Rieccomi in Italia, non avrei mai immaginato di tornare così presto ma a volte accadono delle cose capaci di ribaltare tutto quello che avevi in programma e farti cambiare le priorità. Mi si è presentata un'emergenza per cui dovevo prendere l'aereo il prima possibile ma proprio questa volta, quella in cui più desideravo essere a casa il più presto possibile, sono stato protagonista di una vera e propria odissea, visto che mi ci sono voluti più di tre giorni per arrivare!
Col senno di poi qualche segnale lo avevo pur ricevuto: al momento di comprare via internet il volo ho avuto più di qualche problema poiché la connessione andava e veniva, complicandomi le cose non poco ma alla fine c'ero riuscito. Biglietto un poco caro, lo ammetto ma non mi posso lamentare visto che l'ho preso a poche ore dalla presunta partenza, preparo il solo zainetto, le valigie proprio no: non ne ho il tempo, l'unica preoccupazione è portarmi lo stretto necessario.
Mi faccio portare in aeroporto verso le sei del pomeriggio, il volo è programmato per le nove: visto che ho solo il bagaglio a mano il check-in è veloce. Mi danno i biglietti fino a destinazione, faccio tutti i controlli ed aspetto come sempre nella sala d'attesa per l'imbarco. Il tempo passa ma non c'è nessun avviso, sono passate le venti ma dalla porta d'imbarco non ci sono movimenti: che strano! Verso le 20.30 annunciano che per un inconveniente ci sarà un ritardo di un'ora, non me la prendo più di tanto visto che a Madrid avrò 8 ore per prendere la coincidenza per Venezia. Una decina di minuti dopo dicono che ci saranno nuove informazioni alle 22 poi, dopo circa un'ora, comunicano che daranno nuove notizie a mezzanotte. A tale annuncio, come tutti i miei compagni di volo, mi allarmo e mi avvicino agli addetti della compagnia aerea in quanto preoccupato di perdere il volo per Venezia: mi rassicurano di no, prendono i miei dati e poi mi danno un buono pasto.
Allo scoccare della mezzanotte ecco il nuovo avviso: volo cancellato! Sono assalito da qualcosa che fonde insieme rabbia, preoccupazione e sconcerto: che si fa ora? Devo ridare i miei dati per riprogrammare l'itinerario, poi giù agli uffici dell'immigrazione per annullare il visto di uscita e mi porteranno in albergo: non vale proprio la pena avvisare qualcuno in hogar visto l'orario e anche perchè se vi faccio ritorno corro il rischio di prendere l'aereo tra una settimana, visto che abito qui nelle vicinanze! Ci vogliono più di due ore per farmi cancellare il timbro di uscita dal passaporto ma ce ne vogliono molte di più per farmi portare in hotel: siamo all'entrata dell'aeroporto e vediamo come il personale della compagnia aerea sia completamente nel pallone, non aveva la minima idea di cosa fare! Ci separano in gruppi, il mio è l'ultimo che comprende tutti coloro che prendevano il volo direttamente da Santa Cruz: visti i tempi di attesa, faccio amicizia con varie persone, soprattutto con una coppia che stava viaggiando per andare a fare il cammino di Santiago e con cui ci terremo in compagnia a vicenda per tutta la durata di quest'odissea. Sono ormai passate le tre della mattina e lentamente la situazione si sblocca: a piccoli gruppi con gli autobus ed i taxi portano in vari alloggi ma davvero mi piange il cuore vedere che non danno la priorità alle tante famiglie che stanno viaggiando con bambini piccoli, che stanno dormendo sopra i bagagli o nel pavimento!
Verso le 4 un addetto si avvicina al mio gruppo dicendo se possiamo noleggiare un taxi a nostre spese visto che i tempi si stanno dilatando: assieme ai miei compagni di sventura dico di no perchè non è colpa nostra se il volo è stato annullato ed è loro dovere portarci a destinazione! Quasi per miracolo dopo qualche minuto mi ritrovo nel taxi, con destinazione una delle zone più ricche della città, a quasi un'ora dall'aeroporto. Arrivo ad un albergo a 5 stelle, anche qui coda interminabile per il check-in: praticamente arrivo in stanza sfinito ben dopo le 5. Mi sveglio dopo neanche tre ore, lo stress di quanto vissuto e il pensiero di casa si fa sentire, opto per fare colazione e sapere se ci sono novità ma ancora non si sa nulla. Ritrovo la coppia conosciuta durante la nottata ed è l'occasione per scambiare qualche parola.
Nell'attesa di sapere qualcosa esco a fare due passi: mi ritrovo al di là del fiume che separa Santa Cruz da una zona collinare. Rimango impressionato da come dal mezzo della foresta svettino tanti grattacieli, strutture modernissime e lussuose che contrastano con il centro e con la zona dove vivo. Mi sento a disagio, ormai mi sono abituato a case molto semplici, a vedere intorno strutture molto modeste dove a volte si vedono mattoni a vista perchè costa troppo rivestirle, ci sono tetti in lamiera o si usano dei teloni... Mi sembra di vedere troppo sfarzo che stona con la povertà che si vede attorno e nei canali. Noto anche le recinzioni elettrificate attorno alle case e non posso far a meno di fare paragoni con la realtà cui sono abituato.
Ritorno in hotel, osservo ogni suo particolare e provo un po' di vergogna nel ritrovarmi qui in un contesto che non sento mio, anche se non per mia volontà. Questo stato d'animo mi abbandona quando mi informano che il volo è stato programmato per il giorno dopo e che saremmo stati portati in aeroporto alle 6 di mattina per cui ci daranno anche pranzo e cena. Mi ritrovo con la coppia di amici, condividiamo i pasti e ci facciamo delle belle chiacchierata: uno degli aspetti positivi in tutto questo è che ho conosciuto delle belle persone, soprattutto positive! Con loro sono riuscito anche a ridere quando è arrivata la notizia che intorno all'aeroporto era scoppiato un incendio: veramente, ci mancava solo questo!
Il sabato mattina mi sveglio presto, prima delle 5: c'erano lampi e tuoni, pioggia a dirotto ma avevo l'adrenalina a mille perchè finalmente sarei partito per Venezia! Colazione veloce e poi finalmente a fare il check-in: ci fanno aspettare un po' prima di entrare nella zona di imbarco ma va bene così, ormai manca poco! Tutti stiamo fremendo, siamo già in fila per salire sull'aereo ma... annunciano che per qualche disguido dobbiamo aspettare le 10.30! Vabbè, io ed i miei amici ci sediamo un'altra volta ma notiamo che più si avvicina l'ora stabilita più cresce l'inquietudine tra i nostri compagni di disavventura: vanno a chiedere spiegazioni, ed a ragione visto che molti di loro dovrebbero essere già sul loro posto di lavoro a Madrid o in altre città, ma nel vedere gli addetti tergiversare cominciano a radunarsi in un gruppo sempre più numeroso, a gridare e protestare energicamente tanto che fanno scappare a gambe levate il personale della compagnia! Passa qualche minuto e ci viene fatta comunicazione che ci sarà un nuovo avviso alle 12, visto che stanno facendo il pieno! Tale annuncio sembra una presa in giro visto che il velivolo si trova solo soletto in un angolo della pista e non c'è niente e nessuno che gli giri intorno: non resta che aspettare!
Alle 12 finalmente ci informano che il volo partirà alle 14 (in realtà ci imbarcheranno a quell'ora): guardando i miei biglietti mi accordo che a Madrid non avrò molto tempo per poter prendere la coincidenza per Venezia, lo faccio notare per ben tre volte ma la risposta è sempre la stessa, ovvero che non devo preoccuparmi visto che arriveremo in orario.
Nella speranza che finalmente si riesca a volare, accade un qualcosa che ha del comico: vedo partire l'aereo per Madrid previsto per le 12.30! Non posso far a meno di ridere perchè al momento di acquistare il biglietto ero indeciso se prendere questo o l'ormai famigerato viaggio del giovedì sera: alla fine la scelta era ricaduta su quest'ultimo sia per l'urgenza di essere a casa sia per il fatto che aveva meno scali rispetto al primo che, ironia della sorte, lo vedo partire prima del mio...
Alle 14 non ci credo: finalmente possiamo salire sull'aereo ed all'annuncio del comandante che ci dà il benvenuto a bordo non possiamo che esultare come allo stadio! Durante il volo capisco che qualcosa non torna, visto che gli assistenti di volo non sembrano proprio sudamericani e soprattutto non parlano benissimo lo spagnolo, inoltre non indossano la divisa della compagnia aerea ma poco importa, quello che conta è che sto andando a Madrid!
Arriviamo in aeroporto, vedo che ho meno di un'ora per la coincidenza, faccio un respiro profondo e confido nella Provvidenza: mi assale qualche attimo di panico quando mi rendo conto che siamo fermi sulla pista e dovremmo prendere un bus per arrivare al terminal, quindi meno tempo a disposizione! Ho corso come non mai, nemmeno in una maratona sono stato così veloce tra controllo passaporti e bagagli! Ho trovato il gate chiuso ma per fortuna il personale mi fa accedere a bordo, forse impietositi dal mio volto tra il rassegnato e il disperato e dal mio racconto. Prima del decollo aspettiamo quasi mezz'ora per fare il pieno di carburante ma poco importa: ormai mancava poco e sarei arrivato a casa.
A distanza di qualche giorno, posso dire che questa disavventura non è proprio da buttare: oltre a farmi conoscere persone meravigliose mi ha dato il tempo per rasserenarmi e prepararmi a quello che mi aspetta, è un qualcosa pensato per me da Qualcuno che sapeva che ne avevo bisogno e ne avrei tratto profitto. Lo ringrazio perchè mi ha dato più forza e coraggio, con la consapevolezza che tutto rientra nel grande sogno che Dio ha voluto per me.
Har baje
Nessun commento:
Posta un commento