domenica 5 maggio 2013

Condividere tutto, anche le cose meno belle...


Condividere diventa molto più semplice quando si ha a che fare con momenti belli, diventa un po' più difficile quando ci si trova davanti a momenti più o meno brutti ma ciò rafforza maggiormente i legami che ci uniscono: l'ho sperimentato venerdì con due episodi che vi voglio raccontare.
Il primo riguarda Brigitte, una bambina di 9 anni molto vivace: mentre stavo facendo educazione fisica con un gruppo di ragazzi, di cui non faceva parte, la vedo entrare nel campo di gioco e venire verso di me. All'inizio non mi ero accorto di nulla ma, man mano che si avvicinava, mi accorsi che stava piangendo e, arrivata vicino a me, mi abbraccia e singhiozzando mi dice che gli fa molto male il piede. Poichè era l'imbrunire, la prendo in braccio e la porto sotto la luce di un lampione per verificare dove le doleva: accertata la cosa, la consolo, la porto in braccio all'infermeria e poi vado a chiamare Veronica, una ragazza che vive in hogar, per medicarla. La cosa che mi ha più colpito è che Brigitte, nonostante il dolore che provava, non ha detto nulla al suo educatore o a qualunque altro ed è venuta a cercarmi, nonostante mi conosca da appena tre mesi, per essere curata!
Il secondo episodio è avvenuto lo stesso giorno e, per uno scherzo del destino, subito dopo il primo: entro in infermeria e vedo Jocelyn, una ragazza di 12 anni entrata da poco in hogar, piangere e gridare dal dolore. Veronica mi informa che la piccola ha una grossa spina conficcata nel mignolo ed è necessario toglierla per evitare l'infezione, ma la piccola è talmente agitata e in preda alla paura che la cosa non è semplice: allora mi inginocchio davanti a lei e cerco di tranquilizzarla, di farla respirare a fondo e dicendole che è necessario toglierle la spina e che, nel caso avvertisse dolore durante l'operazione, mi deve stringere forte la mano con cui tengo la sua. Non è stata una cosa semplice: Jocelyn si dimenava, tremava e urlava talmente forte da riempire il mio cuore di una tristezza indescrivibile e di un senso di impotenza... Mi veniva da piangere per lei! A darci man forte è arrivata Patricia, un'educatrice, e dopo attimi che sembravano interminabili la spina era tolta: a quel punto Jocelyn mi ha abbracciato a lungo, tremando, ed io ho contraccambiato, tranquillizzandola e dicendole che ormai tutto era passato e che era stata brava.
Har baje

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