Uno dei miei compiti è quello di
scegliere il film o il cartone animato che i ragazzi vedranno nel
fine settimana: a volte la cosa è semplice mentre altre volte
risulta un po' più difficile!
Spesso si deve trovare una via di mezzo
tra quello che vogliono vedere i ragazzi e quello che si può far
loro vedere: se dovessi dargli sempre retta vedrebbero video di
paura, con protagonisti principali gli zombie, oppure di violenza,
proprio loro che mi hanno costretto una sera a passare di stanza in
stanza a spruzzare acqua santa perchè alcuni si erano spaventati
vedendo la pellicola degli acchiappafantasmi oppure la notte del 31
ottobre mi hanno obbligato, in compagnia di tutto il personale, a
mettere fuori dalle camere tutti i pupazzi in quanto avevano il timore
che avrebbero preso vita.
Selezionare quello che i ragazzi
potranno vedere è abbastanza delicato: seguendo i suggerimenti delle
autorità pubbliche e visto la storia dei bambini è meglio evitare
proiezioni di film incentrati su violenza, parolacce e con scene di
sesso, preferisco buttarmi su qualcosa che dia messaggi positivi e
sui cartoni animati. Non si tratta di dipingere ai ragazzi un mondo
fatto soltanto di cose belle ma cercare di proteggerli in qualche
modo: certo non posso evitare che si rendano conto che esistono
realtà brutte e non posso censurare tutti i film, soprattutto se vale
la pena vederli, per cui succede che tocchi far scorrere a velocità
doppia le scene indesiderate.
Bisogna poi saper ascoltare i desideri
dei fanciulli e vedere se possono essere assecondati o meno, cercando
di far capire loro il motivo di un eventuale riscontro negativo: per
questo, quando li porto in giro con me, mi faccio consigliare da loro
su che cd comprare, giusto per capire i loro gusti. Posso assicurare
che i grandi film, quelli con i supereroi o quelli più attesi per
intenderci, non se li perdono.
Ulteriore difficoltà è quella che i
maschietti vogliono una cosa mentre le bambine un'altra: capita che
ci siano film che vadano bene ad entrambi mentre in altre occasioni
no, per cui mi trovo spesso in difficoltà soprattutto nel soddisfare
le esigenze delle seconde ma devo dire che col tempo me la sto
cavando bene. Confesso però che un aiuto mi viene dal proprietario
del negozio dove di solito compro i cd, che mi consiglia ed ogni
tanto me ne regala qualcuno, oppure da Liliana e dall'assistente
sociale che me ne prestano affinchè i ragazzi possano vederli.
Altro tema che mi impensierisce è la
musica: come tutti i giovani anche qui in hogar ne vanno matti,
sopratutto i più grandi. Cerco sempre di far ascoltare loro le hit
del momento, quelle più ballabili, mi chiedono di scaricarle da
internet ed io li accontento, almeno fin dove posso. Capita che gli
chieda di farmi una lista delle canzoni che vorrebbero ascoltare e
loro me la fanno: il problema è che nei testi ci sono doppi sensi,
brutte parole o riferimenti espliciti (non in tutti
ovviamente) ed è qui che viene il difficile. Di certo non vado a
scaricarle e gli spiego anche il motivo, accorgendomi spesso che loro
non avevano fatto caso alle parole di quanto canticchiano: sono
affascinati dal ritmo ma, se facessi finta di niente, non è che
qualcosa si insinui nella loro mente? Forse sono un po' all'antica,
mi piace ascoltare qualcosa che mi lasci qualcosa dentro;
probabilmente cerco di fare da “chioccia” a questi fanciulli
cercando di mostrargli che un mondo diverso è possibile anche se
sono cosciente che tanto quando vanno a scuola oppure vanno in
vacanza tutti i miei sforzi saranno svaniti.
Mi preoccupo che crescano con sani
principi per cui cerco di evitare film o musiche che danno un idea
distorta del mondo o, perlomeno, non contrastino con quello che io ed
il personale cerchiamo di insegnare: una volta non mi preoccupavo se
qualcuno era attratto da vedere o ascoltare queste cose anziché
altre, ora invece sì... Starò invecchiando? Credo di no, forse è
il prodotto di prendersi cura di così tanti fanciulli e volere il
bene per loro, è il mio essere educatore cercando di
condividere con loro ciò che più gli piace e facendoli riflettere
sul fatto che non sempre quello che più ci attrae si può fare.
Har baje
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