Domenica mattina al centro si respirava
aria di festa: ben 5 bambini hanno ricevuto il battesimo! E' un
evento che sempre mi lascia dentro qualcosa di bello ma questa volta
c'è un motivo, anzi due che mi rendono particolarmente felice: sono
stato padrino di due di loro!
“Ma come, altri due? Non ti bastavano
quelli che già avevi?”: è la domanda che immagino in molti
potrebbero rivolgermi ed in effetti in tempi non sospetti mi ero
ripromesso di evitare di avere altri figliocci visto che prendermi
cura di quelli che già ho risulta un poco impegnativo per il fatto che ormai stanno tutti in altri centri e se continuo a farlo è perchè so quanto per ciascuno conti la
presenza di qualcuno che gli voglia bene e si interessi di loro, di
quello che fanno e di quanto celano nel cuore e nei loro pensieri. Dalla mia ho la possibilità di andarli a fargli visita ed in qualche modo seguire,
magari non in maniera costante, ed in questo devo ritenermi fortunato: so che è
importante per loro, gli occhi e quel sorriso che compare nel loro volto dice tutto sul loro stato d'animo nel vedermi. A volte non è tutto
rose e fiori perchè capita che mi tocchi rimproverarli per qualche
marachella o qualche brutto voto a scuola ma quei pochi momenti
passati insieme sono veramente intensi perchè si raccontano, mi
rendono partecipe delle loro preoccupazioni e delle loro piccole ma
grandi vittorie, si confidano e rimangono ansiosi per un mio
consiglio o un opinione: al salutarli per tornare a casa il mio cuore
si sente rinvigorito e felice e me ne vado con la certezza che il
senso della giornata è cambiato sicuramente in meglio.
Di recente uno di loro mi ha sorpreso:
David all'inizio dell'anno è stato trasferito in un altro hogar e da
quel momento non l'avevo più visto, un po' per scelta mia perchè
volevo aspettare che si adattasse a questo cambio che è sempre
delicato, ma un giorno è riuscito a contattarmi via social chiedendomi
“quando vieni a visitarmi?”. Sono rimasto senza parole, non
chiaccheravamo molto anche se nell'ultimo anno si era creata una certa
complicità e questa sua richiesta mi ha riempito d'orgoglio e di
soddisfazione perchè ho capito che ci teneva a me e che,
probabilmente, come padrino non sono proprio da buttare. Complice una
commissione in centro ieri l'ho incontrato: dopo i primi minuti di
impaccio per entrambi ha cominciato a parlare come mai aveva fatto,
informandomi di come si stava trovando e cosa stesse facendo. Il
tempo in sua compagnia è letteralmente volato ma mi ha fatto capire,
una volta di più, quanto sia importante essere presenti per questi
ragazzi, quanto sia fondamentale avere una figura al loro fianco che
non li giudichi ma che li ascolti e li accetti così come sono, con
tutti i loro pregi ed i loro difetti.
Devo ringraziare David per quelle
parole perchè mi hanno dato una scossa, mi hanno permesso di vedere
le cose in un modo del tutto nuovo e di rivedere la mia posizione:
sapevo che con l'approssimarsi dei battesimi difficilmente si
avrebbero trovato delle persone con tutti i requisiti richiesti per
essere presente ed io ero tra i pochi a soddisfarli. Ero preoccupato
in quanto non mi sentivo all'altezza, non credevo sarei stato capace di
camminare insieme con altri due fanciulli in un modo tutto speciale
che l'essere santolo comporta: già è complesso con quelli che già ho però ne vale davvero la pena, sapevo che aveva funzionato e continuava a farlo perchè insieme eravamo riusciti a
creare un rapporto vero che credo valga molto più di un'amicizia,
avendo avuto dalla nostra il vantaggio di vivere sotto lo stesso tetto per
diverso tempo. Sarebbe successo anche stavolta? Sarei
riuscito ad avere le stesse attenzioni per tutti? I dubbi erano molti ed ancora una risposta certa
non l'ho trovata però non c'è molto da dire quando ti ritrovi davanti ad un bambino che
resta lì a guardarti, ti si avvicina,ti abbraccia in cerca di
qualcosa che gli manca e ti fa la fatidica domanda di fargli da padrino. Semplicemente non sono riuscito a negarmi,
essere stato scelto personalmente da lui senza che nessuno l'abbia
spinto a farlo non può che essere un onore perchè ha riposto
fiducia in me e nel mio modo di essere. Non mi è stato chiesto niente
di impossibile ma qualcosa di speciale: accompagnare qualcuno lungo
il cammino della vita fino a dove mi sarà consentito, volendogli bene
così com'è e facendomi trovare presente soprattutto quando ne avrà bisogno.
E' così che domenica mi sono ritrovato nuovamente padrino,
emozionato e contento come credo lo siano stati Miguel Angel e Diana:
sono un regalo che il Cielo mi ha voluto affidare e non posso che
ringraziare per averlo ricevuto.
Har baje
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