domenica 23 marzo 2014

Aspettando che le piogge finiscano...

L'ingresso dopo le ultime pioggie
La stagione delle piogge ormai è agli sgoccioli ma sembra non finire mai: qualcuno del personale mi dice che quest'anno è durata più del solito. Gli ultimi giorni poi sono stati i peggiori, non smetteva di piovere e la conseguenza è che il secondo ingresso è letteralmente sott'acqua, parte del giardino si è tramutato in un acquitrino ed il laghetto presente nella proprietà è lì lì per tracimare: nulla però in confronto a quanto è successo nelle regioni del Beni e di Pando, dove le alluvioni degli ultimi tre mesi hanno spazzato via case, allevamenti e coltivazioni e lasciando più di 50.000 sfollati, che forse torneranno nelle loro abitazioni a maggio ed hanno perso quel poco che avevano.
Durante questo periodo, non ci sono molte alternative: una volta che hanno terminato di studiare, i ragazzi o stanno nel corridoio dei loro dormitori oppure vanno a vedere la televisione in quanto manca una struttura in cui possano giocare tutti insieme all'asciutto. Nel caso della tivù, i più grandi si devono recare presso una sala che è separata dal resto della struttura e manca un corridoio coperto di collegamento: ciò comporta che, in caso di forti acquazzoni, vi arrivino completamente fradici.
Infiltrazione d'acqua
Quando piove trovo il tempo per fare cose che avevo tralasciato o per il poco tempo a disposizione o perchè il lavoro all'aperto prevale su tutto il resto: ho riordinato le chiavi (ce n'erano a bizzeffe e si doveva capire cosa aprivano o se ancora potessero servire), ho sistemato i dvd per i bambini e con don Claudio sto realizzando dei rudimentali stendibiancheria per ciascuna camera dei ragazzi. Ho colto la palla al balzo anche per verificare la situazione dei tetti, che non sono in buone condizioni, ed accertarmi dove ci sono delle infiltrazioni: poiché la struttura ha ormai 13 anni e si nota che comincia a necessitare di una manutenzione straordinaria, sto osservando quali stanze e quali parti hanno più bisogno rispetto alle altre per fissare una scala di priorità nonostante non sia facile individuare quali siano gli interventi più urgenti. Tutto verrà coperto con quanto ci è stato donato con tanta generosità ed amore: quanto raccolto dagli amici del mercatino dell'usato di Quarto d'Altino ci dovrebbe permettere di rifare il tetto di uno dei due chalet dove dormono le bambine mentre le altre offerte che sono pervenute nell'ultimo mese dal coro di Jesolo, dalla parrocchia di Ca' Fornera e da Silvia verranno impiegate per sistemare i solai e anche per il taglio di alcuni alberi che sono molto alti e si trovano ai confini della proprietà, per cui i nostri vicini ci hanno chiesto di tagliargli per il rischio concreto che possano cadere facendo danni. Per dare il via a tutto stiamo aspettando l'arrivo del bel tempo e cercherò di documentare con qualche foto quanto verrà realizzato: al momento tutto è fermo, così come la realizzazione del muro perimetrale mancante che sarà possibile grazie al sostegno del gruppo missionario di Jesolo, di Cristiano e della famiglia Pavan Michielon.
Come potete constatare, il maltempo non mi ha molto rallentato e mi ha anche regalato del tempo prezioso per riflettere su come sfruttare al meglio quanto a disposizione: ora con l'arrivo della tanta desiderata bella stagione so che il lavoro aumenterà ma non mi lamento, so che sarà tutto in favore dei miei ragazzi e ciò mi dà maggior energia ed entusiasmo, nonché accresce la voglia di dare sempre il meglio di me. Il fatto che poi non sono solo e sono in molti che, in un modo o in un altro, mi stanno appoggiando mi dà maggiori stimoli: ringrazio tutti di cuore per continuare a sorprender per quanto siete capaci di fare e per la forza che riuscite ad infondermi! Grazie!
Har baje

          
           Alcuni esempi sulla condizione del tetto


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