lunedì 15 settembre 2014

Domenica

Qui all'hogar ho riscoperto il vero significato della domenica: è un giorno speciale, di festa e per questo lo si vive in maniera del tutto diversa.
La mattina si attende la Messa stando insieme a giocare al campo da calcio o a passeggiare per la struttura ed ascoltando musica poi, dopo la merenda, tutti a cambiarsi e a mettersi i vestiti migliori perchè stiamo per avere un incontro speciale, quello con Gesù, che ci invita ad ascoltarLo. Qualche volta mi è capitato di fare una gaffe come quella volta che, nel vedere un bambino con una maglia con qualche buco, gli ho detto di andarsela a cambiare e lui mi ha risposto che era la migliore che aveva: era come se mi fosse caduto un macigno sulla testa ed a stento sono riuscito a nascondere il mio imbarazzo! Abituato com'ero ad una realtà in cui aprivo l'armadio e potevo scegliere cosa indossare tra una discreta gamma di vestiti, fu veramente una doccia gelata che mi ha fatto riflettere parecchio sul mondo in cui mi trovavo ed in cui quello che davo per scontato non lo era.
Ora, da qualche domenica, ho preso l'abitudine di prendere un libro di favole e comincio a leggerlo ad alta voce a qualche piccolo: non smetto di meravigliarmi di come a poco a poco il mio pubblico si moltiplica, arrivando a triplicarsi nello spazio di una decina di minuti e comprendendo inaspettatamente anche i più grandi. Sarà che li rendo partecipi facendogli domande su come continuerà il racconto, saranno le voci ed i suoni che faccio durante la narrazione o semplicemente il fatto che sono affascinati dalla magia di queste storie o che ci sia qualcuno disposto a leggergliele, interessandosi di loro, ma questo momento è qualcosa a cui mi ci sono affezionato e che mi dà sensazioni particolari.
Il pomeriggio invece lo si passa a vedere la televisione, con i più piccoli da una parte ed i più grandi dall'altra in quanto hanno preferenze ed interessi diversi: capita spesso che vado a guardarla con loro un po' per osservare le loro reazioni al film proposto, un po' perchè così condividiamo qualcosa assieme. Nel vederli così riuniti accade a volte che per la testa mi ronzi qualche pensiero del tipo che sono in famiglia, visto che il Signore mi ha affidato questi ragazzi e praticamente viviamo a stretto contatto tutto il giorno, e penso a quanto sia fortunato a vivere tutto questo, anche se non è tutto oro colato. Guardandoli penso se potrei fare qualcosa di più per loro, cosa fare per migliorare la loro condizione qui, se davvero sto convidendo tutto con loro, se in questo ci sto dentro completamente o meno: la risposta non arriva ma credo che la chiave sia amarli così come sono, cercando di consigliarli ed accettando le loro scelte, cercando di correggerli se sbagliano e cercando di essere sempre disponibili al confronto. A volte sorrido perchè per loro sto diventando, o forse lo sono, un punto di riferimento importante ed a volte arrivo a credere che gli manchi una figura femminile che gli faccia da mamma: non che Liliana non lo sia, anzi, però ha anche una famiglia e due figlie e quindi non può essere sempre presente.
In questo giorno speciale anche il cibo è differente: alla merenda si danno biscotti o qualcosa di dolce, alla colazione se c'è doppio panino e latte con cioccolato mentre a pranzo si cerca di proporre qualcosa di particolare proprio per far notare che è giornata di festa, presentando pollo, patate o manioca fritta o l'ottima zuppa di arachide. Poichè è la giornata dedicata alla famiglia e questi ragazzi per me lo sono, anche se in forma allargata, fin da quando son arrivato qui ho deciso di pranzare e cenare con loro in quest'occasione: vedere le facce sorridenti dei bambini a tavola dicono tutto su questa mia scelta e non mi fa pentire di averla fatta, non la cambierei per nulla al mondo!
Har baje



stampa la pagina

Nessun commento:

Posta un commento