martedì 29 ottobre 2013

Il bono Juancito Pinto

Domani a scuola verrà consegnato il bono Juancito Pinto a tutti gli studenti dal primo anno di primaria fino alla quarta classe di secondaria (l'istruzione in Bolivia è costituita da 6 gradi di primaria, seguita da altri 6 di secondaria, che equivale più o meno al nostro liceo): si tratta di una somma di 200 boliviani (circa 23 euro) data ai genitori per ciascun figlio e finalizzata all'acquisto di materiale scolastico. Il bono viene distribuito a tutti indistintamente, senza tener conto del reddito e del numero del nucleo familiare. 
Questo buono prende il nome dall'eroe bambino che lascia il proprio tamburo per imbracciare il fucile durante la Guerra del Pacifico, in cui la Bolivia perse l'accesso al mare in favore del Cile. Esso interessa quasi 2.000.000 di studenti e viene finanziato dalle industrie nazionalizzate del petrolio (settore che contribuisce maggiormente), del trasporto aereo, delle telecomunicazioni e delle estrazioni minerarie: venne istituito nel 2006 come misura per combattere l'alta percentuale di abbandono scolastico ed i risultati fino ad oggi ottenuti dimostrano che la sua nascita è stata efficace.
In molti criticano il bono Juancito Pinto: la prima obiezione è che viene dato ora che siamo al termine dell'anno scolastico, che si concluderà il 30 novembre, e poi la scuola riaprirà i battenti verso i primi di febbraio, per cui la sua consegna ora non è molto utile. Il secondo appunto è che molte famiglie sono indigenti ed hanno più di 3 figli: il buono viene visto come una manna dal cielo che può aiutare a soddisfare per qualche tempo le varie necessità. Altri rimproverano il fatto che la somma di denaro molto spesso viene spesa dai genitori per ubriacarsi o per i propri bisogni, dimenticandosi che questa dovrebbe aiutarli a sostenere i figli nella loro carriera scolastica.
Il Mas, il partito al potere, risponde a chi biasima questo strumento affermando che l'abbandono scolastico è in netto calo da quando è stato istituito e che darlo all'inizio dell'anno non avrebbe senso poichè altrimenti non si avrebbe la certezza della frequenza scolastica dei bambini. 
Secondo il mio punto di vista il bono Juancito Pinto è una buona cosa che però va migliorata: per evitare che i soldi vengano utilizzati in altro modo, si potrebbe pensare di sostituire il denaro con dei buoni spesa tramite cui comprare del materiale scolastico oppure con la consegna di libri, quaderni e cancelleria varia agli studenti. Una cosa però è certa: con questi soldi l'hogar potrà comprare l'uniforme scolastica e le scarpe ai ragazzi e questo è senz'altro una buona notizia!
Har baje


stampa la pagina

1 commento:

  1. Ancora una volta la burocrazia boliviana mi lascia stupito: il bono doveva essere distribuito in mattinata ma i militari hanno cominciato a consegnarlo dalle 20. In pratica genitori e bambini sono rimasti in attesa per tutta la giornata con un caldo soffocante e sotto il sole, la fortuna nostra è che l'hogar è attaccato al collegio ed abbiamo mandato un solo educatore incaricato di dirci quando iniziavano a dare i soldi, così da portare i ragazzi. L'ultima ragazza ha avuto il bono dopo mezzanotte: nonostante tutto, l'importante è che i soldi siano stati dati a tutti i nostri fanciulli anche se privi di documenti di riconoscimento e con soltanto il certificato rilasciato dalle autorità quando sono stati portati qui all'hogar.

    RispondiElimina