mercoledì 25 giugno 2014

Regali di San Juan

Ieri era il giorno dedicato a San Giovanni Battista e, come da tradizione, si accende un falò per scaldarsi nel giorno che, a detta dei boliviani, è il più freddo dell'anno: la serata, oltre al coinvolgimento in una piccola festa per i bambini, mi ha riservato delle sorprese che sono riuscite a riscaldarmi il cuore.
Dopo aver provveduto ad appiccare il fuoco alla legna accatastata per l'occasione ed aver portato a termine un gioco che avevo organizzato per i ragazzi, si avvicina a me Luis Miguel, di 9 anni, che mi guarda e mi comincia a strattonare il braccio: “vieni papà, vieni con me, portami in braccio e siediamoci là, dai papà, andiamo!” mi diceva. La prima reazione è stata di sorpresa, non potevo credere a quanto stavo ascoltando, e non faccio in tempo a riprendermi che nuovamente viene ripetuta più volte quella parola che spesso mi mette un po' a disagio perchè di grande importanza e non credo mi possa appartenere: papà... Lentamente comincio a rendermi conto che in quel momento il bambino aveva bisogno di me, voleva stare un po' con me, necessitava che lo coccolassi: i tentennamenti iniziali cedono il passo alla decisione e così alzo Luis Miguel, lo tengo tra le mie braccia mentre lui appoggia la sua testolina sulla mia spalla e, mentre mi dirigo dove aveva detto di sederci, comincia a raccontarmi della sua giornata, di com'è contento di essere andato a mangiare un gelato con Liliana perchè sta andando molto bene a scuola.
Pochi momenti dopo stavo controllando i ragazzi e che quanto era stato organizzato per loro andasse per il verso giusto ed ecco che mi viene incontro Jamie che, al sentire la musica, inizia a ballare ed afferra le mie mani per danzare insieme. Poi si stringe forte a me mentre si avvicina Josè Armando che afferra un mio braccio per avvinghierselo intorno a sè ed il piccolo Jonas mi abbraccia affondando il suo viso nella mia pancia. Siamo stati un bel po' così e in quell'istante così intenso mi è venuta in mente ancora quella parola con cui Luis Miguel mi aveva chiamato poco prima: papà... E se avesse ragione lui? Nel senso che non potrò mai sostituire il loro vero padre ma il loro prendermi cura di loro, l'interessarmi a loro porta questi ragazzi a chiamarmi così forse per ringraziarmi di quello che sto dando loro, forse perchè non hanno altri termini per definire quello che sono per loro forse perchè solo così riescono ad identificare in qualche modo il loro affetto nei miei confronti. Ieri, indipendentemente dal motivo che li ha spinti, sono riusciti ancora una volta a sorprendermi ed a emozionarmi: grazie ragazzi per il bel regalo di ieri!
Har baje

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