L'inizio di settimana si sa è sempre
un poco difficile però mai avrei pensato di viverne uno così! Visto
che lunedì scorso era festivo mi avevano consigliato di riposare
ma desideravo preparare per cena la pizza ai ragazzi, cosa che gli
piace un sacco ed era tempo che non facevo. Col senno di poi devo ammettere che forse
sarebbe stato meglio ascoltare quanto suggerito e metterlo in
pratica.
La mattina mi trovavo in cucina a
preparare l'impasto e tutti gli ingredienti, assieme a una manciata
di alcuni fanciulli che si erano volontariamente offerti di aiutarmi,
quando viene una delle educatrici a dirmi che più di qualcuno non
era contento del film che avevo scelto di proiettare e non lasciava
che la maggioranza potesse guardarlo in tranquillità: li aveva
ripresi più volte senza ottenere alcun risultato, anzi le lamentele
era arrivate al punto di affermare che il sottoscritto dava da vedere
soltanto cose noiose. A tale accusa ammetto che non ci ho visto più,
in quanto cerco sempre di accontentare i loro gusti: sono andato
direttamente da loro, ho fatto interrompere la proiezione ed ho
chiesto loro se quanto mi avevano riferito fosse vero. Come risposta
ho ricevuto soltanto silenzio: sebbene me l'aspettassi ciò ha
alimentato la mia delusione. Non sono riuscito a nascondere il mio
disappunto, su come mi facesse male aver sentito da altri delle
critiche che non si ha il coraggio di dire direttamente: pensavo di
non meritarlo perchè cerco sempre di proporre qualcosa che gli
piaccia e che catturi la loro curiosità, ben sapendo che non potrà
piacere a tutti visto che siamo in tanti ed ognuno per fortuna ha
gusti diversi dagli altri. Ho cercato di far capire loro che, prima
di lamentarsi, avrei preferito che fossero venuti a cercarmi per
capire il motivo della mia scelta, diretta a soddisfare le
mille domande che mi avevano fatto di recente su San Francesco. Non
ho avuto timore a dirgli che avevo dei dubbi riguardo il fatto che
erano rimasti felici di quanto avevano visto il giorno prima perchè
dalle loro parole non riuscivo a capire se mi stessero raccontando una
bugia adesso o l'avevano fatto ieri. Gli ho ricordato che se una
cosa non piace si può far altro ma si deve rispettare chi invece l'apprezza: per me è uno dei principi cardine per poter vivere
bene con gli altri. Detto questo me ne sono tornato in cucina, un po'
scosso perchè c'ero rimasto davvero male: sinceramente non mi aspettavo quella reazione, forse
li ho viziati un po' troppo ma è anche vero che è sempre difficile
accontentare tutti, so che in ogni cosa che faccio ci sarà sempre
qualcuno che rimarrà scontento.
All'ora di pranzo non ero riuscito
ancora a mandare giù l'amarezza provata in mattinata quando mi
capita un episodio che aumenta la mia tristezza, se così posso
chiamarla: uno dei nuovi arrivati, che è nella mia tavolata, non ne
vuole sapere di mangiare. In questi pochi giorni in cui ho avuto modo
di conoscerlo so già che difficilmente lo farà: quando vede
qualcosa sul piatto che non è di suo gradimento lo lascia lì e non
c'è verso di convincerlo a fare il contrario, anzi si rischia che si
intestardisca. Lo lascio seduto nel refettorio quando tutti vanno a
riposare, con la speranza che almeno metta alla bocca qualche
cucchiaio di minestra e di secondo: niente da fare, al mio ritorno
noto soltanto che ha mangiato i quattro pezzettini di salsiccia che
accompagnavano i fagioli, il resto è rimasto nel piatto. E' passata
più di un'ora e visto che non c'è modo per uscire da questa
situazione gli dico di andare nella sua stanza ma prima vorrei che mi
aiutasse a portare i suoi piatti in cucina: non ne ha propria voglia,
anzi comincia a piagnucolare. Lo invito nuovamente a fare quanto gli
ho chiesto, gli metto il secondo nelle mani, fa qualche passo e poi
lo butta quasi per intero sul pavimento: non ci volevo credere! Mille
pensieri mi sono passati per la testa, provavo un po' di rabbia ma ho
optato per portare il piccolo nel suo dormitorio per poi pulire
personalmente il pavimento: era la soluzione migliore che potessi
prendere! Mentre cercavo di smaltire l'irritazione provata mi
chiedevo dove stessi sbagliando, su come convincere il bambino a
mangiare, su quale strategia usare perchè quelle che in passato si
erano rivelate alla lunga vincenti con lui non funzionavano: eppure
doveva mettere qualcosa sotto i denti, ne andava della sua salute...
Grazie all'aiuto dei miei piccoli
aiutanti le delusioni che avevo patito in giornata sembravano un
ricordo: tra risate e giochi ero entusiasta della pizza che avevo
preparato, fatta con salsa fresca di pomodori che ci sono arrivati in
abbondanza grazie ad una generosa donazione e con qualche verdura di
stagione. Nel tagliare i tranci della pizza io ed i ragazzi avevamo
l'acquolina in bocca e pensavo che anche stavolta avrei fatto centro:
mi sono sbagliato di grosso perchè mentre i maschietti ed i più
piccoli hanno letteralmente divorato quanto stava nel piatto e per la
loro gioia gli ho dato una seconda razione, qualcosa di strano stava
passando tra le fanciulle: qualcuna non voleva le verdure e le ha
lasciate da parte, altre hanno buttato per terra la salsa... Era
soltanto una piccola minoranza ma la cosa mi ha un poco infastidito:
tra me e me mi son detto “ma come, ho lavorato come un matto tutto
il giorno e mi ringraziano così?”. Ero deluso ed a poco servivano
i ringraziamenti e gli abbracci ricevuti per la cena che avevo
preparato: forse il mio stato d'animo era ancora scosso da quanto
successo in giornata e l'ultimo episodio è stato come il colpo di
grazia. Dovevo però scrollarmi di dosso quest'umore perchè
in fondo era andata molto meglio di quanto mi fossi immaginato:
credevo che in molti avrebbero storto il naso vedendo gli ingredienti
che avevo usato ed invece sono stati pochi, è stato un successo
insperato! Nonostante tutto posso dirmi soddisfatto della giornata
visto che finalmente i maschietti mi hanno dato una grossa mano in
cucina senza lamentarsi, visto che di solito sono restii a farlo, ed
è stato positivo anche il fatto che due bambine mi hanno voluto
aiutare quando mi hanno visto affaticato al momento di friggere delle
melanzane: non tutto il male viene per nuocere!
Operando in un hogar so ormai che non
sempre tutto è rose e fiori ma ci sono anche le spine: i fanciulli
con cui a che fare vengono da situazioni difficili, vorrebbero avere
una vita “normale” come quella dei loro compagni di scuola ma non
possono, non sanno bene come amare in quanto nessuno gliel'ha mai insegnato
e capita che a volte con il loro comportamento possono ferire, anche
se non è loro intenzione. Quando capitano giornate come questa mi
faccio molte domande e mi verrebbe voglia di piangere ma è questione
di un attimo perchè queste situazioni mi aiutano a capire quanto
ancora il mio cuore deve aprirsi per accogliere questi ragazzi così
come sono e mi spingono a vedere il buono che c'è in loro, cercando di dimenticare tutto il resto.
Har baje
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