Mai come quest'anno i fine settimana
sono stati così intensi! Mi ritrovo a fare catechismo per la prima
comunione e la cresima ma si è aggiunta la formazione da fare ai
chierichetti, compito che rientra nella mia veste da accolito e che
mi riempie di soddisfazione. A questo vanno sommati i preparativi per
la celebrazione della Santa Messa, che è fissata per sabato o
domenica dipendendo dalla disponibilità dei sacerdoti.
Quest'anno ho cominciato moltro presto
la preparazione ai sacramenti, visto che non sono rientrato in Italia
come di consueto nei primi mesi dell'anno: rispetto alle altre volte
avevo molto più enstusiamo, addobbando l'aula me destinata in modo
che fosse un ambiente accogliente e dove i fanciulli stessero bene.
In prima comunione ho 12 tra ragazzi e ragazze e la curiosità è che
ben 10 non sono stati battezzati per i motivi più disparati: con
loro è un po' come viaggiare sulle montagne russe visto che eravamo
partiti col piede giusto, poi ci sono stati problemi di comportamento
mentre adesso posso dire che, apportando degli aggiustamenti ed
incrociando le dita per scaramanzia, tutto sta procedendo bene. Ci
sono soltanto due piccoli problemi legati ai litigi fra le ragazze,
soprattutto le più grandi, dovuti ad antipatie reciproche che le
suggeriscono di sfruttare ogni occasione buona per punzecchiarsi a
vicenda ed al fatto che più di qualcuna, nonostante l'età , ancora
ha problemi nel leggere e scrivere: ciò mi spinge a cercare di far
copiare nel quaderno soltanto i concetti fondamentali e sviluppare i
temi cercando esempi dalla realtà che ci circonda o tramite
dinamiche che possa attirare la loro attenzione, inoltre invito gli
altri ad essere tolleranti nei loro confronti soprattutto perchè a
volte fanno veramente fatica, nonostante la buona volontà , a copiare
dalla lavagna sebbene qualcuna le aiuti. Per evitare che i loro
compagni le mettano pressione metto una musica di sottofondo o mi
metto a chiacchierare in modo da tenere gli animi tranquilli ma a
volte è davvero un'impresa non da poco! Anche l'inizio del
catechismo non è stato facile visto che per varicella non ho mai
avuto la classe al completo, per cui dovevo tenere una doppia lezione
con chi era ammalato per evitare che rimanesse indietro, e c'è
voluto quasi un mese e mezzo per averli tutti presenti: ricordo che
quella volta ero incredulo nel vederli finalmente tutti insieme! Nonostante le difficoltà , questo gruppo mi ha realmente sorpreso nonostante le difficoltÃ
incontrate perchè ad un test, che gli ho sottoposto per vedere se
avevano capito quello che gli avevo spiegato, hanno dato delle
risposte che mi hanno riempito di gioia e che mai mi sarei immaginato per la loro profondità ,
nemmeno nelle più rosee aspettative!
Con le 5 ragazze che si preparano alla
cresima le cose vanno diversamente, anche perchè intendo più farle
ragionare su certi argomenti: mi costa rompere il ghiaccio,
soprattutto con le più timide, e ogni incontro si parte col freno
tirato per poi accelerare all'improvviso, mi fanno un sacco di
domande che a volte mi dirottano verso altri temi e devo farmi
trovare pronto per raddrizzare la nostra discussione sui binari che
avevo previsto. Ogni domenica è l'occasione per conoscerle meglio
visto che per me è importante che durante il catechismo ci sia un
momento di condivisione reciproca: ricordo una mattina in cui abbiamo
fatto una chiacchierata che ha lasciato in me qualcosa di buono, persino quella
che sembra la più chiusa aveva detto la sua e ne ero contento, mi
hanno davvero arricchito con le loro parole e questo per me rappresenta perfettamente l'idea di come fare catechismo sia l'occasione anche per crescere insieme nella fede.
Unico cruccio è che, a differenza della prima comunione che ha un orario fisso, quella del cammino di preparazione alla cresima a volte cambia per le varie attività del centro, specie quando si tratta
della domenica in cui i fanciulli posso ricevere visita: sia chiaro,
non è un problema, l'importante è poter camminare insieme con
queste giovani e farle capire che seguire Gesù vale davvero la pena.
L'essere diventato accolito l'anno
passato mi ha cambiato la vita: anche in precedenza curavo la
preparazione della celebrazione, vedendo chi doveva leggere o portare
le offerte all'altare, ma ora sento di dover fare ogni volta meglio,
sto molto attento a quei particolari che sono diversi a seconda del
celebrante e per questo mi vengono mille dubbi che mi spingono a
chiedere al sacerdote di turno per togliere ogni incertezza. Devo
ringraziarli per la loro infinita pazienza e per i consigli che mi
danno! Una volta al mese o quando il prete non può venire, su
indicazione del vescovo, celebro la Parola e do la comunione: è
sempre una grande emozione, per me è un onore poter offrire questo
servizio ai ragazzi, che mi riempie il cuore di gioia. Quando arriva
il mio turno so che non posso improvvisare e cerco di prepararmi al
meglio, studiando a fondo quanto il Vangelo propone quella domenica e
cercando parole ed esempi che tutti possano capire.
Infine ci sono loro, i “miei”
chierichetti: sono 8 ed un poco me li coccolo perchè hanno scelto di
esserlo e ce la mettono davvero tutta quando vengono chiamati in
causa. E' da quest'anno che mi occupo della loro formazione ed è una
novità per me: cerco di combinare la teoria con la pratica, con
molti incontri in cappella perchè a volte vedere coi propri occhi
mentre gli spiego a cosa serva un determinato gesto o oggetto vale
più di 1000 parole. Capita che durante la Messa commettano qualche
errore o cerchino un mio cenno di consenso per fare quanto gli
compete: so che sono alle prime armi, come lo sono anch'io, e non me
la sento di rimproverare, gli dico soltanto che la prossima volta
andrà meglio a condizione di far tesoro dei propri sbagli e dei
consigli dati perchè siamo sulla stessa barca. Per renderli più sicuri a volte li porto a vedere
altre celebrazioni fuori dal centro in modo che possano vedere come
gli altri chierichetti si comportano e prenderli così da esempio. A
differenza del catechismo cerco di creare un legame di
fiducia reciproca più forte, partendo dall'idea che nessuno nasce sapendo giÃ
tutto ma è attraverso l'impegno, l'ascolto ed il rispetto che si può
migliorare, certo questo non sarà immediato ma ci vorrà tempo e
pazienza sia da parte loro che soprattutto da me. Ciò mi permette anche di far capire loro l'importanza del lavorare insieme visto che nel loro servizio sempre saranno almeno in due.
Come vedete i miei fine settimana sono
belli pieni, carichi di impegni ma soprattutto di servizio che cerca
di far bene a me e agli altri: mi permettono di crescere ma
soprattutto mi fanno sentire vivo, mi riempiono il cuore di allegria
perchè alla fine sento di aver fatto qualcosa di buono, non solo per
me, ma soprattutto per i ragazzi e per Chi mi ha voluto qui tra loro.
Har baje
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