lunedì 6 marzo 2023

Ci sono cose che non capisco

Ormai sono anni che sono qui a Santa Cruz ma ancora oggi accadono cose di cui non riesco proprio a farmene una ragione: una di queste riguarda la scuola o meglio l'istruzione.
Faccio una premessa: più volte mi è capitato di conoscere ragazzi e ragazze che non sapevano né leggere né scrivere con un età superiore ai 10 anni, risultato di quanto vissuto in passato, di una vita in cui i genitori erano ammalati o talmente poveri da non poterli garantire un'istruzione, e lo stesso dicasi per quei casi vicini alla maggiore età che dovrebbero ormai essere prossimi a diplomarsi ed invece si ritrovano a frequentare gli anni iniziali del ciclo secondario. 
Per esperienza personale posso dire che mi è difficile ancora oggi capire a quanti anni uno dovrebbe trovarsi in una specifica classe proprio per il fatto che la realtà in cui vivo è complessa: io stesso ho una figlioccia che fino a 12 anni non ha potuto andare a scuola ed ha cominciato da quella che corrisponde in Italia alla terza elementare perchè per casi come il suo non ci sono classi speciali e metterla assieme a bambini che hanno la metà dei suoi anni poteva provocarle solo danni. Ho conosciuto pure una ragazza che stava per diventare maggiorenne e iniziava il secondo anno di secondaria, con i compagni più giovani di quattro anni: si impegnava ma si sentiva a disagio, visto che il suo modo di pensare era totalmente diverso, più maturo rispetto a quello del resto della classe. Per casi come il suo c'è la possibilità di arrivare al diploma più in fretta attraverso dei corsi che consentono di fare due anni in uno, come ha deciso di fare un'altra mia figlioccia.
Torno ora al presente: è passato poco più di un mese dall'inizio delle lezioni e ho potuto constatare che più di qualcuno è stato promosso alla classe successiva nonostante evidenti carenze, come il non sapere leggere e scrivere. Ormai ci ho fatto il callo, mi hanno spiegato che per un insegnante è ben complicato fermare uno studente sebbene abbia gravi lacune per l'iter burocratico che ne segue ma è sempre qualcosa che semplicemente mi spiazza. C'è un caso in particolare che mi ha sorpreso: è quello di un fanciullo promosso all'ultimo anno del ciclo primario nonostante gli costasse molto il solo copiare alla lavagna e ripetere a voce quanto scritto, me ne ero accorto io stesso quel poco tempo che ci passavo assieme grazie al catechismo ed il fatto mi dava qualche preoccupazione. Dalla sua ha un punto forte: una memoria incredibile per cui si ricorda tutto quello che gli viene detto, un dono che ha ricevuto e compensa le difficoltà accennate poco prima. 
Fortuna vuole che gli insegnanti si rendano conto della cosa e decidono di porre rimedio: come? Mettendolo con i bambini del primo anno di primaria, quindi ripartire da zero! Ora capisco il tentativo di metterci una pezza ma mi sono messo nei suoi panni: prima di promuovi, poi riconosci che forse questa mossa è stata un po' un azzardo ed ora mi fai ricominciare dall'inizio? Mi sembrerebbe uno scherzo di pessimo gusto visto che ho frequentato lo stesso istituto lo scorso anno e dovresti esserti accorto che non ero pronto ad avanzare di corso, visto che non so nè leggere nè scrivere! Mi sentirei preso di giro, amareggiato e una depressione sarebbe più che probabile: perchè non fermarmi prima? Meglio tardi che mai, mi verrebbe da dire, ma per qualcuno che già porta delle ferite dentro vivere tutto questo potrebbe essere un arma a doppio taglio e fare seri danni, come nel suo caso visto che a poco a poco lo si vedeva spegnersi e il suo sorriso sparire per completo.
Fortunatamente le cose sono cambiate in meglio in quanto in questi giorni sta facendo dei test e lo hanno avanzato di una classe, per il futuro si vedrà: è bastato questo per vederlo più sereno e per rendermi conto che il suo volto a poco a poco si stava riaccendendo. E' questo quello che conta e pazienza se di tutta questa storia ancora ci debba capire qualcosa.
Har baje

stampa la pagina

Nessun commento:

Posta un commento