Gestire quotidianamente un'ottantina tra bambini ed adolescenti non è affatto semplice: ogni giorno ci si barcamena tra capricci, piccole liti, dispetti e crisi dovute alla nostalgia di casa e della propria famiglia. Molto spesso vengo cercato perchè o qualcuno li infastidisce o si son fatti male o semplicemente hanno bisogno di qualcuno che stia in loro compagnia e li ascolti. A tutto ciò si sommano i problemi legati al mantenimento della struttura: lampadine che si bruciano, scarichi intasati, sedie da riparare... A volte ho l'impressione che le cose da fare non diminuiscano, anzi sembrano moltiplicarsi e non vedo l'ora che arrivi la sera per avere un momento di tranquillità ma, nonostante ciò, mi posso dire soddisfatto perchè, grazie al Signore, sono riuscito a dare qualcosa, ad offrire un po' di me agli altri nel corso della giornata ed ho avuto la fortuna di essere un piccolo strumento nelle Sue mani.
Rispetto ad altri hogar fortunatamente non abbiamo grossissimi problemi ma in questi giorni sono alle prese con due questioni che non mi sembrano di facile soluzione: le caluchas e l'immondizia. Le caluchas sono dei piccoli frutti sferici che crescono in grossi grappoli nelle palme che abbiamo in giardino: alcuni bambini vanno matti per il loro interno, simile ad una nocciolina, ed ogni occasione è buona per romperne il guscio e mangiarne il contenuto. Il punto non è tanto il fatto che i ragazzi se ne cibano ma quanto il fatto che, essendo la scorza carnosa ed oleosa, viene sporcata e resa scivolosa ogni superficie e che le pietre utilizzate per aprire questi frutti vengono lasciate un po' dappertutto, dal marciapie
de alle stanze della struttura. Abbiamo detto ai ragazzi di non farlo e, perlomeno, di pulire dove avevano insudiciato ma non abbiamo ottenuto risultato: dopo avergli presentato invano come pasto un piatto pieno di caluchas, si è optato per fargli fare un giro del campo di calcio saltellando come una rana e piano piano si è riscontrato qualche buon risultato, anche se c'è qualche recidivo.
La spazzatura è diventata di recente un grosso problema: il bidone che era a circa due chilometri dall'hogar è stato rimosso e nei dintorni non ce ne sono altri. La gente che abita nei pressi del luogo dove buttavamo l'immondizia mi dice che possiamo continuare a farlo però soltanto la mattina presto (verso le 6) dei giorni in cui passano per raccoglierla: soluzione poco praticabile perchè dovrei svegliare i bambini sulle 5 vista la mole delle cose da gettare. Fortunamente, grazie ai nostri vicini di casa, sono venuto a conoscenza che il camion dei rifiuti passa per di qua il martedì ed il venerdì (a condizione che ci sia bel tempo) ma non ha un orario preciso: l'importante è che i sacchi vengano messi sul ciglio della strada entro le prime ore del mattino dello stesso giorno. Anche qui c'è un'inghippo: poiché ci sono molti cani randagi, se portiamo i sacchetti della spazzatura la sera prima si corre il rischio che questi li rompano in cerca di qualcosa da mangiare. A questo punto la soluzione è differenziare anche se non sarà semplice all'inizio spiegare a tutti il da farsi: il fatto poi che a dicembre sarò in Italia per un periodo di vacanza non facilita le cose. Per il momento quindi si è optato di separare la carta dal resto della spazzatura per poterla poi bruciare insieme alle ramaglie prodotte dalla manutenzione del giardino: da gennaio il proposito è quello di iniziare a dividere l'organico da quello che non lo è, in modo da ottenere del compost da usare per l'orto che vorremmo avviare. E' una cosa che richiederà molta pazienza in quanto da queste parti non sono abituati a fare una raccolta differenziata e spesso capita di vedere che bruciano tutto quello che si deve buttare senza alcuna distinzione: ma se mai si comincia, mai si otterranno risultati. L'importante è provarci!
Har baje
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