“La mamma non è solamente quella che vi ha dato alla luce ma quella che dedica il suo tempo per educarvi ed in ogni suo gesto nutre amore nei vostri confronti”: queste parole sono state dette da Padre Angel durante la messa di ieri, giorno in cui si celebra in Bolivia la festa della mamma.
Questa definizione mi trova perfettamente d'accordo anzi la posso toccare con mano ogni giorno nel vedere le educatrici, le cuoche, la lavandaia, l'assistente sociale, la psicologa, la fisioterapista e per ultima, ma non per importanza, Liliana: donne che fanno del loro lavoro una vocazione, chi più o chi meno, e non solo una fonte di guadagno. Lo fanno con grande dedizione mostrando affetto nei confronti dei ragazzi attraverso una carezza o un abbraccio, tenendo la giusta pazienza di fronte ai capricci, preoccupandosi quando i bambini stanno male o non riescono a terminare i compiti, trasformandosi in sagge consigliere o in buone ascoltatrici quando risulti necessario e rimanendo severe nella giusta misura in caso di marachelle e per far sì che ogni fanciullo realizzi quanto gli sia stato assegnato di fare. Non dico che siano perfette, anzi, ma sono testimone che spesso ci mettono il cuore in quello che fanno, magari c'è qualcosa da correggere, c'è qualche piccola imperfezione ma la sostanza non cambia: per i piccoli ospiti del centro sono delle mamme, le loro, e poco importa se c'è chi preferisce una all'altra o prova una maggiore simpatia per una in particolare perchè ognuna, col propria carisma, col proprio carattere li aiuta a crescere, a comprendere cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Non è facile lavorare in un hogar perchè spesso questa realtà ti coglie di sorpresa, l'imprevisto è dietro l'angolo per cui ci si ritrova a fare qualcosa che non rientra nelle proprie mansioni: in questi anni non ho ricordi di aver mai visto nessuna tirarsi indietro e per tutti noi sono un esempio di servizio visto che se c'è da fare, qualsiasi cosa essa sia, loro sono lì ad imboccarsi le maniche e non importa quale sia il ruolo che coprano all'interno della struttura... Lo fanno per i ragazzi, comportandosi nello stesso identico modo con cui qualsiasi madre tratta i propri figli, e l'unico motivo è che gli stanno a cuore, gli vogliono bene.
Le ammiro perchè nel centro ci sono giornate che a volte sono veramente dure: non è facile quando i ragazzi non ne vogliono sapere di riordinare la stanza, si picchiano, rispondono male oppure a volte feriscono mancando di rispetto.... Mi capita di vedere i loro volti che sembrano dirmi “ma come, con tutto quello che faccio per loro mi trattano così?” ma il giorno dopo sono ancora lì, capaci di regalare sorrisi e risate e di lasciare al passato quanto successo. Non è semplice stare con questi fanciulli, a volte difficili per il bagaglio di dolore e tristezza che si portano dietro e spesso bisognosi di attenzioni, di una parola di incoraggiamento o di una carezza, ma il loro lavoro è ricompensato dall'affetto che queste giovani vite sono capaci di dare: in questi giorni sono stato testimone dell'amore e della cura con cui hanno fatto dei biglietti per augurare a tutte loro di trascorrere una bella festa della mamma, della timidezza che hanno provato nel consegnarla e della felicità nell'averlo recapitato, tutte cose che mi hanno toccato dentro.
Le ammiro perchè quando tornano a casa dalle loro famiglie e dai loro figli, nonostante possano essere affaticate, ancora sono in grado di distribuire affetto, di farsi in quattro come solo una madre può fare senza fare mai una piega: sono un bell'esempio di vita per tutti, me compreso.
Grazie mamme dell'hogar per quanto fate ogni giorno per questi ragazzi!
Har baje
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