mercoledì 11 settembre 2024

La Bolivia è in fiamme 😭

E’ da più di una settimana che il sole è rossastro e si nota la foschia in lontananza: mi ricorda tanto i paesaggi autunnali e di fine inverno del mio paese, quando tutto è avvolto dalla nebbia ma c'è un forte odore di bruciato… 
“Marco perché il sole è così rosso?”, “perchè c’è così tanto fumo?”: difficile spiegare ai ragazzi che ancora una volta  la Chiquitania, la parte della regione di Santa Cruz piena di boschi e anticamera dell’Amazzonia, è colpita dagli incendi, stavolta sembra peggio degli anni passati, almeno per la qualità dell'aria.
Ogni giorno qualcuno mi chiede il motivo di tutto ciò e non so cosa rispondere, visto che gli errori del passato si ripetono: le autorità che all’inizio minimizzano per poi dichiarare lo stato di calamità quando ormai la situazione è precipitata mentre interi villaggi vengono evacuati perché minacciati dalle fiamme, la fauna e la flora selvatiche sono messe a dura prova e le attività degli aeroporti sono paralizzate perché la visibilità è seriamente compromessa.
Oggi andando in città mi sono reso conto che la situazione è ancora peggiore visto che gli edifici più alti sembrano avvolti nella nebbia e mi chiedo quando impareremo a prenderci cura della nostra casa comune, delle foreste, della natura in generale. Mi sembra davvero incredibile che tutto questo fumo provenga da qualche centinaio di chilometri da qui.
Da oggi i nostri fanciulli sono in didattica a distanza: per l’alto indice di contaminazione dell’aria le scuole rimarranno chiuse probabilmente fino a venerdì. Le prime ore della mattinata per me sono state un po’ concitate visto che dovevo abilitare in tempo record una dozzina di tablet per permettere loro di assistere alle lezioni: confesso che più di una volta sono andato in tilt perché le educatrici mi chiedevano una mano e, per rispondere, mi dimenticavo quello che stavo facendo ed in più avevo i muratori e il tuttofare che mi cercavano… Non male per iniziare quella che dovrebbe essere la mia giornata di riposo! Non posso certo lamentarmi: i ragazzi avevano bisogno ed io sono qui per questo ed alla fine mi sentivo persino contento di essere riuscito a fare tutto in poco tempo anche grazie ad una delle ragazze più grandi, che mi è stata di grande aiuto soprattutto nel momento in cui dovevo fare i collegamenti in diretta con i professori.
Arriva la sera e nuovamente noto all’orizzonte quella palla rossa che è il sole: ne rimango impressionato, non ho ricordi di averlo mai visto così nitidamente senza bisogno di alcun tipo di protezione. Le domande dei ragazzi continuano a ronzarmi nella testa: “perché sta bruciando di nuovo?”, “quando sparirà tutto questo fumo?”, “ma se gli incendi sono così lontani perché allora i loro effetti arrivano fino a qui?”. Quesiti a cui sinceramente non so che rispondere, so solo che il cielo visto in queste condizioni è davvero qualcosa di apocalittico e che purtroppo quasi 4 milioni di ettari in tutta Bolivia sono ormai ridotti in cenere.
Har baje


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