Di recente abbiamo dato una sistemata alla lavatrice, atto doveroso dopo 5 anni e l'uso che ne facciamo ogni giorno: la manutenzione non è stata proprio economica ma mi ha permesso di sistemare anche un annoso problema legato allo sportello interno che spesso usciva dai binari, col risultato che spesso finiva incastrato nella parte inferiore della macchina. Un grattacapo risolvibile con molta attenzione e pazienza e che un paio di anni fa mi è costato 5 punti in una delle dita della mano sinistra solo perchè mi sono distratto per qualche secondo.
E' proprio per questo che quando mi avvisano che c'è c'è qualcosa che non va con la lavatrice mi prende un po' l'ansia, soprattutto quando non c'è il tuttofare, perchè quel brutto ricordo prende il sopravvento e mi assale la paura di farmi male di nuovo: questo è il motivo per cui mi limito solamente ad ascoltare e rimando la soluzione del problema, specie se riguarda quel famoso sportello.
Qualche giorno prima dell'arrivo dei tecnici che si sarebbero occupati del mantenimento della macchina è successo un fatto che mi ha spinto ad un ripensamento ed a vincere questo timore: mi trovavo tranquillo in cucina quando viene una delle ragazze più grandi a cercarmi. Non ho un gran rapporto con lei ma so che viene subito a cercarmi quando c'è qualcosa che non va, sebbene poi si vergogna un po' a dirmi il motivo in quanto crede che la rimproveri nonostante si tratti soltanto di uno sfortunato incidente, come è successo in quest'occasione: questo suo atteggiamento in un certo senso mi piace perchè capisco che è il suo modo per farmi capire che ha fiducia in me.
Mi dice che stava lavando le lenzuola, visto che è giorno festivo e l'addetta della lavanderia non è venuta a lavorare, e le è successo che il famoso oblò interno è sparito, si trova nella parte inferiore della lavatrice. Me lo dice in un tono dispiaciuto, si sente in colpa nonostante sia completamente innocente, e mi fa tenerezza: le dico di non preoccuparsi e ci dirigiamo a vedere cosa sia successo.
Non mi resta che confermare la versione della fanciulla, che sembra sul punto di scoppiare in lacrime, ma la rincuoro dicendole che sono cose che succedono. Leggo nei suoi occhi che sono la sua speranza per trovare una soluzione ma non ne sono troppo convinto, è proprio così che mi ero fatto male e con la mente ritorno più volte a quel momento. Ritorna la paura e le faccio capire che forse è meglio sperare l'indomani, quando verrà il tuttofare: queste parole la buttano ancora più giù, la noto fissare quell'ammasso di lenzuola che vuole assolutamente lavare con un'espressione di totale impotenza. Provo tenerezza e questo basta per far scattare qualcosa in me, mi convinco a fare un tentativo mettendo da parte i miei timori perchè chi ho davanti ha posto in me fiducia e non posso arrendermi così, senza fare nulla: la invito ad allontanarsi ed aziono per qualche secondo la lavatrice, sperando che il cestello in qualche modo porti su lo sportello e che questo si incastri in qualche punto in modo da poterlo afferrare. Il primo tentativo va a vuoto, complice un cuore che batteva all'impazzata ed in preda a mille sensazioni contrastanti, nel secondo quasi riesco nell'intento ma la frenesia mi gioca un brutto scherzo, alla fine ce ne vorranno parecchi per riuscire nell'impresa e risolvere il problema!
Ricordo benissimo come mi sentivo: era come se avessi vinto la coppa del mondo ma ero più felice per quel volto che era passato da un profondo sconforto ad un radiante sorriso che era il più bel modo per dirmi grazie per averla tolta dagli impicci! Ero soddisfatto di me stesso: ero riuscito a non tradire la sua fiducia e questo vale molto, so quanto costa a questi ragazzi tornare a credere in qualcuno e non posso di certo deluderli anche se costa fatica e significa affrontare ciò che temo. Sono contento perchè le mie tante debolezze stavolta non sono riuscite a vincere ed a impedirmi di essere nuovamente uno strumento: grazie C. per avermi regalato questa occasione, non lo dimenticherò mail!
Har baje
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