lunedì 27 novembre 2017

W las quinceñeras!

Una premessa: in Bolivia ed in altri paesi sudamericani si fa una gran festa alle ragazze che compiono 15 anni, età che simbolicamente segna il passaggio da ragazza a donna ed indica il raggiungimento della maturità. Per la sua importanza questa ricorrenza è celebrata in maniera del tutto differente rispetto agli altri compleanni e suoi elementi caratteristici sono il fatto che la festeggiata si presenta agli invitati a braccetto col padre ed il valzer che la stessa dovrà ballare.
Quest'anno in hogar si è deciso di festeggiare chi aveva compiuto 15 anni quest'anno e l'anno scorso, visto che si tratta di fanciulle che danno sempre una mano e non si tirano mai indietro quando c'è da aiutare: può essere visto come un gesto di riconoscenza nei loro confronti ma anche di affetto. Organizzare la festa non è stato facile e Liliana ha dato il massimo, coordinando affinchè tutto fosse perfetto, e ciascuno del personale ha contribuito: si è fatta anche una colletta per comprare alle 5 festeggiate il vestito per l'occasione.
In molti hanno dato una mano per offrire una serata speciale a queste fanciulle: chi ci ha donato il pollo per la cena e chi le bibite, chi ci ha aiutato a coprire le spese per l'impianto audio ed il presentatore della serata, i professori e la direttrice della scuola che i ragazzi frequentano hanno pagato le decorazioni per abbellire il campo coperto, luogo designato della festa, mentre un altro benefattore si è offerto di coprire le spese per la torta. La ciliegina sulla torta per me è stato il fatto che un'acconciatrice di una certa fama ha accettato di pettinare e truccare le quindicenni gratuitamente! E' semplicemente stupendo solo pensare al numero di persone che hanno accettato di trasformare in realtà i desideri di queste 5 adolescenti e sono fiero di rientrare tra loro perchè ho preferito investire i risparmi messi da parte per un futuro viaggio in scarpe, quelle che poi hanno indossato nella serata che hanno sempre sperato di vivere.
Mi sono sentito un po' parte in causa per averle viste crescere e sapevo che ci tenevano a questa festa ma anche perchè tra le cinque c'era Ruth Karen, la mia figlioccia più grande: volevo che vivesse una delle più belle notti della sua vita e per vederla felice ero disposto a fare un piccolo sforzo economico. Lei mi ha fatto un gran regalo, bello quanto inaspettato: mi ha scelto per accompagnarla a braccetto fino al palco e per ballare il primo giro di valzer... Ancora una volta mi ha preferito ad altri e gliene sono grato, mi ha davvero colto di sorpresa e riempito di gioia! Ha voluto condividere la sua serata con me e questo mi metteva un poco in agitazione perchè dubitavo di essere all'altezza del ruolo che aveva pensato per me e anche perchè il ballare non è proprio il mio forte, immaginarsi poi farlo sulle note del valzer, cosa mai fatta prima! Per lei però questo e altro: mi sono comprato pantaloni e scarpe per l'occasione, ho acquistato una cravatta dello stesso colore del suo vestito sebbene non mi piaccia indossarla e credo sia stata la seconda volta in tutta la mia vita che l'abbia messa. Il motivo? Dovevo essere elegante per stare al suo lato, era un'occasione molto speciale per lei e non volevo di certo deluderla.
Il sabato pomeriggio, a poche ore dal gran evento, ho avuto un tuffo al cuore nel vedere le fanciulle tornare dalla parrucchiera: alcune erano così differenti che quasi non le riconoscevo ma tutte erano bellissime, sembravano delle principesse anche se erano imbarazzate e non volevano essere viste perchè non abituate a trucco e permanente.
A meno di un'ora dalla festa decido di andarmi a cambiare, sentivo il nervosismo crescere e pensavo che non era niente in confronto alla 5 fanciulle. Aspettavo con ansia chi mi aiutasse a fare il nodo alla cravatta mentre ricevevo i primi ospiti. Non riuscivo a stare fermo, per un po' sono stato in disparte sia per tranquillizzarmi che per il fatto che mi sentivo a disagio nel vestirmi così. Ad aumentare la tensione ci pensa Liliana che mi dice che sono il primo a sfilare in quanto l'unico che aveva fatto le prove: bene, mi dico, se sbaglio tutti mi seguiranno! Che pressione avevo: mi dicono di sedermi ma proprio non ci riesco, cammino avanti ed indietro senza trovar pace! Tutto però sembra attenuarsi quando vedo le ragazze pronte, splendide nel loro vestito di gala, noto nei loro occhi l'agitazione... Mi avvicino a Ruth e le dico che è molto bella e le sorrido dicendole che andrà tutto bene, di cercare di rilassarsi.
Arriva il gran momento, le damigelle cominciano a sfilare e quando ne mancano un paio vado dalla mia figlioccia e lei mi afferra il braccio: dire che è nervosa è poco, sento il suo cuore battere all'impazzata e le sussurro parole di incoraggiamento. Fanno il nostro nome e cominciamo a camminare, mi accorgo che sono un po' teso però cerco di rallentare il passo, arriviamo al palco e l'aiuto a salire per lasciarla lì mentre vado nel tavolo riservato a lei, ai suoi fratelli ed ai suoi amici. Dopo che le festeggiate hanno salutato e fatto il brindisi arriva il momento del valzer: rientro in scena, la vado a prendere per poi accompagnarla alla pista. Per un attimo mi sembra di dimenticare quanto provato ma poi alle prime note mi torna tutto in mente, la faccio ballare mentre ascolto il suo cuore battere forte forte. Dopo averla rassicurata la lascio nelle mani di suo fratello, Brandon, che la fa danzare un'altra volta.
La serata passa veloce, invito la mia figlioccia a ballare più volte e poi la lascio coi suoi compagni di scuola e la sorella maggiore perchè è giusto che condivida questo momento con le persone a cui tiene. C'è però una cosa che mi sorprende: mi ha chiesto se andava tutto bene, se mi è piaciuto tutto e se al momento di accompagnarla e di farla ballare avevo sentito la tensione o meno. Le rispondo che sì, mi sono sentito un poco nervoso, e mi confessa che anche lei era stata tradita dall'emozione. E' una brava ragazza: sebbene fosse lei la protagonista della serata, si interessava che stessi bene e cercava di mettere a suo agio i suoi fratelli... Questo suo atteggiamento mi ha colpito e posso ritenermi fortunato di essere suo padrino. Non posso che ringraziarla ancora una volta per avermi scelto per accompagnarla in una serata così importante per lei, per aver voluto condividere qualche attimo della sua gioia col sottoscritto.
Per tutta la festa l'ho vista felice come non mai ed anche le altre festeggiate lo erano: la loro euforia era davvero contagiosa! Aver partecipato alla loro festa è stato davvero un onore perchè sono fanciulle che se lo meritano e, nonostante la vita le abbia riservato più amarezze che momenti belli, non mollano mai e cercano sempre di fare del loro meglio, hanno grinta e forza di volontà da vendere: sono un esempio e davvero non ha prezzo averle viste così contente anche solo per poche ore, sabato la loro gioia è stata anche la mia.
Har baje

stampa la pagina

Nessun commento:

Posta un commento