Ogni martedì vicino alla piazza principale di Valle Sanchez, ad una manciata di chilometri dall'hogar, c'è il mercato ed io ne approfitto per rifornirmi di frutta e verdura. Solitamente mi servo della stessa bancarella però stamattina mi è capitato qualcosa di diverso.
Come sempre nelle prime ore del mattino c'era molta gente intenta a comprare ed io aspettavo pazientemente il mio turno quando con la coda dell'occhio vedo passarmi di fianco un ragazzino, che vista l'età dovrebbe essere a scuola in quel momento. “Magari non è del posto e quindi va a scuola nel pomeriggio” mi dico ed è proprio sul finire di questa riflessione che il fanciullo mi si pone davanti, mi guarda e mi chiede in che cosa potrebbe essermi utile.
Sebbene all'inizio fossi sbalordito da quelle parole, dette da un coetaneo dei bambini che mi sono affidati, non ho esitato a chiedergli il prezzo dei broccoli ed a farmi servire: certo c'era un po' di imbarazzo da parte mia, forse legata all'età del garzone ed ai preconcetti legati al fatto che ho avuto la fortuna di nascere e crescere in Italia.
E' capitato ancora che siano dei ragazzini a vendermi delle cose: ricordo ancora la prima volta che mi era successo, circa due anni fa. Allora dovevo comprare del materiale scolastico che mi avevano chiesto i miei figliocci ed al mercato ho trovato una bancarella dove una signora dormiva e sua figlia stava facendo i compiti: è stata quest'ultima a seguirmi nell'acquisto, scrivendo i prezzi su un foglietto a quadretti e facendo i conti a mano. Mi ha fatto una grande tenerezza, non potevo non notare gli sforzi profusi nel tentativo che tutto andasse per il meglio e, quando mi sono accorto che aveva sbagliato il totale a mio vantaggio, le ho fatto notare l'errore e l'ho aiutata nel rifare il conteggio.
Stamattina la scena si è ripetuta con l'eccezione che il fanciullo aveva il sostegno della madre, sebbene occupata con altri clienti, alla quale si dirigeva per avere conferme sui prezzi. La stessa signora si è poi rivolta a me per sapere se avessi bisogno d'altro, per timore che il figlio avesse agito con troppa velocità e si fosse dimenticato qualcosa, e poi si è complimentata con lo stesso perchè aveva fatto tutto bene. E' stata una bella scena ma mancava qualcosa, la stessa dell'episodio di due anni fa: una figura maschile adulta, ovvero il papà. Ho ormai imparato che spesso qui le donne vengono lasciate sole coi propri figli e devono perciò rimboccarsi le mani per crescerli e farli studiare. Molte volte li portano con loro al lavoro perchè non hanno altra alternativa ed accade che si facciano aiutare dai fanciulli, che si trovano così a collaborare per arrivare a campare a fine mese con tutta la famiglia ed a fare i compiti tra un cliente e l'altro.
Non è escluso che i bambini lavorino anche se vivono con entrambi i genitori: questo perchè purtroppo non ci sono i soldi sufficienti per mantenerli... E' altrettanto vero anche che ci possano essere altri motivi per cui si verifichi questa situazione: ammetto che molti non ne conosco ma alcuni li ho imparati ascoltando le storie dei ragazzi del centro. E' grazie a loro che ho messo da parte l'idea di non farmi servire da minori al mercato: se la giustizia fosse di questo mondo non dovrebbe esistere che un fanciullo di 10 anni lavori come venditore ambulante ma, vivendo in una realtà ricca di ingiustizie, un bambino si ritrova a lavorare ed a non giocare per poter mangiare ed aiutare la propria famiglia, sempre nel caso che ce l'abbia.
Har baje
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