Mi piace cucinare per i ragazzi e cerco
di farlo quando gli impegni non sono troppi visto che, per preparare
la cena, passo quasi l'intera giornata ai fornelli in quanto le
bocche da sfamare sono circa una settantina: anche se impegnativo per
me si tratta di un vero e proprio toccasana che mi permette di
trovare un po' di relax e di staccare la spina dalle faccende che mi
occupano quotidianamente.
Il piatto più desiderato è senza
dubbio la pizza, che viene letteralmente divorata, ma mi cimento
anche in pasta fatta in casa, pasticcio, dolci e qualche piatto
locale: per prepararli di solito utilizzo quello che trovo in
eccedenza in magazzino e so che, a lungo andare, potrebbe andare a
male però, in qualche caso, succede che compri di tasca mia gli
ingredienti che mi servono per offrire qualcosa di speciale ai miei
piccoli amici.
L'idea di stare da solo in cucina non
mi alletta molto per cui mi faccio aiutare dai ragazzi perchè è uno
dei tanti modi per star in loro compagnia, valorizzarli, parlarci
insieme e raccontarci qualcosa l'uno dell'altro: in questa forma ho
la possibilità di conoscerli meglio e di apprezzarli, scoprendo in
loro capacità che non immaginavo avessero. Le bambine sono quelle
che maggiormente si offrono per dare una mano e cerco sempre di fare
una rotazione fra i miei piccoli collaboratori in modo da offrire a
tutti questa possibilità e per non escludere nessuno. Ammetto che
stare tra i fornelli con loro è piacevole, a tratti divertente
perchè, visto che mi piace lavorare ascoltando della musica,
improvvisano qualche ballo o cominciano a giocare e a ridere ed è
impossibile non farsi contagiare da questi loro momenti di allegria:
hanno il grande dono di trasformare ciò che gli capita in
un'occasione di gioia a condizione che la cosa catturi il loro
interesse e li prenda in tutto e per tutto e per mia fortuna cucinare
con me lo è.
Non guardo il tempo speso a tagliare,
grattugiare, ammassare, friggere o davanti al forno a legna, stando
attento a non scottarmi, perchè quello che voglio è far provare
qualcosa di diverso dal solito menu ai ragazzi: cerco di metterci
tutto il mio impegno ed evito la fretta perchè è una cattiva
consigliera, l'unico ingrediente che non può mancare in ogni mio
piatto e che non smetto mai di dire ai miei piccoli aiutanti è
l'amore perchè dà maggior sapore al cibo e si sente quando manca.
Non mi aspetto nulla in cambio anzi già
mi ripaga di passare momenti indimenticabili in cucina assieme ai
ragazzi però c'è sempre qualcosa che riesce a scaldarmi il cuore
perchè giunge inaspettata nonostante si ripeta ogni volta che sono
ai fornelli: il grazie dei fanciulli, il loro apprezzamento per
quello che hanno trovato nel piatto che si traduce in un assordante
silenzio nei refettori mentre si stanno gustando ogni singolo
boccone. L'altro giorno sono riusciti a farmi arrossire: da circa un
mese mi ritrovo a mangiare coi più piccoli, in una stanza separata
dagli altri, e dalla porta sento tutte le ragazze esclamare ad alta
voce : “un, dos, tres... Gracias Marco!!!”, seguite subito dopo
dai maschietti che ripetono le stesse parole... Non posso nascondere
la mia soddisfazione ma non è finita qui perchè anche i presenti
nella mia sala mi guardano sorridenti, con un espressione in volto
che dice tutto, e mi urlano “Gracias Marco!”: a stento potevo
nascondere la mia commozione! Grazie ragazzi per apprezzare quanto ho
fatto per voi!
Har baje
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