare che
gli rimane perchè i genitori sono assenti per i motivi più disparati:
affrontare le avversità ed i problemi assieme li ha resi e li rende
più forti. Per loro avere un fratello significa avere la certezza di
avere qualcuno dalla loro parte sempre e comunque, nonostante gli
ostacoli che la vita gli pone davanti, in grado di sostenerli in caso di difficoltà e soprattutto che gli voglia bene a prescindere.
Har baje
bellissima testimonianza, Marco. grazie!
RispondiEliminaAntonella.mira