Sebbene i ragazzi rimasti siano meno di una trentina, con l'amministratrice e gli educatori faccio quanto mi è possibile per far trascorrere loro delle giornate in modo sereno e per farli divertire: si gioca insieme (molto spesso ci si ritrova a fare delle partite a calcio interminabili), si guarda la televisione, si va a passeggio e si scherza.... Tutto in un clima sereno e sembra di essere in famiglia: certo, non mancano i momenti difficili come quando i bambini fanno i capricci perchè non vogliono fare questa o quella cosa ma vanno capiti, visto che risentono emotivamente del fatto che sono rimasti in hogar mentre più della metà dei loro compagni sono usciti, trovando qualcuno che si occupi di loro per questo breve tempo. A volte mi chiedono perchè devono stare qui e non possono stare da qualcuno che li ospiti ma non so cosa rispondere: la dura realtà che nessuno li ha voluti è difficile da accettare per me, figurarsi per loro, per cui cerco di rincuorarli dicendogli che abbiamo programmato alcune cose che gli altri nemmeno se le possono sognare.
In questi giorni l'amministratrice ha inviato delle lettere ad alcune ditte, cinema e parchi per chiedere se ci possono aiutare nel far passare a questi bimbi delle belle vacanze: al momento ha risposto solo un imprenditore italiano che questo venerdì ci ha ospitato nella sua pizzeria e ci ha offerto pizze e bevande... Che dire: ero felicissimo nel vedere i ragazzi mangiare di gusto e devo ringraziare di cuore questo signore che li ha resi così contenti, che il Signore lo benedica!
Da parte mia, oltre a partecipare ai loro giochi ed a condividere lo svolgere delle faccende domestiche, dalle pulizie alla manutenzione del giardino, a turno porto con me qualcuno dei bambini quando vado a fare delle commissioni per passare del tempo con loro e per fargli uscire dall'hogar: ho portato due dei quattro gemelli a fare la spesa al supermercato e mi ha fatto tenerezza nel vederli così timidi ed impauriti perchè era la prima volta che ci entravano!
Il mercoledì, che è il mio giorno di riposo, ho deciso di portare con me tre dei ragazzi più grandi a passeggiare per la città: a mezzogiorno li ho voluti portare a mangiare in churrascheria e sono rimasto appagato quando mi hanno detto che era la prima volta che si sentivano così pieni... Giuro, è una delle più belle soddisfazioni che uno possa avere! E' stata anche l'occasione per conoscerli di più: ho appreso che due di loro, prima di entrare in hogar, lavoravano e quanto guadagnavano lo davano alla propria famiglia, uno in particolare aveva già cambiato impiego due volte e l'aspetto più interessante o meglio che fa più pensare è che il maggiore dei tre ha ora quindici anni per cui aveva cominciato a lavorare a dodici o tredici anni.
Una volta tornati in hogar, davanti alle richieste di fare una passeggiata, ho portato alcuni bambini al fiume chiaccherando, rispondendo alle tante domande che mi facevano e raccogliendo dei limoni per farne una spremuta per berla tutti insieme.
Il venerdì mattina, poi, è arrivata Giulia, una signora di Bergamo che per un mese ci darà una mano, per la gioia di tutti: per me è bello poter avere vicino una persona che parla italiano anche se per un periodo così breve, a volte il dover sempre esprimersi in una lingua diversa dalla propria e il non potersi confrontare con qualcuno che viene dalla mia stessa realtà pesa anche se non mi faccio abbattere per così poco, dalla mia ho sempre Chi mi sostiene! Auguro a Giulia di poter vivere una bella esperienza e la ringrazio di cuore per la disponibilità di venire qui ad aiutarci per questo mese, rinunciando alle ferie ed a stare con la sua famiglia.
Har baje
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