A volte basta davvero poco, un gesto
oppure un episodio oppure un incontro fortuito, a cambiare il senso
della giornata: a me è successo ieri e mi ritrovo ancora a pensare a
quanto successo.
Il martedì è il mio giorno libero e,
per distrarmi, mi reco a Santa Cruz per una passeggiata e fare
qualche acquisto per l'hogar con tranquillità, senza la fretta
dettata dal fatto di sapere di avere i minuti contati. Camminando
posso distrarmi dai problemi quotidiani del centro ed è una forma di
rilassamento anche se, come ieri, il tempo non è dei migliori,
caratterizzato da una pioggia leggera.
Stavo andando in direzione della piazza
principale, contento di aver trovato quello di cui avevo bisogno e
del fatto che il sole stesse facendo capolino tra le nuvole, quando
davanti a me compare una figura un po' trasandata, con dei vestiti
sudici, la faccia sporca ed i piedi scalzi e neri.... Mi dava
l'impressione che stesse fissando il nulla o quantomeno qualcosa che
non potessi percepire.
Questo personaggio era seduto
dall'altra parte della strada ed aveva attirato la mia attenzione:
non riuscivo a dargli un'età, pareva un giovanotto sui 20 anni ma so
che la vita di strada è talmente dura che fa invecchiare più
velocemente. Non riuscivo a smettere di fissarlo, sapevo che gli
sarei passato di fianco perchè si trovava proprio lungo il cammino
che mi avrebbe portato alla meta designata e dentro di me
avvertivo la cosa come qualcosa di sgradevole. Mentre attraversavo la
strada notavo che il suo sguardo era vuoto e mi sono accorto che tra
le mani teneva qualcosa, anzi sembrava stringerlo come fosse chissà
qual tesoro. Ho tentato di stare indifferente a tale visione ma
proprio non ci riuscivo, la curiosità mi diceva che dovevo scoprire
cosa stesse nascondendo sebbene fossi consapevole che era meglio non
mettersi nei guai per essermi impicciato in qualcosa che non mi riguardava.
Più mi avvicinavo a questa persona e
più il cuore mi batteva forte, a ricordarmi come il tema della gente
di strada mi stia prendendo ultimamente. Proprio mentre mi ritrovo a
nemmeno mezzo metro da lui il fattaccio: lo vedo annusare forte
quello che tiene racchiuso tra i suoi pugni... Con la coda dell'occhio
posso fissarlo: una bottiglietta di colla! Ecco il motivo di quello
sguardo spento che pareva fissare il nulla: il tipo si stava
sniffando della sostanza adesiva chissà per quale motivo!
Ne sono rimasto scioccato ed ho accelerato il passo per allontanarmi il più velocemente da lì: questa scena l'avevo già vista in altre occasioni, la sensazione è quella di aver ricevuto un bel pugno nello stomaco ma stavolta forse è peggio... Sono stato testimone di come il ragazzo l'ha inalata e della sua espressione immediatamente successiva al fatto, al suo respiro quasi di sollievo nell'aver fatto in modo che la colla gli allievi la fame e lo faccia sentire bene per qualche istante.
Ne sono rimasto scioccato ed ho accelerato il passo per allontanarmi il più velocemente da lì: questa scena l'avevo già vista in altre occasioni, la sensazione è quella di aver ricevuto un bel pugno nello stomaco ma stavolta forse è peggio... Sono stato testimone di come il ragazzo l'ha inalata e della sua espressione immediatamente successiva al fatto, al suo respiro quasi di sollievo nell'aver fatto in modo che la colla gli allievi la fame e lo faccia sentire bene per qualche istante.
Il tutto sarà durato meno di cinque
minuti ma è basto per cambiare il senso della mia giornata: dal
sentirmi felice di passare qualche ora fuori dalla mura del centro
sono passato alla tristezza di quanto visto. Mi interrogo se si può
far qualcosa per evitare simili episodi, mi chiedo cosa può portare
l'uomo a ridursi così, mi
domando quanti si trovano in questa situazione e se si possono
aiutare. Penso ai miei ragazzi, a quelli che mi sono affidati e a
quelli che sono passati per l'hogar... Sono fortunati, mi dico,
perchè nella loro sfortuna per lo meno si trovano o hanno vissuto in un centro che
si preoccupa per loro e cerca di dargli tutto l'aiuto possibile: lo so, è
una magra consolazione però, se non fossero in una casa di
accoglienza, ciascuno di loro potrebbe essere quel ragazzo che si fa
di colla e vive per strada che ho visto ieri.
Ho ancora ben impresse nella mia memoria le immagini di
cui sono stato spettatore mio malgrado e penso mi ci vorrà ancora del tempo per
poterle mettere da parte: forse sto esagerando, magari ci sto
pensando un po' troppo ma credo che sia una cosa più forte di me.
Quello che mi ha sconvolto di più non è stato vedere l'atto del
giovane bensì l'atteggiamento delle gente che gli passava accanto,
un fare molto distaccato che assomiglia molto all'indifferenza, al
non interessarsi di quello che accade vicino a noi perchè
semplicemente non ci riguarda, non tocca i nostri interessi:
probabilmente sono un sognatore, un idealista ma credo che
interrogarci su ciò che ci circonda e dare un po' più di attenzione
agli altri potrebbe far soltanto del bene a ciascuno di noi,
soprattutto ai più deboli.
Har baje
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