domenica 28 luglio 2013

Una lettera che scalda il cuore

Da quando son tornato da Uyuni, i bambini mi stanno attaccati appena possono, mi abbracciano, vogliono stare più tempo possibile in mia compagnia e la sera i più piccoli mi cercano per ricevere la buonanotte con un bacio o un abbraccio forte forte.
Confesso che durante la mia vacanza mi son mancati così come i loro capricci, le tante richieste o le loro marachelle ed ogni giorno che passa li sempre un po' più “miei”, sforzandomi di non fare preferenze e cercando di stare un po' con tutti.
Giovedì, mentre stavo portando i ragazzi nelle loro camere per un po' di riposo pomeridiano, mi si avvicina Daiana che, con fare discreto e frettoloso per non farsi vedere dagli altri, mi consegna una letterina a me indirizzata. La mia prima reazione è stata di sorpresa e mi son subito ripromesso di leggerla appena fossi andato in cucina: fortuna che ho mantenuto questo proposito!
Apro la busta e comincio a leggere: “Ciao Marco, per me sei come un papà e quando non c'eri mi sei mancato molto. Ogni giorno guardavo alla finestra per vedere se arrivavi. Voglio dirti che ti voglio tanto bene come al mio papà e che sei affettuoso con tutti i bambini dell'hogar”. Mi è venuto un groppo alla gola ed a stento riuscivo a trattenere qualche lacrima: per quel che sto facendo non mi aspetto niente in cambio, lo faccio soltanto perchè ci credo e per amore e di certo leggere queste parole inaspettate sono state un bellissimo regalo! Questa lettera, scritta da una bambina di 10 anni, mi ripaga delle piccole fatiche quotidiane, mi dicono che sono sulla buona strada, di continuare così e mi fanno pensare che sì, volente o meno, per questi ragazzi sono qualcuno di importante, un amico, un confidente ed addirittura un padre anche se questa parola mi sembra troppo grande per descrivere la mia situazione, sebbene mi preoccupi di loro in ogni istante della giornata.
La soddisfazione e la gioia di sentirsi importante in questi giorni poi è aumentata: ieri sono arrivati da Vercelli Gianmario, Davide e Don Franco e subito i bambini si sono preoccupati di sapere se il loro arrivo coincideva con la mia partenza. Gli ho rassicurati che sarei stato con loro per tre anni ma, se proprio lo volevano, sarei andato via: la loro risposta è stata negativa, perchè ci tengono alla mia presenza... Una piccola cosa che scalda il cuore ed alimenta il mio agire quotidiano.
Har baje

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