
Vale le pena ricordare che ho cercato
di ridurre al minimo i costi sfruttando tutto quello che avevo già
in casa, costruendo ad esempio su una superficie già pavimentata, ma
stando sempre attento ai dettagli: non dico che tutto doveva essere
perfetto ma di certo non ci dovevano essere imperfezioni, come se
dovessi io andarci ad abitare e non le ragazze. Non mi stancherò mai di dire che
probabilmente si tratta dell'opera che sento più “mia”: mi ha spinto a dare tutto quello che avevo, mi ha
richiesto più energie rispetto alle altre ma è quella che mi ha dato
grandi soddisfazioni perchè per le giovani che ora ci
vivono rappresenta il primo passo verso l'indipendenza e l'inizio di
un cammino che le porterà pian piano a gestirsi da sole la loro vita.
Le vedo felici e questo mi basta, mi ricompensa ampiamente dei dubbi,
delle perplessità e delle difficoltà incontrate nel corso del
progetto.
Riporto di seguito una tabella che
riporta la cifra investita: per quanto riguarda il materiale ho
cercato di dettagliare il più possibile ed ho applicato un tasso di cambio per cui 1 euro equivale a 7.6 boliviani.
La bella notizia è che sono riuscito a
coprire l'intero importo con delle donazioni che mi sono giunte
proprio per questa finalità: quelle del Sand Nativity di Jesolo e
del gruppo missionario della Parrocchia San Giovanni Evangelista di
Mestre. Li ringrazio di cuore in quanto hanno creduto nuovamente in
me ed appoggiato questi ragazzi senza se e senza ma: posso
assicurare che in quei mattoni risulta ben evidente il loro amore verso i più
deboli. Sono consapevole che senza di loro tutto sarebbe rimasto
probabilmente sulla carta oppure avrei dovuto rinunciare a qualcosa
in più e tutta la mia riconoscenza va anche alla Provvidenza, che
ancora una volta ha avuto un ruolo fondamentale visto che li ha illuminati e spinti a non restare sordi alle mie richieste: posso solo essere
grato di contare su un appoggio così grande che sembra amare in modo
speciale questi fanciulli!
Har baje
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