Negli ultimi giorni c'è un ragazzino
di circa 7 anni che attira le mie attenzioni molto più degli altri:
la cosa che lo contraddistingue è la sua camminata e non è che sia
molto svelto, anzi è lentissimo nei suoi movimenti. Ogni tanto
veniva in infermeria per dei dolori alle ginocchia ma, col passare
del tempo, ci siamo accorti che qualcosa non andava nella sua
andatura: all'inizio pensavo fosse dovuto a delle gambe leggermente
storte ma la fisioterapista ha subito smontato questa mia supposizione.
Con l'avanzare dei giorni il caso si è
complicato nel senso che in un paio di volte il fanciullo ha avuto
una sorta di paralisi: in una di queste sono stato colto di sorpresa
nel constatare che una metà del corpo era praticamente più alta
rispetto all'altra, non potevo credere ai miei occhi! Capita che
pianga per il dolore, gli diamo dei calmanti che per fortuna
funzionano a dovere ma quel che colpisce è quella camminata,
prodotta dal fatto che quasi non piega le ginocchia ed i piedi sono
sollevati di poco... L'espressione poi dice tutto, si vede che non
sta bene ma non c'è nessun lamento da parte sua. Da giorni saltuari
in infermeria si passa ad una presenza quasi costante, in cui gli si
pongono delle creme che dovrebbero sortire effetto che poi si rileva
temporaneo perchè il dolore poi ritorna. Non si può andare avanti
così e così suggerisco a Liliana se si può far fare qualche esame
ed aggiungo che grazie alle offerte posso farmi carico delle spese,
visto che il piccolo è da pochi mesi in hogar e non ha la copertura
sanitaria.
Lo si manda a fare dei raggi ma tutte
le ipotesi che si erano fatte, alcune legate alle varie cicatrici
presenti nelle gambe ed altre su una possibile artrite, naufragano
davanti al referto: le ossa sono perfette, non c'è nessuna traccia
che evidenzi il motivo di ciò che prova il ragazzo. La
fisioterapista dice che ha parlato a lungo con uno specialista ma c'è
bisogno di altri esami e si può supporre che ci sia qualcosa a
livello muscolare: dialogando con lei in effetti mi rendo conto che
il piccolo non corre e non salta, non l'ho mai visto farlo in tutti
questi mesi, ed il motivo è che gli manca la forza per farlo. Il tutto
spiega quel suo camminare strano, dovuto proprio a questo! Mi sono
sentito male, un verme per averlo alcune volte preso in giro per la
sua lentezza: non sapevo cosa avesse, era un modo per stimolarlo ma
evidentemente non può proprio muoversi più velocemente. La sua
stretta di mano è persino più debole di quella di bambini con età
inferiore alla sua!
La possibile mancanza di forza
muscolare è causa anche dei suoi dolori: praticamente li avverte
sempre, sembra ormai convivere con essi chissà da quanto tempo ma si
lamenta solo quando non ce la fa più a sopportarli, quando si fanno
più forti, anche se dalle sue espressioni del suo volto si può
notare quando sta soffrendo in silenzio. Incredibile che uno così
giovane possa portare una croce così grande, non credo che
personalmente ne sia capace.
Negli ultimi giorni le cose peggiorano,
a causa anche dei primi freddi: nonostante un trattamento continuo di
creme medicinali il dolore sembra essere più forte. Per verificare
un possibile miglioramento mi sono offerto spontaneamente di
svegliarlo e di applicargli la pomata e mi sono reso conto di come a
volte soffre. Non è facile vederlo in lacrime perchè non riesce ad
alzarsi e mi meraviglio che, nonostante tutti i movimenti per
sollecitare i muscoli che mi ha suggerito la fisioterapista, i suoi
muscoli sembrano contratti, duri come la roccia: mi sento impotente,
sto facendo di tutto per alleviargli il dolore ma non ci riesco. Vedo
il suo sguardo, il suo volto rigato dalle lacrime che mostra i segni
della sofferenza senza dire una parola e che mi coinvolge, lo avverto
in un modo talmente intenso che è difficile da descrivere. Non
riesco a sentire pena per lui, forse compassione è la parola più
corretta ma so che nel vederlo così avverto il suo dolore, non so
dirvi come ma lo faccio mio.
Quando gli massaggio i muscoli ed
incrocio il suo sguardo non posso non notare la sua sofferenza,
attraverso quegli occhi vedo ciò in cui credo e che mi dice di non
mollare anche se mi verrebbe voglia di farlo visto che non ci sono
miglioramenti: forse la cosa mi sta prendendo troppo o sto diventando
pazzo ma in lui riconosco Gesù che mi dice di aiutarlo, di non
voltargli le spalle e di non gettare la spugna perchè ha bisogno di
me e desistere sarebbe abbandonare sia Lui che il ragazzo. Non è
facile perchè vedere un bambino piangere a dirotto per il fatto che non può andare al bagno in quanto non riesce ad alzarsi dal letto perchè la gamba gli fa male ti strazia il cuore, scoprire che
tutti gli sforzi che fai non portano a niente è una mazzata tremenda e
sentire da lui che nessuno se ne prendeva cura prima che arrivasse
qui e doveva quindi stringere i denti sopportando i suoi dolori non può non
rattristarti. La scelta più semplice sarebbe quella di scansarmi,
di mettermi da parte ma non posso, non riesco a essere indifferente,
a dire che non è un mio problema perchè questo ragazzo è arrivato
fino a me e mi interroga, mi pone questioni che mai avrei immaginato di pormi: non so cosa farei per alleviargli la sofferenza che
prova e che posso leggergli ogni giorno nel suo volto. So che
Qualcuno ha voluto mettermelo nel mio cammino e mi chiede di
aiutarlo, di fare qualcosa per lui ogni volta che il fanciullo mi guarda: è riuscito a strapparmi una promessa e le promesse si
mantengono, spero di riuscire a farlo anche questa volta.
Har baje
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