Come scorre veloce il tempo! Sembrava ieri aver pubblicato
il mio ultimo post ed invece è passata più di una decina di giorni in cui è successo
un po’ di tutto e, complice la stanchezza che mi accompagna alla sera, non sono
riuscito a trovare un momento per scrivere.
Sono giornate frenetiche in cui cerco di aiutare e sostenere
Liliana, impegnata a lasciare tutto in ordine in vita delle sue prossime
vacanze che la vedranno lontana per quasi un mese ed a gettare le basi per la
prossima gestione che inizia a gennaio: c’è da verificare chi ci saluterà ed in
quale centro verrà mandato ed accertarsi che ci saranno nuovi arrivi che
colmeranno i vuoti lasciati dai primi, c’è da coordinare quali sono i lavori di
manutenzione più urgenti da fare in concomitanza con le vacanze ed appurare
quali siano le necessità del centro per il prossimo anno, verificandone la
copertura. In quest’ultimo caso sono chiamato in causa perché mi viene chiesto
se, in base alle donazioni che mi arrivano direttamente, riesco ad aiutare in
qualcosa: la buona notizia è che per quanto concerne l’acquisto del materiale
scolastico necessario per l’inizio delle scuole, fissato per febbraio, ho
trovato piena copertura mentre per il progetto che mira a garantire il salario
annuale della psicologa sto navigando a vista, nel senso che sto valutando se sarà
fattibile sostenerlo in base a quanto mi giungerà e ciò mi mette un po’ in
ansia anche se ho già raggiunto un quarto della somma necessaria.
Sono giorni in cui penso alla manutenzione della struttura,
un po’ rallentata dal fatto che con don Claudio stiamo ripulendo la piscina che
era molto sporca e cercando di sistemare una serie di problemi che impediscono
di poterne usufruire completamente: nonostante ciò, facendo un buon gioco di
squadra, ci dividiamo i compiti per garantire che le cose più urgenti da
riparare vengano fatte e posso dire con soddisfazione di averle portate a
compimento. Ammetto che anche qui le preoccupazioni non mancano perché in certi
casi mettere una pezza, come di solito si cerca di fare, non basta più e l’intervento
richiesto diventa molto oneroso, come nel caso delle porte che sarebbero da
cambiare visto che sono molte sono completamente rotte e non si possono
rattoppare con del compensato.
Non sono mancati momenti delicati dal punto di vista dell’infermeria:
per tre o quattro volte una bambina ha perso i sensi e non c’era modo di farla
riprendere. La cosa non si è più ripresentata ma non vi dico la paura e la
preoccupazione: i primi esami non hanno riscontrato nulla, ora siamo in attesa
di controlli più approfonditi. E’ successo anche di dover tagliare a zero i
capelli ad una ragazza per i troppi pidocchi e si è così scoperto che aveva un
fungo che le copriva quasi tutta la testa: non è stato facile nascondere lo
stupore e lo smarrimento nel vedere il suo nuovo look ma era l’unico modo per
curarla.
Nota nolente anche per quanto riguarda i cani: più di un
mese fa è morta Pricesa, la cui operazione non è andata a buon fine, poi è
stata la volta di Duncan e proprio ieri di Luna… Una grande tristezza e
rammarico, visto l’impegno che ci ho messo per farli star bene e tenerli in
buona salute! In più sembra che gli sforzi per ripulire dalle zecche il posto
dove dormivano sono stati inutili poiché sembra ne sia infestato: una causa in
più per la morte dei nostri amici a quattrozampe. Più che seppellirli la cosa
più difficile è dover spiegare ai ragazzi cosa era successo… In compenso ieri è
arrivata Dina, un nuovo cucciolo, che Liliana mi ha portato per fare da
compagnia a Luna ma, viste le circostanze, sarà l’unica ad accompagnare Don
Eliseo di notte: in attesa che cresca e di realizzare una nuova cuccia dove
possa riposare, starà in mia compagnia in modo che si possa abituare al centro
e non restare sola.
Sono giorni però anche di soddisfazioni e di sorprese con i
ragazzi: c’è chi, come Isabel di 7 anni, che quando sono in infermeria alla
sera o sto seduto in una panca non ne vuole sapere di andarsene e sta in mia
compagnia finchè non tocca la campana della cena; qualcuno si avvicina a me con
le braccia aperte e mi chiede un abbraccio e sorprende che non siano solo i
piccoli; altri scherzano sul fatto che ho molti peli ed io sto al gioco e non
manca chi mi considera come un peluche formato gigante da accarezzare; alcuni
si avvicinano timidamente, magari con una battuta per rompere il ghiaccio, e da
lì capisco che in quel momento hanno bisogno di me, di qualcuno che li ascolti
o semplicemente stia in loro compagnia senza alcuna pretesa; fanciulli che ti
fanno mille domande sicuri che gli darai una risposta ed infine ci sono ragazzi
con cui ho un rapporto un po’ “burrascoso”, nel senso che ti rispondono male e
ci arrivi a litigare, che poi mi parlano e mi fanno partecipe dei loro sogni,
dei loro progetti, delle loro aspirazioni…. Piccoli frammenti di vita
quotidiana che ripagano con gli interessi di queste giornate frenetiche.
Har baje
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