mercoledì 23 ottobre 2019

Ai fornelli

Era da un bel po' di tempo che non mi destreggiavo in cucina: avevo letteralmente perso l'entusiasmo, mi era venuta meno la voglia di farlo soprattutto per il fatto che i fanciulli desideravano che gli preparassi qualcosa, specialmente la pizza, salvo poi tirarsi indietro quando chiedevo loro una mano. Son solo ragazzi, mi dicevo per scusarli, e so bene che può stancarli una giornata passata a preparare la cena, visto che succede anche a me, e quanto gli possa costare rinunciare alla televisione, che vedono solo nel fine settimana: ritrovarmi però da solo a mettere le teglie al forno a legna per un paio di volte ha lasciato il segno.
Mi chiedevo se valesse ancora la pena sgobbare in cucina per soddisfare una loro richiesta, notando che in molti non balenava per la testa l'idea di aiutarmi: ero deluso e per un bel po' ho rinunciato, anche se a malincuore. Mi costava questa scelta, mi mancava condividere con i ragazzi quei momenti ai fornelli ma col senno di poi posso dire che questa pausa mi è servita per capire ancora una volta che all'amore non puoi porre condizioni o limiti, si può solo dare senza interessi e quindi senza pretendere nulla in cambio, amare è donarsi all'altro senza se e senza ma.
Capita la lezione, molto lentamente perchè sono duro di comprendonio, mi è tornata la voglia di cucinare: non mi importava nulla se qualcuno mi avesse aiutato, la cosa che più mi premeva era per chi lo avrei fatto, cioè per i ragazzi, e l'avrei fatto mettendoci tutto me stesso. L'occasione è arrivata presto ed è stata domenica scorsa: giornata di elezioni in cui era proibita la circolazione dei veicoli, ragione per cui gran parte del personale non sarebbe venuto a lavorare. Liliana mi affida la cucina, rassicurandomi che le ragazze più grandi mi avrebbero aiutato soprattutto per la zuppa del pranzo: dicono sia facile da preparare ma personalmente credo che sia più complicata di quello che vogliono farmi credere. Le sue parole non mi preoccupano affatto: stare ai fornelli mi rilassa e ciò potrebbe suonare strano visto che devo cucinare per 70 persone!
Ho già in mente il menù ed in questo mi hanno aiutato le tante richieste che in questo periodo mi avevano fatto: lasagne e pizza. Sembrava un progetto ambizioso che mi avrebbe occupato l'intera giornata ma non avevo alcun dubbio perchè, in cuor mio, sapevo che avrei fatto contenti i miei piccoli amici. I giorni precedenti ho preparato la pasta in casa, complice il fatto di avere molta farina in dispensa, per occuparla poi come base per il mio piatto e poi mi sono preoccupato di comprare gli ingredienti che mi mancavano, stando attendo a non dimenticare niente.
La domenica volevo svegliarmi più presto del solito ma il sonno ha avuto la meglio: è stata una bella sorpresa entrare in cucina e vedere che già c'erano tre o quattro fanciulle che stavano preparando la zuppa e la colazione. Mi sentivo più sollevato e sapevo già che la giornata sarebbe stata meno pesante di quanto preventivato. Vado alla dispensa e verifico di aver preso tutto quello che mi occorreva ma la testa è ancora nel mondo dei sogni per cui dovrò entrarci ancora un paio di volte nel corso della mattinata per avere tutti gli ingredienti.
La mattinata passa veloce e già alle 9 gran parte del lavoro era stato fatto: le verdure per il sugo erano già state tagliate, il ragù era sul fuoco, l'impasto della pizza stava già riposando e le tazze della colazione già lavate... Tutto grazie ad un perfetto gioco di squadra, fatto ascoltando della buona musica e scattando foto per la gioia delle mie aiutanti! Arrivava la cosa più complicata: cuocere la pasta per poi metterla nelle teglie ed aggiungere il ripieno: ci è voluto un bel po' di tempo ma con calma ed insegnando alle ragazze come procedere tutto riesce. Grazie al loro aiuto riesco anche a fare allo stesso tempo la salsa bianca da mettere sopra l'ultimo strato delle lasagne: sono ben attente nell'ascoltare le mie istruzioni anche se cerco di non dargli compiti troppo gravosi, in fin dei conti oggi cucino io!
La cosa che più mi ha colpito è che mi hanno dato una grossa mano anche nell'infornare le teglie, che erano molto pesanti! Vedere poi le loro espressioni per il risultato finale è stato semplicemente stupendo: le lasagne sembravano deliziose solo a guardarle, avevano un buon profumo ma soprattutto per me rappresentavano il degno risultato di un lavoro di squadra eccezionale.
Le stesse fanciulle hanno voluto aiutarmi anche nella preparazione della pizza per la cena: visto quanto avevano fatto in mattinata, ho consigliato loro di riposare visto che avevano già fatto tanto e se lo meritavano. Ho cominciato a mettere l'impasto nelle teglie quando sono ricomparse alle 2 e 30 del pomeriggio: si sono rimesse il grembiule e mi hanno chiesto in cosa mi avrebbero aiutato. Ero letteralmente senza parole e commosso perchè ancora una volta si erano offerte senza che nessuno gli avesse detto niente: in poco tempo tra risate, chiacchierate e musica tutto era pronto, bisognava solamente cucinare nel forno a legna. Qui ho voluto fare tutto io per evitare che potessero scottarsi o farsi male e sinceramente mi ha sorpreso il fatto che sono state in mia compagnia fino al momento in cui ho sfornato l'ultima pizza. Il tutto in un tempo record, non ricordo di aver terminato così presto! Le mando a guardare la televisione ma le fanciulle mi stupiscono ancora dicendomi di chiamarle quando dovrò servire la cena: non so veramente come ringraziarle.
A dare un senso in più ad un'intera giornata passata in cucina non è stato solo l'applauso che mi hanno riservato i ragazzi a fine del pranzo: ha contribuito il loro gridarmi ad alta voce da ciascuno dei tre refettori, che mi hanno fatto arrossire come non mai, ma soprattutto quel silenzio con cui hanno letteralmente divorato quello che avevano nel piatto, segno inconfondibile di quanto hanno apprezzato quello che avevano davanti. E' stata una grande soddisfazione che con piacere condivido con le tre mie aiutanti, se lo meritano proprio perchè senza di loro non saprei sinceramente come avrei fatto!
Har baje

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