Succede a volte che ho voglia di stare da solo, senza nessuno intorno, soprattutto quando già di mattina presto mi mancano di rispetto, solo perchè ricordo loro delle regole che hanno appena trasgredito, e la giornata storta continua quando mi ignorano completamente quando gli chiedo una cosa per poterli aiutare e si arrabbiano quando li richiami.
E' difficile ma ingoio il rospo, mi mordo la lingua per non ribattere ma dentro ci sto davvero male ed allora preferisco starmene sulle mie visto che, per quello che mi riguarda, non riuscirei più a sopportare altro, credo di aver raggiunto il numero massimo di colpi subiti in giornata e se ne ricevessi ancora uno non so proprio come finirebbe.
Vado a setacciare la farina, tanto tutti sono nei saloni di studio e non c'è nessuno che possa venire a disturbarmi, non sarei dell'umore adatto. Due stanze vicino a me ci sono i più piccoli e sentirli parlottare tra loro mi mette di buon umore e la cosa migliora quando uno di loro si affaccia all'ingresso del magazzino dov'era e mi sorride. Mi osserva incuriosito coi suoi occhi scuri e farfuglia qualcosa che non capisco, sta scrutando interessato i miei movimenti e quando meno me l'aspetto si avvicina a me e li copia, cercando la mia approvazione. Lo lascio fare, anzi gli insegno come fare e in poco tempo dimentico tutte le amarezze della giornata, mi faccio coinvolgere dalla spontaneità di quel bambino che ha appena qualche mese in più dei miei nipoti. Mi faccio contagiare dalla sua felicità e dal senso di meraviglia che lo riempie facendo qualcosa che non aveva fatto prima, poco importa se ci imbrattiamo più volte di farina ed alla fine usciamo più bianchi di quanto lo fossimo all'inizio.
Mi rasserena e mi trasmette felicità mentre mi segue non appena mi alzo e vado fuori a sbattere il setaccio, mi riempie di tenerezza la gioia che mette nel voler fare le cose da solo e si mette a ridere non appena riceve un mio cenno di assenso. Posso solo ringraziarlo perchè ha dato colore ad una giornata abbastanza grigia.
Succede che poco dopo essermi svegliato mi facciano perdere la pazienza visto anche le parole che mi rivolgono, stavolta sono arrivato a punire ed è un evento molto raro. Non so davvero se sono più arrabbiato o amareggiato e me ne vado in cappella a pulire, tanto so che nessuno arriverà a darmi una mano e forse è meglio così. Passa una decina di minuti, i ragazzi finiscono di fare colazione e chi apre la porta della cappella e grida il mio nome felice? Sempre uno dei più piccoli! Mi viene incontro ridendo e mi abbraccia, regalandomi emozioni che rimpiazzano presto quelle che avevo nel cuore. Mi fa compagnia e poi decide alla sua maniera di aiutarmi, donandomi sorrisi e sguardi contenti capaci di farmi allontanare i cattivi pensieri e di dare un nuovo senso alla giornata.
Capita poi che mentre penso a qualche grattacapo che si è presentato all'ultimo minuto e non so che pesci pigliare e sento dire il mio nome storpiato: mi volto e vedo un frugoletto corrermi incontro con le braccia aperte che vuole essere sollevato ben in alto dal sottoscritto! Le risate esprimono tutta la sua gioia e sono talmente coinvolgenti che mi fanno dimenticare per un attimo i problemi e mi ridanno quella serenità che mi aiuta a trovarne soluzione.
Succede poi che è stata una giornata pesante, nonostante stare in cucina mi piaccia non è certo una passeggiata fare pranzo e cena per oltre 80 persone, ma ecco che la più piccola del gruppo compare tra le pentole da lavare e mi fa capire che ha fame. E' rimasto solo il mio piatto, volevo gustarmelo dopo aver pulito ma appena l'ho vista mi si è sciolto il cuore, l'ho presa in braccio ed imboccata. Ad un certo punto ha preso il cucchiaio da sola e mi ha dato in bocca un po' di quello che c'era nel piatto, ripetendo poi la stessa cosa con chi era presente in cucina: un gesto dolcissimo! Quanto dovrei imparare da lei e dagli altri piccoli: invidio così tanto la loro spontaneità ma anche la loro bontà visto che paiono capire quando non stia troppo bene e compaiono all'improvviso per cambiare in meglio il mio stato d'animo. Sono la miglior medicina che Qualcuno mi manda quando le cose non sembrano andare nel verso giusto, li vedo come dei messaggeri speciali che vogliono trasmettermi qualcosa di bello, vogliono dirmi di non mollare visto che non sono solo.
Quando li vedo mi riempio di tenerezza, sento il cuore riempirsi di pace e non posso non interrogarmi sulla loro bontà, a volte ben camuffata dai loro capricci: mi guardo allo specchio, vedo i più grandi e come si comportano e non posso non posso fare a meno di chiedermi quando ci siamo dimenticati di essere buoni, in quanto sono convinto che nessuno nasce cattivo. Sono le situazioni della vita che portano a dimenticare la bellezza che abbiamo dentro, a spegnere quella luce che tutti abbiamo: il mio compito è quello di ricordare ai miei piccoli amici che, malgrado tutte le cose brutte che possono fare, non sono affatto così; il fatto è che si son scordati quanto di bello c'è in loro ed io sono qui per farglielo presente! Di sicuro non sarà una passeggiata ma si tratta dell'unica cosa giusta che possa fare.
Har baje
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