martedì 2 marzo 2021

C'è sempre qualcosa per essere grato

L'inizio di settimana è sempre complicato, l'agenda è bella piena mentre la voglia di fare fatica a carburare: questo lunedì poi è più difficile viste le tante sorprese in negativo ricevute negli ultimi giorni e perchè il tuttofare non c'è più per cui cerco di barcamenarmi tra la manutenzione della struttura e quello che rientra più specificamente tra i miei compiti, inoltre cerco di aiutare per quanto posso i ragazzi e gli educatori con la didattica a distanza che è molto più complicata rispetto allo scorso anno. Dovrei tagliare l'erba ma già di mattina presto fa troppo caldo e mi ritrovo con la maglietta fradicia alle 8 di mattina, per cui faccio un tuffo nel passato e comincio a guardarmi attorno, cercando di individuare le priorità e studiando le possibili soluzioni.
Entro nel parco giochi, domenica avevo notato che i più piccoli non stavano utilizzando le altalene e ne scopro il motivo: mancava la tavola di legno dove sedersi per dondolarsi. So che quanto ho davanti a me rappresenta uno tra i giochi più apprezzati, penso che è lì inutilizzato da tempo, forse anche troppo, a causa del suo stato e subito nella mia testa scatta una molla che mi dice “perchè no?”. In men che non si dica mi ritrovo col metro in mano a misurare prima la struttura metallica del seggiolino e poi un pezzo di legno, mi sorprendo ritrovarmi straconvinto di usare quella sega circolare che c'è in magazzino: l'ho usata solo una volta in compagnia del tuttofare ma ora avrei dovuto fare tutto da solo e la cosa stranamente non mi preoccupa. Non sono un falegname e questo si vede soprattutto con la prima asse di legno, che mi ha fatto un po' penare con le rifiniture in quanto era risultata leggermente più grande di quanto sarebbe dovuta essere: l'importante non era lasciarsi abbattere dal risultato e difatti il secondo tentativo è andato molto meglio. Quando sono ritornato al parco i piccoli erano lì per la merenda e subito mi hanno circondato visto che avevano già capito quello che ero venuto a fare: mentre stavo appoggiando le tavole nelle sedie dell'altalena e le fissavo facevano già a gara su chi ci sarebbe salito. Dovreste vedere le loro facce e le loro grida di gioia nel dondolarsi! E' stato davvero un piacere ed ero felice di poter assistere a questa scena, capace di ripagarmi con gli interessi di quanto realizzato seppure con qualche difficoltà. Ero entusiasta, talmente colmo di gioia perchè avevo messo tutto il mio amore ed il mio impegno nel realizzare quelle tavole ed avevo una gran voglia di urlare al mondo quanto fossi contento di aver reso felice qualcun'altro!
La giornata è continuata vedendomi impegnato nel pomeriggio coi ragazzi più grandi con le lezioni virtuali ed i compiti di inglese, che ho dovuto riprendere in mano dopo anni. Mi è sembrato normale farlo, vedere le tante difficoltà che trovavano non potevano lasciarmi indifferente e così mi son ritrovato nella situazione, che trovo per certi versi un poco comica, in cui la traduzione di alcune parole prima la facevo in italiano e poi in spagnolo mentre contemporaneamente cercavo di risolvere problemi di connessione. Praticamente ho passato quasi l'intero pomeriggio con loro senza accorgermene e sentirsi dire grazie per quanto fatto mi ha regalato una piacevole sensazione perchè inatteso e per nulla cercato.
Il tardo pomeriggio mi ha donato un'altra chicca: il mio figlioccio vuole aiutarmi anche dopo averlo fatto con l'orto, preferisce stare con me anziché andare a vedere la televisione. La cosa mi sembra un po' strana perchè è tra quelli che battono la fiacca ma non riesco a dirgli di no per cui mi fa da aiutante per circa un'ora. Ne è entusiasta e, tra un lavoretto e l'altro, comincia a parlarmi della sua vita prima di venire qui, non mi dice molte cose ma quelle bastano in quanto comincia ad aprirsi, a confidarsi in un modo del tutto nuovo: noto dai suoi occhi e dalla sua espressione, spesso malinconici, qualcosa di diverso, sembrano tentare di nascondere una piccola luce di allegria e questo significa molto. Non vorrebbe allontanarsi da me nemmeno quando tocca la campana per la doccia, quasi mi tocca spingerlo ad andare e prima di entrare nel dormitorio riesce a cogliere l'attimo per dirmi che è stato contento del tempo passato con me: mi strappa un sorriso e non posso non essere grato perchè senza fare niente di particolare ho ricevuto in cambio qualcosa di grande, l'essere riuscito a far passare qualche attimo spensierato a chi mi sta intorno.
Prima di dormire ringrazio per questi piccoli episodi, devo dire solo grazie per averli potuti vivere e per aver cambiato il senso di un giorno come il lunedì che di solito mi vede ingranare al rallentatore ma che stavolta mi ha solo arricchito.
Har baje

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