Dal mio ritorno mi hanno affidato un nuovo compito o, meglio, ho ricevuto l'investitura ufficiale di quanto già facevo, seppure nell'ombra: sono responsabile dell'area spirituale. Ogni volta che Liliana lo ripete da un lato sorrido in quanto è il frutto dell'impegno di tutti questi anni e provo una grande soddisfazione, dall'altro mi vengono i brividi perchè chiamato a fare qualcosa di importante e devo dare il massimo affinchè tutto venga per il meglio.
A farmi forza è la mia recente nomina di accolito da parte del Patriarca di Venezia, che mi da quella spinta in più che avevo bisogno e mi conferma che il cammino intrapreso è quello giusto, sebbene a volte sia colto da mille dubbi: è giusto fare così o è meglio l'altro modo? Lo schema che seguo è quello corretto o devo comportarmi in un'altra maniera? Mi sto concentrando in quello che sto facendo oppure lo compio meccanicamente? Le domande sono tante ed a volte mi ritrovo ad assillare con tutte le mie perplessità i sacerdoti che si alternano nelle messe dominicali perchè voglio migliorare, sapere dove c'è da correggere qualcosa anche se ho sempre il timore di stressarli troppo.
La cosa buffa è che non mi facevo troppi problemi quando agivo nell'ombra: consultavo sempre il celebrante di turno ma ero quasi sicuro di come sistemare la cappella per la messa, delle letture da fare e davo delle dritte ai chierichetti. Ora che sono in prima linea questa sicurezza viene meno, forse per il fatto di trovarmi davanti a tutti e per la consapevolezza che quello che sto facendo è un dono ed è da valorare con ogni mezzo.
Il momento più emozionante? Dare la comunione ai miei ragazzi: mi fa sempre correre un brivido, ma mi riempie di gioia. All'inizio sembrava strano sia a me che a loro ma vedere le loro facce felici quando ricevono da me l'ostia è qualcosa di davvero impagabile. La parte un po' più complicata? Quando celebro la liturgia della parola, visto che almeno una volta al mese per assenza di preti sono chiamato a presenziarla: è un onore e mi preparo tutta la settimana affinché possa trovare le parole giuste, adatte ai miei piccoli amici, per far arrivare il Vangelo ai loro cuori.
A tutto questo si aggiunge il catechismo per la prima comunione e per la cresima, che mi sta regalando grande soddisfazioni, e l'essere responsabile del gruppo pastorale: qualche giorno fa abbiamo realizzato la prima attività dell'anno, c'è da correggere il tiro ma non mi posso certo lamentare visto che ho attorno a me gente ben motivata. Ringrazio il Signore per averla attorno e soprattutto Monsignor Sergio, Padre Ottavio e Liliana per la fiducia accordata su un tema che tanto mi appassiona quanto è difficile da trattare con chi, come i ragazzi, dalla vita ha ricevuto più dolori che gioie.
Har baje
Nessun commento:
Posta un commento