Da domenica è tornato il freddo,
probabilmente l'ultimo di quest'inverno: non è intenso come quello
sentito a fine giugno o a luglio visto che il termometro non scende
sotto i 16/17 gradi ed è proprio questo il punto che mi mette un po'
in imbarazzo, che evidenzia il mio essere in qualche modo differente
dai miei amici boliviani.
Per via delle mie origini non mi sembra
che faccia assolutamente freddo come mi continuano a dire e mi fa
sorridere il fatto del loro vedermi stupiti in maglietta e
pantaloncini corti mentre loro indossano felpe o qualcosa che li
faccia sentire al caldo: ammetto che mi sento un po' in disagio,
la tentazione è di indossare una felpa leggera per non dare troppo
nell'occhio, per confondermi del gruppo ma comincerei a sudare
troppo! Praticamente qui faccio la parte del caloroso quando tutti
quelli che mi conoscono in Italia possono giurare che sono un tipo
molto freddoloso!
L'imbarazzo a cui accennavo è legata
ai ragazzi: per evitare che si ammalino gli consiglio di mettersi dei
capi che li riscaldino visto che li vedo tremare dal freddo oppure li
mando nelle loro stanze affinchè si mettano una maglia a maniche
lunghe... Finchè fuori c'è il vento freddo che soffia e si
segnalano temperature sotto i 15 gradi fila tutto liscio perchè
anch'io cerco di coprirmi per stare al caldo ma il problema si pone
con il clima di questi giorni in cui giro praticamente in quella che
per noi italiani è una tenuta estiva: dinnanzi alle mie parole i
fanciulli mi guardano in modo abbastanza allibito come per dirmi che
dovrei fare altrettanto. Non bastano le ragioni che do al riguardo e
più di una volta mi sono beccato qualche romanzina sul fatto che se
non mi copro di più rischio di prendermi un malanno, soprattutto
dalla mia figlioccia più grande. A questo punto sorge un problema
perchè i ragazzi mi guardano come ad un modello da cui prendere
spunto e cercano di copiarmi: a volte certi atteggiamenti valgono più
di qualche parole ed in questo caso me ne sono accorto però col
tempo e con molta pazienza sono riuscito a spiegargli il motivo della
mia percezione del freddo così diversa dalla loro.
All'inizio non ci avevo pensato,
ammetto che prendevo un po' in giro le mie conoscenze boliviane
facendo la battuta che non avevano mai conosciuto davvero il
significato di temperatura bassa ma quest'anno, chissà per quale
folgorazione, sono venuto a capo della situazione: tutto è
riconducibile alle proprie esperienze, alle proprie origini. Essendo
nato e cresciuto in Italia, con inverni in cui spesso si va sotto
zero e nevica, la mia percezione di freddo è ben diversa da
qualsiasi abitante di Santa Cruz, abituato ad una temperatura che
mediamente è sopra i 24/25 gradi! E' naturale quindi che quando il
termometro segni meno di 20 gradi per qualunque persona nata e che
viva qui faccia freddo perchè non è abituata mentre per me non lo
è: mi meraviglio che mi ci sia voluto così tanto tempo per capirlo!
La stessa cosa vale per il caldo: se già a 34 gradi mi sembra di
sciogliermi, loro non fanno una grinza... Concetti a cui davo un
significato assoluto ora assumono valore relativo perchè la
differente percezione della temperatura è tutta questione del
contesto in cui uno è nato e cresciuto! E questo va esteso a tutti
gli aspetti della vita!
E' davvero una grande lezione quella
che ho imparato: soltanto mettendosi nei panni dell'altro, con umiltà
e senza la presunzione di voler mostrare chissà cosa, che si può
scoprire una verità differente dalla propria; è vedere attraverso
gli occhi dell'altro cose che possono essere diverse, addirittura
contrapposte alla propria visione del mondo ma che coesistono con
lei, non negandola ed arricchendola quando ci si rende conto che esistono. Mi sento
uno sciocco ad averla appresa dopo così tanto tempo ma sono felice
perchè ne è valsa la pena, anche se è buffo pensare ci sia voluta la presenza di un po' di freddo per farmelo capire.
Har baje
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