Era da un bel po' di tempo che non mi
destreggiavo in cucina: avevo letteralmente perso l'entusiasmo, mi
era venuta meno la voglia di farlo soprattutto per il fatto che i
fanciulli desideravano che gli preparassi qualcosa, specialmente la
pizza, salvo poi tirarsi indietro quando chiedevo loro una mano. Son
solo ragazzi, mi dicevo per scusarli, e so bene che può stancarli
una giornata passata a preparare la cena, visto che succede anche a
me, e quanto gli possa costare rinunciare alla televisione, che
vedono solo nel fine settimana: ritrovarmi però da solo a mettere le
teglie al forno a legna per un paio di volte ha lasciato il segno.
Mi chiedevo se valesse ancora la pena
sgobbare in cucina per soddisfare una loro richiesta, notando che in
molti non balenava per la testa l'idea di aiutarmi: ero deluso e per
un bel po' ho rinunciato, anche se a malincuore. Mi costava questa
scelta, mi mancava condividere con i ragazzi quei momenti ai fornelli
ma col senno di poi posso dire che questa pausa mi è servita per
capire ancora una volta che all'amore non puoi porre condizioni o
limiti, si può solo dare senza interessi e quindi senza pretendere
nulla in cambio, amare è donarsi all'altro senza se e senza ma.
Capita la lezione, molto lentamente
perchè sono duro di comprendonio, mi è tornata la voglia di
cucinare: non mi importava nulla se qualcuno mi avesse aiutato, la
cosa che più mi premeva era per chi lo avrei fatto, cioè per i
ragazzi, e l'avrei fatto mettendoci tutto me stesso. L'occasione è
arrivata presto ed è stata domenica scorsa: giornata di elezioni in
cui era proibita la circolazione dei veicoli, ragione per cui gran
parte del personale non sarebbe venuto a lavorare. Liliana mi affida
la cucina, rassicurandomi che le ragazze più grandi mi avrebbero
aiutato soprattutto per la zuppa del pranzo: dicono sia facile da
preparare ma personalmente credo che sia più complicata di quello
che vogliono farmi credere. Le sue parole non mi preoccupano affatto:
stare ai fornelli mi rilassa e ciò potrebbe suonare strano visto che
devo cucinare per 70 persone!
Ho già in mente il menù ed in questo
mi hanno aiutato le tante richieste che in questo periodo mi avevano
fatto: lasagne e pizza. Sembrava un progetto ambizioso che mi avrebbe
occupato l'intera giornata ma non avevo alcun dubbio perchè, in cuor
mio, sapevo che avrei fatto contenti i miei piccoli amici. I giorni
precedenti ho preparato la pasta in casa, complice il fatto di avere
molta farina in dispensa, per occuparla poi come base per il mio
piatto e poi mi sono preoccupato di comprare gli ingredienti che mi
mancavano, stando attendo a non dimenticare niente.
La domenica volevo svegliarmi più
presto del solito ma il sonno ha avuto la meglio: è stata una bella
sorpresa entrare in cucina e vedere che già c'erano tre o quattro
fanciulle che stavano preparando la zuppa e la colazione. Mi sentivo
più sollevato e sapevo già che la giornata sarebbe stata meno
pesante di quanto preventivato. Vado alla dispensa e verifico di aver
preso tutto quello che mi occorreva ma la testa è ancora nel mondo
dei sogni per cui dovrò entrarci ancora un paio di volte nel corso
della mattinata per avere tutti gli ingredienti.
La cosa che più mi ha colpito è che
mi hanno dato una grossa mano anche nell'infornare le teglie, che
erano molto pesanti! Vedere poi le loro espressioni per il risultato
finale è stato semplicemente stupendo: le lasagne sembravano
deliziose solo a guardarle, avevano un buon profumo ma soprattutto per me rappresentavano il degno risultato di un lavoro di squadra
eccezionale.
Le stesse fanciulle hanno voluto
aiutarmi anche nella preparazione della pizza per la cena: visto
quanto avevano fatto in mattinata, ho consigliato loro di riposare visto che avevano già fatto tanto e se lo meritavano. Ho cominciato a
mettere l'impasto nelle teglie quando sono ricomparse alle 2 e 30 del
pomeriggio: si sono rimesse il grembiule e mi hanno chiesto in cosa
mi avrebbero aiutato. Ero letteralmente senza parole e commosso
perchè ancora una volta si erano offerte senza che nessuno gli
avesse detto niente: in poco tempo tra risate, chiacchierate e musica
tutto era pronto, bisognava solamente cucinare nel forno a legna. Qui
ho voluto fare tutto io per evitare che potessero scottarsi o farsi
male e sinceramente mi ha sorpreso il fatto che sono state in mia compagnia
fino al momento in cui ho sfornato l'ultima pizza. Il tutto in un tempo
record, non ricordo di aver terminato così presto! Le mando a guardare la televisione ma le fanciulle mi stupiscono ancora dicendomi di
chiamarle quando dovrò servire la cena: non so veramente come
ringraziarle.
A dare un senso in più ad un'intera
giornata passata in cucina non è stato solo l'applauso che mi hanno
riservato i ragazzi a fine del pranzo: ha contribuito il loro
gridarmi ad alta voce da ciascuno dei tre refettori, che mi hanno
fatto arrossire come non mai, ma soprattutto quel silenzio con cui
hanno letteralmente divorato quello che avevano nel piatto, segno
inconfondibile di quanto hanno apprezzato quello che avevano davanti. E' stata una grande soddisfazione che con piacere condivido
con le tre mie aiutanti, se lo meritano proprio perchè senza di loro
non saprei sinceramente come avrei fatto!
Har baje
Nessun commento:
Posta un commento