Nelle varie occasioni che mi sono state date in questi
giorni per parlare della mia esperienza spesso mi è stato chiesto com'è fatto
l'hogar e, purtroppo, non mi è stato semplice dare una risposta perché, non avendo a disposizione un'immagine che mi aiutasse, ho dato un'idea molto vaga della struttura: con questo post cercherò di
rimediare aiutando anche con la foto dell'hogar, ripreso dal satellite,
riportata qui sotto.
La prima cosa che si nota è un'area delimitata da un
riquadro rosso: si tratta della scuola dove vanno i ragazzi e quelli delle
vicinanze. Essa è stata costruita assieme all'hogar dal fondatore dell'opera,
Padre Minghetti di Vercelli, pensando ai bambini che ospitava ed anche alla
gente povera che viveva intorno: all'inizio ne era anche direttore poi, negli
ultimi anni della sua permanenza, si è optato di affidarla ad un comitato
legato alle scuole popolari di Don Bosco, alleggerendo così la gestione
amministrativa del centro.
La seconda cosa che risalta agli occhi è la presenza di alcuni
numeri nell'immagine sopra riportata: ciò mi servirà per spiegarvi, nel nostro
"tour virtuale", dove si trovano le strutture che compongono l'hogar
oltre a dirvi a cosa servono. Ora però cominciamo la nostra visita in rigoroso
ordine numerico:
1) a pochi metri dall'ingresso, sulla destra troviamo il
capitello dedicato alla Madonna, che ci dà la sua protezione ogni giorno in
tutto ciò che facciamo.
2) qui ci sono il garage, dove parcheggiamo la camionetta, ed un
posto al coperto dove mettiamo l'immondizia che poi porteremo all'entrata principale
nei giorni in cui passano a raccoglierla. Attualmente di fianco alle due
strutture stiamo costruendo un'infermeria ed una stanza dove il personale
timbrerà il cartellino ed avrà gli armadietti a disposizione: ciò è stato
possibile grazie ad un donatore lombardo.
3) è la zona degli uffici di Liliana (amministratrice e
responsabile legale dell'hogar), dell'assistente sociale e della psicologa. Ci
sono anche due stanze destinate ad eventuali volontari che vorranno venire a
condividere con noi un pezzo di strada.
4) qui troviamo la mia camera, la cucina e la sala da
pranzo. C'è anche un ufficio che veniva molto utilizzato dai precedenti
direttori e delle camere dove viveva Padre Minghetti ed ora destinate ai
sacerdoti che ci vengono a trovare per qualche giorno.
5) il magazzino dove Don Claudio, il nostro tuttofare, tiene
tutti gli attrezzi e i pezzi di ricambio per mantenere la struttura in buono
stato. Dietro troviamo la cuccia di Princesa, la nostra cagna da guardia, che
sta rinchiusa durante il giorno per poi essere liberata la notte.
6) il dormitorio dei ragazzi, in entrata del quale si trovano 3 saloni
di studio, destinati ai ragazzi più grandi.
7) in questa struttura c'è di tutto e di più: ci sono i
refettori dove si mangia, i vari magazzini per il materiale scolastico, i prodotti
per la pulizia ed i vestiti, il bagno pubblico e alcune stanze da letto per le
bambine.
8) qui si trovano la biblioteca, usata anche come sala per
le riunioni col personale, e la lavanderia. Dietro c'è uno spazio coperto per
stendere ad asciugare i panni.
9) la cappella, dove si fa la Messa o la liturgia della
Parola e la preghiera serale.
10) cucina e relativa dispensa. Diviso da un corridoio c'è
anche il bagno pubblico per i maschi.
11) sono i chalet, ovvero delle casette dove dormono le
ragazze.
12) il centro fisioterapico, dove vengono seguiti i ragazzi
del centro che hanno alcune disabilità, sia mentale che fisica (attualmente
sono otto).
13) altri saloni di studio.
14) il forno a legna, dove si cuociono la pizza o i dolci.
Quando manca il gas si cucina qui.
15) il salone della televisione per i bambini fino ai 10
anni.
16) la piscina. Pensata dal Padre per la terapia dei
disabili, viene usata da tutti i ragazzi per trovare refrigerio nel periodo più
caldo dell'anno, tra novembre e gennaio.
17) il salone "Divino Niño", dove la domenica i maggiori di 10 anni vedono la televisione.
Spesso viene usato anche per altre attività, tipo i compleanni, quando il tempo
non permette altre soluzioni. Di fianco troviamo un altro magazzino dove
mettiamo materassi, letti e sedie in più.
18) la cabaña, una casetta dove attualmente vive la nostra
lavandaia con la sua famiglia. All'inizio era stata pensata come alloggio per i
volontari, in modo che fossero più indipendenti e liberi dalle regole del
centro.
19) il parco "San Miguel", dove ci sono scivoli,
altalene e il campo da pallavolo.
20) il campo da gioco, dove spesso si gioca a calcio.
21) l'orto, che sto realizzando assieme ai ragazzi.
Il nostro tour finisce qui, sperando di aver soddisfatto la
curiosità dei più: come avrete potuto notare si tratta di una struttura grande,
in cui non c'è giorno in cui non ci sia da sistemare qualcosa, ed è la mia casa,
così come lo è per i ragazzi, e ciò mi spinge a cercare di prenderne cura e di
migliorarla il più possibile grazie anche all’aiuto di molti che, in Italia, ci
stanno dando una mano.
Har baje
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