lunedì 18 novembre 2024

W le chierichette!

Ieri durante la Messa c’è stata la vestizione delle chierichette: ne sono felice, era una cosa che volevo fortemente visto che le ho seguite tutto l’anno ed è qualcosa che se lo sono ampiamente meritato, vista la costanza e l’impegno profusi per tutto questo tempo. E’ la prima volta che viene celebrata qui nel centro e la soddisfazione è diventata doppia quando Padre Ottavio ha accennato al fatto di volerla copiare nel suo hogar. 
Sono contento per le quattro bambine che ho potuto seguire in un percorso che fin dall’inizio si è mostrato tortuoso: all'inizio i candidati erano 7, quattro ragazze e tre maschietti, però per ritorno in famiglia e trasferimenti per cattiva condotta ne erano rimasti solo tre, per poi salire a quota cinque grazie alla richiesta di servire durante la Messa di altre due giovani e poi rinunciare a malincuore all’ultimo fanciullo rimasto per problemi comportamentali.
E’ stato un bel cammino, impostato anche sulle loro richieste: abbiamo creato insieme un regolamento interno al fine di diventare migliori e cercare di mettere da parte la parte più brutta di noi stessi, fatta di parolacce, liti, marachelle, brutte risposte e non fare il proprio dovere. Lo abbiamo firmato tutti, io compreso, e devo dire che spesso ci siamo ritrovati a discutere di quanto costasse rispettarlo, ci raccontavamo episodi che testimoniavano il nostro cambio in positivo però capitava di dovercelo ricordare a vicenda: coi bambini purtroppo non è andata bene, due se ne sono andati per il loro atteggiamento molto negativo mentre l’altro, nonostante tutti gli sforzi fatti, l’ho dovuto allontanare su richiesta della propria sorella. Ne sono dispiaciuto, come educatore e come persona perché qualcosa chiaramente non ha funzionato e questo mi spinge ad interrogarmi, e quello che più fa male è stato l’ultimo caso: quanto mi era piaciuta l’idea di due fratelli che facevano servizio assieme! Purtroppo però il maschietto prendeva in giro e non rispettava la sorella, molte volte non voleva assistere alla Messa o pregare e vedevo quanto lei ci rimanesse male, desiderava moltissimo condividere questa cosa col suo fratellino ma pian piano si rendeva conto che ciò non era possibile: l’ultima volta che l’ho chiamato per il nostro incontro, lui mi ha fissato quasi seccato senza proferire parola ed allora la ragazzina, con un’espressione che indicava benissimo la tristezza che stava vivendo in quel momento, mi ha detto di non insistere più, di escluderlo dal gruppo dei chierichetti. Non ho avuto il coraggio di contraddirla ed a malincuore l’ho ascoltata: nonostante la sua giovane età aveva capito ben prima di me che non valeva più la pena insistere, quel fanciullo non era ancora pronto sebbene mi avesse stupito quando mi era venuto a dire di voler essere chierichetto, e dovevo solo accettare il fatto che stavolta non ci sarebbe stato un finale felice.
Nel nostro cammino c’è chi mi ha stupito: mi ricordo bene quando due bambine, quasi a metà anno, mi sono venute quasi a supplicare di poter servire durante la Messa. La cosa mi aveva un po’ sorpreso, visto che non sono tra le più tranquille del centro, però non le ho detto subito di no, mi son dato il tempo per ascoltarle e capire il motivo della loro richiesta: è stato un momento prezioso, le loro parole mi hanno illuminato e sono entrate a far parte di questo piccolo gruppo. 
Ammetto che a volte le vizio un po’, portandole a vedere celebrazioni fuori dal centro ed a volte in Cattedrale o facendole giocare, ma mi piace la loro voglia di imparare, di ripartire riconoscendo i propri errori. Ogni tanto alla fine della Messa mi guardano e mi dicono dove hanno sbagliato ma io non le rimprovero, dico solo che anch’io non ho fatto tutto bene e che la prossima volta potranno solo migliorare, strappandogli così un sorriso.
E’ un bel gruppo, a volte bisticciano tra loro e mi tocca fare da paciere e ci sono dei momenti in cui lasciamo da parte la riunione e cominciano a raccontarsi, a parlare dei loro problemi, di cosa le manda di malumore o di fatti recenti che le hanno fatte sentire male o le hanno rese felici, mi chiedono consigli… Abbiamo creato un clima di fiducia reciproca che si manifesta anche quando stiamo di servizio all’Altare: sono sicuro che non si tireranno mai indietro qualunque richiesta le faccia e sono certo che, in caso di dubbio, mi guardano aspettando un piccolo cenno da parte mia. E' successo anche ieri: erano visibilmente emozionate e questo non le rendeva particolarmente sicure su cosa dovessero fare, mi è bastato guidarle con pazienza e qualche sussurro e tutto è andato per il meglio. Doveste averle viste dopo la Messa: erano così raggianti per le croci regalate per l’occasione che non potevo non condividere la loro felicità! La vestizione se la sono pienamente meritata!
Har baje

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