giovedì 26 novembre 2015

Feria

Ieri abbiamo concluso gli acquisti dei vestiti per i ragazzi, utilizzando i 200 boliviani garantiti dal bono Juancito Pinto che viene dato a chi ha frequentato l’anno scolastico: grazie a questa cifra, equivalente a 30 euro, siamo riusciti a comprare a ciascuno un paio di scarpe, una maglietta e dei pantaloni.
Organizzando i fanciulli in due gruppi, in due vote ci siamo recati alla feria del Barrio Lindo, che si può descrivere come un grosso mercato dentro a dei grandi capannoni in lamiera in cui ogni piccolo negozio trabocca delle cose più disparate. Fatta eccezione per i corridoi principale, la stragrande maggioranza di questi sono larghi più o meno un metro e risulta difficile camminare quando qualcuno si ferma in un posto per comprare: a volte si ha l’impressione di soffocare, vi lascio immaginare come deve essere stato starci ieri con una temperatura di 37 – 38 gradi!
La scelta della feria è un poco imposta: poiché i venditori che vi lavorano godono di una fiscalità agevolata, i prezzi sono inferiori del 13/15 per cento rispetto ai negozi normali! Inoltre comprando per dozzine si ha un ulteriore sconto e tutti i mercoledì ed i sabati si hanno delle promozioni speciali: una manna dal cielo, soprattutto per realtà come la nostra fanno fatica a far quadrare i conti! L’unica pecca è la mancata emissione di fatture e ciò, quando il governo regionale ci chiede di presentarne per avere delle agevolazioni, rappresenta un ostacolo non da poco.
In queste occasioni non mancano gesti di solidarietà nei nostri confronti: qualche negoziante vedendo i ragazzi ci ferma per regalarci qualche indumento, altri mi bloccano chiedendo dove si trova il centro e chiedendomi il numero di telefono, c’è chi ci compra dell’acqua o dei gelati… Vedere tanta generosità un poco mi sorprende e mi commuove: magari quando donato può apparire poca cosa ma è l’importanza di quel gesto, di quella voglia di condividere con chi è più in difficoltà che mi fa sorridere perché non mi fa sentire solo a prendermi cura di questi ragazzi.
Har baje

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