Rieccomi a Santa Cruz, in questi ultimi giorni fa freddo ma c'è l'affetto dei ragazzi a scaldare il cuore però, prima di ricominciare a parlare di loro, faccio un passo indietro e voglio raccontarvi del mio breve rientro in Italia.
Per la prima volta sono tornato a casa in estate, di solito lo faccio di inverno, e questo mi ha permesso di incontrare o di ritrovare vecchi e nuovi volti: ne ho avuto davvero bisogno! E' stato un ottimo toccasana poter vedere parecchie persone, anche se per pochi minuti, perchè tutti mi hanno regalato qualche parola che, a seconda dei casi, mi ha fatto sentire apprezzato, capito, accompagnato ed amato.
Ricordo con piacere una cena a Roma con amici conosciuti ad un ritiro spirituale: è stata una bellissima serata, mi sono sentito davvero in famiglia perchè tutti parlavamo senza freni sulla lingua della nostra vita, di come ci sentivamo e, oltre ad ascoltarci, ci siamo divertiti così tanto che il tempo è passato veloce. E' successo anche in altre occasioni, facendomi apprezzare il fatto che avevo finalmente davanti il mio interlocutore e quindi poteve parlargli direttamente, senza usare alcuna tecnologia come il cellulare o il computer: è fantastico come una chiacchierata a quattr'occhi abbia il potere di dare una nuova chiave di lettura a quanto vivo ogni giorno e di dare nuova linfa ad amicizie che temevo si fossero impantanate per la distanza!
Posso soltanto ringraziare i miei amici accoliti che mi hanno arricchito con la loro testimonianza e con i loro gesti: mi hanno accolto e fatto partecipe di alcuni momenti intensi di fede, gliene sono davvero grato perchè hanno fatto crescere la mia sensibilità su certi temi e fatto vivere delle esperienze profonde. Sono onorato del fatto di essere stato invitato a guidare l'adorazione eucaristica nella mia parrocchia: ero emozionato come non mai, un po' di timore ce l'avevo visto che di solito la faccio coi ragazzi mentre qui ero con chi mi ha visto crescere e con i miei compaesani.
Ringrazio anche delle opportunità che mi sono state date per raccontare dei miei piccoli amici e di me: mi sono stati utili per fare il punto della situazione, visto che di solito sono sempre di corsa e mi risulta difficile fermarmi e pensare su quanto stia vivendo.
E' stato importante vedermi con chi mi sostiene e appoggia i ragazzi per dirgli grazie per quanto fanno, per gli sforzi compiuti per aiutarli: vederli contenti per sapere di essere riusciti a fare del bene è davvero grandioso, quelle espressioni felici mi danno nuova energia per continuare.
Tra i tanti incontri ce n'è uno che mi ha segnato in maniera particolare: quello col Patriarca di Venezia Francesco Moraglia. Ho avuto la fortuna di poter parlare a lungo con lui, confidando quanto mi ha dato più entusiasmo negli ultimi tempi ed anche le difficoltà: ho avuto la sensazione di essere stato ascoltato con attenzione e confortato, supportato e questo mi è bastato per sentirmi contento, anzi alla fine mi sembrava di toccare il cielo con un dito!
Ora ritorno a Santa Cruz bello carico, ho avuto la fortuna di ricevere tanto dalle persone che ho incontrato e spero di aver in qualche modo contraccambiato lasciandogli qualcosina di me: posso essere soltanto grato di aver ricevuto così tanta ricchezza di stima, amicizia, affetto, sostegno ed incoraggiamento. Grazie ancora a tutti!
Har baje
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