Una premessa: in Bolivia ed in altri
paesi sudamericani si fa una gran festa alle ragazze che compiono 15
anni, età che simbolicamente segna il passaggio da ragazza a donna
ed indica il raggiungimento della maturità. Per la sua importanza
questa ricorrenza è celebrata in maniera del tutto differente
rispetto agli altri compleanni e suoi elementi caratteristici sono il
fatto che la festeggiata si presenta agli invitati a braccetto col
padre ed il valzer che la stessa dovrà ballare.
Quest'anno in hogar si è deciso di
festeggiare chi aveva compiuto 15 anni quest'anno e l'anno scorso,
visto che si tratta di fanciulle che danno sempre una mano e non si
tirano mai indietro quando c'è da aiutare: può essere visto come un
gesto di riconoscenza nei loro confronti ma anche di affetto.
Organizzare la festa non è stato facile e Liliana ha dato il
massimo, coordinando affinchè tutto fosse perfetto, e ciascuno del
personale ha contribuito: si è fatta anche una colletta per comprare
alle 5 festeggiate il vestito per l'occasione.
In molti hanno dato una mano
per offrire una serata speciale a queste fanciulle: chi ci ha donato
il pollo per la cena e chi le bibite, chi ci ha aiutato a coprire le
spese per l'impianto audio ed il presentatore della serata, i
professori e la direttrice della scuola che i ragazzi frequentano
hanno pagato le decorazioni per abbellire il campo coperto, luogo
designato della festa, mentre un altro benefattore si è offerto di
coprire le spese per la torta. La ciliegina sulla torta per me è
stato il fatto che un'acconciatrice di una certa fama ha accettato di
pettinare e truccare le quindicenni gratuitamente! E' semplicemente
stupendo solo pensare al numero di persone che hanno accettato di
trasformare in realtà i desideri di queste 5 adolescenti e sono
fiero di rientrare tra loro perchè ho preferito investire i risparmi
messi da parte per un futuro viaggio in scarpe, quelle che poi hanno
indossato nella serata che hanno sempre sperato di vivere.
Mi sono sentito un
po' parte in causa per averle viste crescere e sapevo che ci tenevano
a questa festa ma anche perchè tra le cinque c'era Ruth Karen, la
mia figlioccia più grande: volevo che vivesse una delle più belle
notti della sua vita e per vederla felice ero disposto a fare un
piccolo sforzo economico. Lei mi ha fatto un gran regalo, bello
quanto inaspettato: mi ha scelto per accompagnarla a braccetto fino
al palco e per ballare il primo giro di valzer... Ancora una volta mi
ha preferito ad altri e gliene sono grato, mi ha davvero colto di
sorpresa e riempito di gioia! Ha voluto condividere la sua serata con
me e questo mi metteva un poco in agitazione perchè dubitavo di
essere all'altezza del ruolo che aveva pensato per me e anche perchè il
ballare non è proprio il mio forte, immaginarsi poi farlo sulle note
del valzer, cosa mai fatta prima! Per lei però questo e altro: mi
sono comprato pantaloni e scarpe per l'occasione, ho acquistato una
cravatta dello stesso colore del suo vestito sebbene non mi piaccia indossarla e credo sia stata la seconda volta in tutta la mia vita che
l'abbia messa. Il motivo? Dovevo essere elegante per stare al suo
lato, era un'occasione molto speciale per lei e non
volevo di certo deluderla.
Il sabato pomeriggio, a
poche ore dal gran evento, ho avuto un tuffo al cuore nel vedere le
fanciulle tornare dalla parrucchiera: alcune erano così differenti
che quasi non le riconoscevo ma tutte erano bellissime, sembravano
delle principesse anche se erano imbarazzate e non volevano essere
viste perchè non abituate a trucco e permanente.
A meno di un'ora dalla festa
decido di andarmi a cambiare, sentivo il nervosismo crescere e
pensavo che non era niente in confronto alla 5 fanciulle. Aspettavo
con ansia chi mi aiutasse a fare il nodo alla cravatta mentre
ricevevo i primi ospiti. Non riuscivo a stare fermo, per un po' sono
stato in disparte sia per tranquillizzarmi che per il fatto che mi
sentivo a disagio nel vestirmi così. Ad aumentare la tensione ci
pensa Liliana che mi dice che sono il primo a sfilare in quanto
l'unico che aveva fatto le prove: bene, mi dico, se sbaglio tutti mi
seguiranno! Che pressione avevo: mi dicono di sedermi ma proprio non ci riesco, cammino avanti ed indietro senza trovar pace! Tutto però sembra attenuarsi
quando vedo le ragazze pronte, splendide nel loro vestito di gala,
noto nei loro occhi l'agitazione... Mi avvicino a Ruth e le dico che
è molto bella e le sorrido dicendole che andrà tutto bene, di
cercare di rilassarsi.
Arriva il gran momento, le
damigelle cominciano a sfilare e quando ne mancano un paio vado dalla
mia figlioccia e lei mi afferra il braccio: dire che è nervosa è
poco, sento il suo cuore battere all'impazzata e le sussurro parole
di incoraggiamento. Fanno il nostro nome e cominciamo a camminare, mi
accorgo che sono un po' teso però cerco di rallentare il passo,
arriviamo al palco e l'aiuto a salire per lasciarla lì mentre vado
nel tavolo riservato a lei, ai suoi fratelli ed ai suoi amici. Dopo
che le festeggiate hanno salutato e fatto il brindisi arriva il
momento del valzer: rientro in scena, la vado a prendere per poi
accompagnarla alla pista. Per un attimo mi sembra di dimenticare
quanto provato ma poi alle prime note mi torna tutto in mente, la
faccio ballare mentre ascolto il suo cuore battere forte forte. Dopo averla
rassicurata la lascio nelle mani di suo fratello, Brandon, che la fa
danzare un'altra volta.
La serata passa veloce,
invito la mia figlioccia a ballare più volte e poi la lascio coi
suoi compagni di scuola e la sorella maggiore perchè è giusto che
condivida questo momento con le persone a cui tiene. C'è però una
cosa che mi sorprende: mi ha chiesto se andava tutto bene, se mi è
piaciuto tutto e se al momento di accompagnarla e di farla ballare
avevo sentito la tensione o meno. Le rispondo che sì, mi sono
sentito un poco nervoso, e mi confessa che anche lei era stata
tradita dall'emozione. E' una brava ragazza: sebbene fosse lei la
protagonista della serata, si interessava che stessi bene e cercava
di mettere a suo agio i suoi fratelli... Questo suo atteggiamento mi
ha colpito e posso ritenermi fortunato di essere suo padrino. Non
posso che ringraziarla ancora una volta per avermi scelto per
accompagnarla in una serata così importante per lei, per aver voluto
condividere qualche attimo della sua gioia col sottoscritto.
Per tutta la festa l'ho
vista felice come non mai ed anche le altre festeggiate lo erano: la
loro euforia era davvero contagiosa! Aver partecipato alla loro festa
è stato davvero un onore perchè sono fanciulle che se lo meritano
e, nonostante la vita le abbia riservato più amarezze che momenti
belli, non mollano mai e cercano sempre di fare del loro meglio, hanno grinta e forza di volontà da vendere: sono
un esempio e davvero non ha prezzo averle viste così contente anche
solo per poche ore, sabato la loro gioia è stata anche la mia.
Har baje
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