martedì 12 marzo 2019

Gracias Marco!

Mi piace cucinare per i ragazzi e cerco di farlo quando gli impegni non sono troppi visto che, per preparare la cena, passo quasi l'intera giornata ai fornelli in quanto le bocche da sfamare sono circa una settantina: anche se impegnativo per me si tratta di un vero e proprio toccasana che mi permette di trovare un po' di relax e di staccare la spina dalle faccende che mi occupano quotidianamente.
Il piatto più desiderato è senza dubbio la pizza, che viene letteralmente divorata, ma mi cimento anche in pasta fatta in casa, pasticcio, dolci e qualche piatto locale: per prepararli di solito utilizzo quello che trovo in eccedenza in magazzino e so che, a lungo andare, potrebbe andare a male però, in qualche caso, succede che compri di tasca mia gli ingredienti che mi servono per offrire qualcosa di speciale ai miei piccoli amici.
L'idea di stare da solo in cucina non mi alletta molto per cui mi faccio aiutare dai ragazzi perchè è uno dei tanti modi per star in loro compagnia, valorizzarli, parlarci insieme e raccontarci qualcosa l'uno dell'altro: in questa forma ho la possibilità di conoscerli meglio e di apprezzarli, scoprendo in loro capacità che non immaginavo avessero. Le bambine sono quelle che maggiormente si offrono per dare una mano e cerco sempre di fare una rotazione fra i miei piccoli collaboratori in modo da offrire a tutti questa possibilità e per non escludere nessuno. Ammetto che stare tra i fornelli con loro è piacevole, a tratti divertente perchè, visto che mi piace lavorare ascoltando della musica, improvvisano qualche ballo o cominciano a giocare e a ridere ed è impossibile non farsi contagiare da questi loro momenti di allegria: hanno il grande dono di trasformare ciò che gli capita in un'occasione di gioia a condizione che la cosa catturi il loro interesse e li prenda in tutto e per tutto e per mia fortuna cucinare con me lo è.
Non guardo il tempo speso a tagliare, grattugiare, ammassare, friggere o davanti al forno a legna, stando attento a non scottarmi, perchè quello che voglio è far provare qualcosa di diverso dal solito menu ai ragazzi: cerco di metterci tutto il mio impegno ed evito la fretta perchè è una cattiva consigliera, l'unico ingrediente che non può mancare in ogni mio piatto e che non smetto mai di dire ai miei piccoli aiutanti è l'amore perchè dà maggior sapore al cibo e si sente quando manca.
Non mi aspetto nulla in cambio anzi già mi ripaga di passare momenti indimenticabili in cucina assieme ai ragazzi però c'è sempre qualcosa che riesce a scaldarmi il cuore perchè giunge inaspettata nonostante si ripeta ogni volta che sono ai fornelli: il grazie dei fanciulli, il loro apprezzamento per quello che hanno trovato nel piatto che si traduce in un assordante silenzio nei refettori mentre si stanno gustando ogni singolo boccone. L'altro giorno sono riusciti a farmi arrossire: da circa un mese mi ritrovo a mangiare coi più piccoli, in una stanza separata dagli altri, e dalla porta sento tutte le ragazze esclamare ad alta voce : “un, dos, tres... Gracias Marco!!!”, seguite subito dopo dai maschietti che ripetono le stesse parole... Non posso nascondere la mia soddisfazione ma non è finita qui perchè anche i presenti nella mia sala mi guardano sorridenti, con un espressione in volto che dice tutto, e mi urlano “Gracias Marco!”: a stento potevo nascondere la mia commozione! Grazie ragazzi per apprezzare quanto ho fatto per voi!
Har baje

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