Negli ultimi giorni sembra che il tempo stia migliorando, nonostante a volte il cielo sia nuvoloso ed una notte in cui è venuto giù un diluvio che ha trasformato il terreno tra i nostri due ingressi in un acquitrino, per cui con Liliana si è pensato di avviare alcuni progetti.
Il primo riguardava il taglio di alcuni alberi, posti dietro al dormitorio dei ragazzi e vicino al muro di recinzione, che erano molto alti e il rischio che cadessero facendo danni era alto: grazie a don Claudio, abbiamo contattato un signore che, in un paio di giorni, con la motosega ha provveduto alla cosa. Il costo è stato di 1.200 boliviani, pari a 130 euro circa.
La realizzazione del secondo progetto sarà un po' più lunga ma a partire dal lunedì scorso ne stiamo gettando le basi: si tratta della costruzione del muro di delimitazione della proprietà tra i due cancelli di ingresso. Con Liliana si sono contattati due muratori e abbiamo preso visione dei preventivi: una volta deciso, si è cominciato a comprare il materiale necessario. Ieri è arrivato il tutto e gli operai oggi già hanno iniziato a scavare per le fondamenta: speriamo che non piova più in modo tale che si possa asciugare anche quella parte che risulta sommersa dall'acqua!
In entrambi i casi la parola chiave è stata affidarsi: porre fiducia in un altro per poter realizzare qualcosa di importante, consapevole del fatto che da solo non ce l'avrei mai fatta. Non è semplice come si pensi ma è soltanto attraverso la comunione di intenti ed il dialogo che si può costruire qualcosa: nel mio caso tutti desideriamo il massimo per i nostri ragazzi, anche se a volte la voglia di fare le cose all'italiana vorrebbe prevalere... Devo ricordarmi che qui siamo in Bolivia e bisogna fare a modo loro, magari suggerendogli qualcosa di nuovo possono pensare che c'è un altro modo per realizzare qualcosa e non imponendogli niente: sto ancora conoscendo questa realtà, l'importante è farsi guidare da chi si può districare più facilmente senza però aver paura di confrontarsi!
Pensandoci bene affidarsi è una parola che mi accompagna spesso in quest'esperienza: confido nella Provvidenza e nel Signore che mai ci abbandona e, quando sembra che tutto vada storto, illumina la giornata con qualche bella sorpresa mentre c'è chi mi sorprende dandomi fiducia ed affidandomi i propri sacrifici ed i frutti della propria voglia di fare del bene. Come direbbe Ligabue in una sua famosa canzone, ho la fortuna di vivere tutto questo da mediano: ricevo il pallone da molti e la passo ad altri che in quel momento sono più capaci. Non mi importa comparire o che il mio nome sia sulla bocca di tutti, per me quel che più conta è il risultato: riuscire a strappare un sorriso a questi ragazzi cercando di dargli dei sani principi in cui credere e di renderli felici, anche se solo per un istante.
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